martedì 29 novembre 2011

Polpettine di carne e ricotta


Alzi la mano chi non ama le polpette: io devo ancora trovarla una persona a cui non piacciono le polpette, soprattutto se sono quelle della mamma! Inoltre, per le mamme sempre di fretta ma che si preoccupano, al tempo stesso, di quello che danno da mangiare ai figli, le polpette costituiscono una soluzione validissima: ne parlavo non più tardi di qualche giorno fa, con le altre mamme dell’asilo, dicendo che con le polpette o con i polpettoni si risolvono tanti problemi di alimentazione con i figli. Le polpette si preparano in mille modi sempre appetitosi, aiutano ad utilizzare “diversamente” quello che rimane nel frigorifero, in genere sono sane e, particolare essenziale, risultano graditissime ai bambini! Recentemente ho voluto provare questa ricetta di polpette con carne e ricotta che non prevede l’uso delle uova: l’ho tratta direttamente dal libro Bolli bolli pentolino, di cui vi ho parlato a lungo in un mio post di qualche tempo fa, e che continua ad essere una fonte di ispirazione preziosa per tutto quello che riguarda l’alimentazione dei più piccoli. 

Ingredienti per 5 porzioni
500 gr di carne macinata di manzo
200 gr di ricotta di mucca
40 gr di parmigiano grattugiato
80 gr di pangrattato
¾ scatola  di passata di pomodori
Olio evo q.b.
Sale
Noce moscata q.b.
Amalgamate bene la carne macinata, la ricotta, il parmigiano, la noce moscata, i 50 gr di pangrattato ed il sale: formate delle palline che passerete poi nel pangrattato rimasto. Mettete la passata di pomodoro in una pirofila, adagiateci sopra le polpette e spolverate con il parmigiano avanzato. Cuocete in forno a 200° per 25-30 minuti circa: a metà cottura mescolate le polpette e 5 minuti prima della fine, scoprite la teglia. A cottura ultimata, versate un filo di olio. Potete anche farne di più e poi congelarle: quando ne avrete bisogno, non vi resterà che passarle nel forno.

lunedì 28 novembre 2011

Risotto salsiccia e rucola


Non so com’è andato il vostro weekend ma la parola d’ordine del mio è stata la seguente: nebbia, nebbia, e ancora nebbia, declinata nella versione mattutina, pomeridiana e notturna….insomma uno di quei fine settimana da starsene rintanati in casa al calduccio, coccolati dall’amore della Nanetta e di mio marito. Naturalmente anche un weekend dietro i fornelli: ho sperimentato infatti 3 ricette che vi proporrò a breve sul mio blog, giusto per non perdere la mano. La ricetta di oggi, invece, l’avevo provata in settimana  e trae spunto da un piatto che avevo assaggiato quest’estate in montagna: una pasta corta con speck e rucola, niente male. Ma siccome da queste parti, siamo amanti del risotto, non poteva mancare  la versione a chicchi e poi qualche adattamento dettato dalle circostanze. In realtà la rughetta è tra le poche cose che l’orto offre ancora ed allora, invece di utilizzarla in insalata, ho pensato di adoperarla per questo gustoso risotto che poi alla fine è diventato un piatto unico che mi ha risolto la cena.



Ingredienti per 2 porzioni abbondanti (Nanetta inclusa)
250 gr di riso carnaroli
2 salsicce di puro suino
1 ciotola di rughetta
Brodo vegetale q.b.
Parmigiano grattugiato
Una noce di burro
Olio evo
Sale 

Togliete la pelle alle salsicce, schiacciatele con una forchetta e mettetele in un pentolino: lasciatele cuocere senza l’aggiunta di olio, quando saranno croccanti mettetele da parte. Lavate la rughetta ed asciugatela, se le foglie sono troppo grandi, tagliatela un po’. In una pentola, fate scaldare un poco di olio, versate il riso, tostatelo e poi cominciate a cuocerlo, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo bollente. A 2/3  della cottura, mettete la salsiccia sbriciolata, mescolate bene il tutto. A cottura ultimata, spegnete il riso, unite la rughetta, una noce di burro ed il parmigiano: mantecate il tutto e servite immediatamente in tavola.




