Credits: Cibo da favola |
Cibo da Favola è un’esposizione basata sulla collezione di carte illustrate Rapisarda, che permette di ricostruire per la prima volta la storia del rapporto tra cibo ed infanzia in Italia : cibo ed infanzia è un tema di grande attualità, poco indagato negli aspetti relativi alla nascita e allo sviluppo dei consumi di massa e della relativa comunicazione pubblicitaria.
Credits: Cibo da favola |
La mostra si apre con le primissime figurine in cromolitografia, nate in Francia nella seconda metà dell’Ottocento, poi diffuse in Europa e negli Stati Uniti e che proprio al mondo delle favole fanno riferimento perché destinate ai bambini, e prosegue con le campagne pubblicitarie d’inizio Novecento sui periodici illustrati (“Scena Illustrata” e “Corriere dei Piccoli”) per la promozione del cioccolato, della “farina lattea” (l’antesignano dell’odierno latte in polvere) e dei ricostituenti. Nella penisola, il burattino Pinocchio risulta essere il personaggio più amato dai diversi marchi per le campagne pubblicitarie.
Credits: Cibo da favola |
Negli anni Trenta la commercializzazione di prodotti alimentari industriali confezionati interessa anche il cibo per l’infanzia e dà origine a campagne pubblicitarie mirate sui periodici illustrati ed alla diffusione di concorsi e raccolte di figurine ed etichette. Dopo Pinocchio, è Topolino che diventa il nuovo testimonial privilegiato per caramelle, cioccolato, biscotti ed altri alimenti. Il boom economico che segue la seconda guerra mondiale, testimonia una nuova ulteriore crescita dei consumi: è l’epoca della gomma americana, dei formaggini, del panettone Motta che diventa piccolo per le merende (il Mottino), dei gelati confezionati. Contemporaneamente sul “Corriere dei Piccoli” e sulle altre testate per ragazzi appaiono le strisce di pubblicità a fumetti: storie, su una sola riga di vignette, per promuovere l’aranciata San Pellegrino, il formaggino Milione della Invernizzi, il gelato Fortunello della Alemagna, lo yogurt della Yomo. Nel centinaio di pezzi esposti, che documentano prodotti e comunicazione di ben 33 aziende con marchi ancora famosi, spicca il contributo di molti importanti illustratori italiani del Novecento come Nasìca (Augusto Majani), Antonio Rubino, Giovanni Manca, fino a Jacovitti. La mostra si chiude all’epoca di Carosello.
Credits: Cibo da favola |
La mostra ha aperto i battenti ieri e sarà al Cinema Arcadia di Melzo sino al 29 aprile prossimo. Per ulteriori informazioni potete contattare la Biblioteca Comunale di Melzo – tel. 02 95738856 oppure il Sistema Bibliotecario Milano Est – tel. 02 95712871 – www.bibliomilanoest.it
Ci proverò, sembra molto bella!
RispondiElimina