venerdì 25 novembre 2011

Merenda di cachi, pere e cannella


Ne avevo già parlato qualche tempo fa quando, in occasione di un post dedicato al momento della merenda,  riflettevo sui differenti stili adottati da ciascuna mamma. Io sono di quelle che per merenda propone la frutta ad oltranza, anche se poi cerco di associarla sempre a qualcosa di più sfizioso: dei cracker, il thé con i biscotti oppure una fetta di crostata o di ciambellone…….lo scorso weekend avevo diversi cachi dell’orto che erano maturi ed ho deciso di preparare una merenda per la Nanetta che sostituisse la solita frutta: per attenuare l’effetto “restringente” dei cachi, ho messo dentro un bella pera matura e per insaporire il tutto ho aggiunto un pizzico di cannella, non tanto, perché sennò la Nanetta, che pure è abituata alle spezie, mi storce il naso……Ne è venuta fuori una composta vellutata, dai profumi, colori e sapori autunnali che la Nanetta ha gradito molto ma che è stata apprezzata ancora di più da mio marito che ha finito la ciotola. Ed ad me che l’ho preparata, è rimasto soltanto il cucchiaino da leccare alla fine J!



Ingredienti
la polpa di 2 cachi
1 pera
1/2 cucchiaio di miele
Cannella q.b.
Acqua

Togliete la polpa ai cachi e mettetela da una parte. Sbucciate una pera, fatela a dadini e mettetela in un pentolino con il miele ed un filo di acqua. Lasciate cuocere a fuoco lento per almeno un quarto d’ora sino a quando la pera non comincia a sciogliersi, aggiungete la polpa di cachi e lasciate cuocere ancora un paio di minuti, prima di spegnere mettete la cannella e mescolate. Passate il tutto con il frullatore. Servite a temperatura ambiente.

Buon weekend a tutti!

                                                                                                                                                                                                                                                                            

mercoledì 23 novembre 2011

Lasagne zucca, provolone e pinoli


In cantina ho ancora un paio di zucche dell’orto: con la penultima ho pensato di preparare queste lasagne molto apprezzate dagli amanti di questo colorato ortaggio.

Come per tutta la pasta al forno o per la pasta ripiena, la Nanetta si è rifiutata di mangiarla e non riesco a capire il motivo! In realtà ho notato che non ama molto i piatti pasticciati, quelli in cui figurano diversi ingredienti perché non riesce ancora ad identificare esattamente quello che c’è nel piatto. Quest’estate ad esempio, non mangiava l’insalata di riso nella sua globalità, ma preferiva piuttosto mangiare gli ingredienti dell’insalata di riso, separatamente: il riso, il mais, il prosciutto cotto oppure il wurstel, le cipolline sott’olio…..insomma per mangiare una scodella di insalata di riso, ci impiegava un’ora! E con le lasagne ho provato e riprovato, per il momento non c’è nulla di fare, ma mi dico che di tempo per imparare a gustare le lasagne, ne ha eccome! E in attesa che lei si convinca, voi provate questa ricettina!



Ingredienti x 4-6 persone
Pasta fresca all’uovo
800 gr di zucca
2 scalogni
8 fette circa di provolone dolce
Parmigiano grattugiato q.b.
40 gr di pinoli
Besciamella
Olio evo
Sale, pepe, noce moscata q.b.

Sbucciate la zucca e tagliatela a dadini. In una padella fate appassire in un poco di olio, dello scalogno, quando avrà cominciato ad imbiondire, versate la zucca, coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per mezz’ora circa avendo cura di girare di tanto in tanto. Per la preparazione della besciamella, vi rimando ad un mio precedente post in cui vi spiegavo il procedimento. Tagliate a fettine sottili il provolone. 
Una volta cotta, versate la zucca nel mixer e riducetela in purea oppure schiacciatela con una forchetta.
Prendete una pirofila, versate sul fondo un poco di besciamella e cominciate a comporre la lasagna mettendo un foglio di pasta fresca, uno strato di crema di zucca, la besciamella, i pinoli, qualche fettina di provolone e poi ricominciate. Terminate la lasagna con uno strato di pasta su cui metterete del  parmigiano grattugiato, i pinoli e un po’ di provolone grattugiato. Mettete nel forno caldo a 200° per 35 minuti circa. Tirate fuori dal forno, lasciate riposare per 5 minuti, poi tagliate le porzioni e servite. 


lunedì 21 novembre 2011

Un nuovo inizio con mele, cannella e mandorle


Oggi è un giorno particolare: dopo un anno di pausa, ricomincio a lavorare e per me questo rappresenta un nuovo inizio. Aspettavo questo momento, ma il primo giorno di lavoro è un po’ come il primo giorno di scuola: non sai come sarà, come saranno i tuoi colleghi, come reagirai alle situazioni di stress, e poi, dopo un anno di vita vissuta intensamente con la Nanetta, è duro per me lasciarla tutta la giornata…..ma nessuna paura, non abbandonerò il mio blog e voi lettori, che in questo anno mi avete fatto compagnia, seguendomi ogni giorno sul mio blog. Continuerò a cucinare -magari di notte-, a sperimentare nuovi abbinamenti, a proporre nuove ricette alla Nanetta ed a voi…..

E poi spero che sia un nuovo inizio anche per Chiara, foodblogger, appassionata di cucina e ristoratrice, che l’estate scorsa ha aperto un ristorantino a Genova. Il 4 novembre scorso alle ore 13.20, l’alluvione che si è abbattuta su Genova ha spazzato via il suo sogno…….ma una catena di solidarietà si è messa in moto per dare nuovamente vita al suo piccolo grande sogno ed ognuno ha fatto e sta facendo la sua parte.  E se volete anche voi fare la vostra parte, eccovi di seguito le coordinate:

IBAN: IT86T0617501410000001648580
Intestato a: OFFICINA DI CUCINA S.N.C. FONDI ALLUVIONE 2011 NEGOZIO
Swift Code: CRGE IT GG 110
E per ogni tipo di informazione, potete scrivere a: acquavivascorre@gmail.com




Ingredienti
2 mele golden
125 gr di burro
125 gr di zucchero
200 gr di farina
½ sacchetto di lievito per dolci
70 gr di mandorle sfilettate
Cannella q.b. (tre cucchiaini da caffé dovrebbero andare bene)

Sbucciate le mele e tagliatele a dadini. In una terrina, mescolate 125 gr di burro molto morbido e lo zucchero sino ad ottenere una crema omogenea. Incorporate le uova una ad una, mescolando vigorosamente. Aggiungete 200 gr di farina, il lievito, i cubetti di mele, la cannella e 40 gr di mandorle. Versate il composto in una tortiera imburrata. Livellate un po’ la superficie e cospargete di mandorle sfilettate. Cuocete in forno caldo per un’ora circa a 150°, infilate la lama di un coltello per vedere se il cake è cotto.  Lasciate raffreddare prima di togliere dalla tortiera. Servite freddo.

venerdì 18 novembre 2011

Pizza di granturco e cime di rapa




Oggi, come del resto tutti i venerdì, sono di corsissima, e la mia proposta di ricetta sarà super veloce. Premesso che si tratta di una ricetta dell’infanzia, che mi è stata tramandata da mia nonna che la preparava sempre con le verdure dell’orto: cicoria, cime di rapa, broccoletti siciliani, insomma quello che la natura offriva nei mesi invernali. E sempre questa ricetta la faceva mia mamma la domenica sera, quando non le andava di mettersi dietro i fornelli a spignattare, però voleva comunque farci mangiare qualcosa di sano e gustoso al tempo stesso. E’ inevitabile quindi che io la associ alla mia gioventù, ai giochi con mia sorella, al freddo dell’inverno ed è anche inevitabile che adesso la proponga a mio marito che, da buon nordico, ama la polenta e tutti i derivati del mais…….

Non c’è bisogno di starvi ad elencare gli ingredienti: mi limiterò a descrivervi il procedimento.

Pulite le cime di rapa, sbollentatele in acqua e strizzatele. In una pentola fate scaldare l’olio, unite l’aglio ed il peperoncino e ripassate le cime di rapa.

In un’insalatiera mescolate la farina di mais (io questa volta ho usato una farina finissima di mais di Nutrifree, marchio toscano che ho scoperto recentemente perché fa molti prodotti per persone celiache), l’olio evo, l’acqua tiepida ed un pizzico di sale: dovrete ottenere un composto né morbido né duro ma comunque spalmabile.

Prendete una teglia da forno, metteteci la carta forno e spalmate il composto di granturco sino ad ottenere una sfoglia sottile. Mettete in forno a 180° per 30-40 minuti circa sino a quando questa pizza non sarà diventata croccante. Tiratela fuori dal forno, tagliatela a quadrotti e metteteci sopra le cime di rapa. Richiudete come se fosse un panino e mangiate…..

Prima di lasciarvi, se non ne potete più della nebbia, vi ricordo che questo weekend a Milano presso Fieramilanocity, c’è G come Giocare, la più importante manifestazione italiana interamente dedicata al gioco in tutte le sue forme. Quest’anno ci saranno anche diversi stand dedicati al mondo dell’alimentazione, ve ne segnalo uno, quello di Eurovo (Pad3 Stand A37) che presenterà in anteprima Le Naturelle Kids, uova ricavate da filiere ed allevamenti rigorosamente biologici. Sullo stand Eurovo sarà organizzato uno spazio dedicato ai bambini con giochi e attività ispirate al mondo Disney. Nel corso della manifestazione saranno organizzati degli appuntamenti con il disegnatore Fabio Pochet che incanterà il giovane pubblico con fantastici disegni dei personaggi del mondo di Topolino&Co.

Buon divertimento e buon weekend a tutti!


giovedì 17 novembre 2011

Buon appetito: l’alimentazione in tutti i sensi!


Secondo appuntamento pre-natalizio con qualche spunto per un regalo di Natale utile, divertente  e colorato: è il caso di questo volume “Buon Appetito, l’alimentazione in tutti i sensi” pubblicato da Editoriale Scienza che ritrovo finalmente anche nelle librerie italiane, visto che si tratta della traduzione e dell’adattamento di un volume già presente in Francia.

Nutrirsi è la preoccupazione principale degli essere umani. Non appena il neonato esce dalla pancia della mamma, cerca istintivamente il seno materno e scopre il primo sapore: il dolce. Crescendo, questo piccolo mangiatore diventa sempre più indipendente, ma è veramente in grado di orientarsi nel pianeta alimentare? I più recenti studi sulle abitudini alimentari degli adolescenti dimostrano come i giovani non siano sostenitori assoluti del cibo spazzatura….al contrario……pur frequentando i fast-food, apprezzano molto i pasti in famiglia e le pietanze genuine per il piacere del gusto, per la scoperta di nuovi piatti ed ancora di più per la dimensione affettiva….Il libro “Buon appetito, l’alimentazione in tutti i sensi” vuole essere uno strumento divertente, colorato, interattivo per avvicinare i bambini al mangiare sano, rivelando i segreti dell’appetito e quelli nascosti nel piatto.

La grafica è accattivante e grintosa, il testo è scorrevole e diviso in paragrafi brevi che garantiscono una comprensione intuitiva e mantengono viva l’attenzione. C’è il capitolo in cui si spiegano i motivi per i quali gli esseri umani sono portati a nutrirsi; le inchieste sul cibo in cui vengono illustrate le grandi famiglie di alimenti; il viaggio con le papille gustative alla scoperta delle diverse cucine del mondo; i proverbi in cucina; l’abc dell’igiene alimentare con tutti i suggerimenti relativi alle buone pratiche alimentari ed ancora il paragrafo sull’appetito consapevole e la battaglia delle posate.

Il libro si conclude con una sezione dedicata ai quiz per scoprire se i bambini sono diventati degli assi della nutrizione e con il laboratorio di alimentazione che contiene idee per dare vita ad esperimenti sul cibo, facili da realizzare con l’aiuto di un adulto: perché il gelato è cremoso; come fa il pane a lievitare o ancora cosa succede se si mescola acqua e cioccolato….Rimboccatevi le maniche, infilate un bel grembiule e preparatevi  a scoprire quanta scienza c’è in cucina!

Il libro è stato realizzato nell'ambito dell'omonima mostra esposta al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano dal 16 ottobre 2011 al 24 giugno 2012. Il percorso espositivo è progettato dalla Cité des sciences et de l'industrie - Universcience (Francia) in coproduzione con i musei Leonardo da Vinci, Heureka (Finlandia) e Technopolis (Belgio).

mercoledì 16 novembre 2011

Biscottini di nocciole


Non so voi, ma noi, residenti della Padania, sono tre giorni che viviamo avvolti nella nebbia. Per chi come me, e' sempre vissuto in altre latitudini, ed è abituato a vedere il cielo (indipendentemente dal suo colore) ogni santo giorno, la nebbia era un concetto astratto sino a quando non mi sono trasferita in provincia di Milano. Arriva un giorno in cui inspiegabilmente apri le imposte e ti ritrovi avvolto in un muro di gomma bianco latte, impalpabile, che ti affascina e ti disorienta al tempo stesso. Mi ricordo che la prima volta che sono incappata nella nebbia, era tardo pomeriggio e rientravo dal lavoro...ad un certo punto mi sono ritrovata di fronte ad una spessa coltre di fumo bianco, panico totale perche' tutti i miei sensori di orientamento erano andati in tilt ......ed ogni volta ho la stessa identica reazione, segno forse che io e la nebbia siamo geneticamente incompatibili....anche la Nanetta ha difficolta' a capire la nebbia e stamane quando siamo uscite per andare all'asilo mi ha detto: "Mamma c'e' buio", proprio per farmi capire che la visibilita' non era la stessa di sempre. E allora con questo tempo, l'unica cosa da fare e' starsene a casa, accendere il forno e preparare qualcosa di buono da mettere sotto i denti.



Era da diverso tempo che volevo fare questi biscottini alle nocciole: è una ricetta che faceva sempre nonna Angela, la mamma di una mia amica che ora non c'è più.....andavo a trovarla spesso tra Natale e Capodanno e mi faceva trovare una grossa scatola di latta che conteneva questi deliziosi biscottini che non mi stancavo mai di immergere nel latte o nel thè.
Ora io li faccio per la Nanetta e vista la velocità con cui li inzuppa nel thè, ne ho dedotto che sono decisamente di suo gradimento! Eccovi la ricetta!


Ingredienti
1/2 kg di farina
250 gr di burro
4 tuorli
250 gr di zucchero
150 gr di nocciole macinate finemente
la buccia di un limone grattato
1 bustina di lievito per dolci
1 goccio di grappa (che eviterete di mettere se avete dei bambini)

Mescolate i tuorli, il burro morbido e lo zucchero sino ad ottenere un composto spumoso; in un'altra insalatiera, mescolate la farina ed il lievito. Unite questo secondo composto al primo: aggiungete la buccia del limone, il goccio di grappa e la farina di nocciole. Ricavate dall'impasto dei biscottini.
Per la forma di questi biscotti ho utilizzato la pratica forma biscotti della Tescoma che consente di personalizzare i propri biscotti e di scegliere tra tante trafile diverse....
Disponete i biscotti su di una teglia ed infornate a 200° per una decina di minuti.
Sorvegliateli bene perché si bruciano subito!
Lasciateli raffreddare e nel frattempo, preparatevi una bella tazza di thé fumante.
Buona nebbia a tutti ;-)))))

lunedì 14 novembre 2011

Gratin di finocchi e pancetta


Ho festeggiato nei giorni scorsi il mio primo anno di vita, o meglio, il primo anno di vita del mio blog.

Poco più di un anno fa lasciavo l’azienda per cui avevo cominciato a lavorare dopo il mio rientro dalla Francia. D’accordo con mio marito, mi sono concessa ed ho concesso alla famiglia un anno sabbatico in cui mi sono occupata di crescere mia figlia, ho lavorato facendo traduzioni, ho fatto volontariato nel piccolo centro in cui abito e soprattutto ho aperto Quaderni Golosi che è diventato, nel corso dei mesi, uno spazio personale in cui postare non solo le ricette che mi diverto a realizzare, ma parlare anche di quello che mi passa per la mente, dei ricordi, delle sensazioni, delle emozioni, di flashback di un’infanzia felice, di curiosità, insomma un mio spazio intimo aperto però sull’esterno. L’ho iniziato, questo è innegabile, in un periodo della mia vita in cui le uniche certezze che avevo erano costituite dall’amore per mia figlia e per mio marito, punto.

Da allora è passato un anno, intenso, faticoso, spesso difficile in cui però ho capito tante cose, ho messo a fuoco le mie reali priorità, ho individuato le persone che mi vogliono veramente bene, ho tagliato parecchi rami secchi, insomma ho fatto “du ménage” dentro e fuori di me. Mi considero una privilegiata perché ho avuto la fortuna di occuparmi di mia figlia, di stare accanto a lei, di vederla crescere, di passare con lei dei momenti meravigliosi indimenticabili ed anche dei momenti pesanti perché con i bambini non sono sempre tutte rose e fiori ma devo riconoscere che lo stare insieme a lei non è stato mai uno scambio a senso unico: io mamma che le insegno questo, questo e questo e le do amore; anche lei, piccola com’è, mi ha insegnato che si può essere felici semplicemente osservando quello che si ha intorno, che per sorridere al mondo ed alla vita spesso è sufficiente rotolarsi insieme nel lettone, che per far battere forte un cuore serve solo un tenero, caldo abbraccio……

Sono contenta della scelta che ho fatto, non ho rimpianti….. A settembre ho deciso che la pausa di riflessione fosse arrivata alla fine: è passato un anno, la Nanetta è cresciuta, frequenta il nido, è abbastanza autonoma, ed io mi sono rimessa a cercare lavoro….certo la situazione è nera, c’è crisi ovunque e non mi riferisco solo alla crisi economica: sono del parere infatti che la crisi sia anche quella dei valori, sono fiduciosa, il blog sta andando bene (io proprio non me l’aspettavo….)e mi sta dando tante soddisfazioni, anche se io non faccio molte pubbliche relazioni per il mio blog.

Ed ora, dopo qualche riflessione profonda su ciò che è stato, eccovi la ricetta del giorno.



Ingredienti
3 finocchi
100 gr di cubetti di pancetta dolce
50 gr di emmental grattugiato
20 cl di latte
20 gr di burro  
20 gr di farina  
Sale, pepe e noce moscata q.b.

Pulite i finocchi, tagliateli a pezzi e fateli cuocere in pentola a pressione per 5-6 minuti. Fate cuocere in un padellino i cubetti di pancetta dolce.

Preparate la besciamella: fate fondere il burro, versate la farina, girate bene affinché non si formino grumi e poi aggiungete il latte tiepido continuando sempre a girare. Portate ad ebollizione e lasciate cuocere la besciamella per 5-6 minuti, aggiustate di sale e pepe e date una generosa grattata di noce moscata.

Sminuzzate i finocchi bolliti, uniteli alla besciamella, al formaggio grattugiato ed alla pancetta.

Disponete il composto in una pirofila e mettetela in forno a 180° per 25-30 minuti. Gustate il gratin caldo ma non bollente.

venerdì 11 novembre 2011

I porri e il burro


Oggi sono di corsissima: devo scappare in aeroporto a recuperare la mia amica Francesca che arriva da Parigi (già mi immagino la scena madre all’aeroporto, anzi mi devo ricordare di prendere un bel fazzoletto di stoffa formato lenzuola ;-))) e devo ancora postare qualcosa sul mio blog……allora eccovi una ricetta supersonica per mamme indaffarate che ho inventato su due piedi, anzi su due mani, l’altro giorno!

Ero talmente presa a fare delle cose e non mi sono accorta del tempo che passava: ho alzato gli occhi ed ho visto che le lancette dell’orologio segnavano già le 12. Help! Devo preparare qualcosa da mettere sotto i denti perché poi alle 12.45 vado a prendere la Nanetta all’asilo e se non mangio prima, finisce poi che non mangio per niente oppure  che mangio alle 2 del pomeriggio. Apro il frigo ed a parte una ciotola con della quinoa già cotta non avevo molto altro. Mi sono ricordata che mio suocero- sant’uomo!- il giorno prima mi aveva portato a casa dei porri dell’orto, piccoli, teneri e profumatissimi. Io amo molto le tagliatelle con i porri però non avevo il tempo di mettere su l’acqua, aspettare che bollisse, buttare la pasta, ecc….ed allora ho pensato di preparare queste tagliatelle con i porri ma senza tagliatelle, usando al posto della pasta (scusate il gioco di parole!) la quinoa!

Ho affettato finemente i porri, li ho fatti cuocere in un padella con il burro, quando hanno cominciato a diventare trasparenti, ho versato la quinoa (anzi il melange boulghour-quinoa ad onor del vero), li ho fatti saltare un pochino, ho aggiunto una generosa grattata di pepe macinato al momento ed un cucchiaio scarso di parmigiano. Che dire? Deliziosi nella loro estrema semplicità! Mentre mangiavo mi ha chiamato mio marito che sentendomi masticare si è incuriosito, gli ho spiegato la ricetta e voleva che gliene lasciassi un po’: per questa volta ho mangiato tutto io, la prossima volta la preparerò anche per lui.

Vi lascio, ma prima di augurarvi buon fine settimana vi segnalo due iniziative in programma questo weekend a Milano. Per il centenario di Pellegrino Artusi, a cui ho dedicato anche un post un po’ di tempo fa, l'Associazione Mare Magnum Librorum organizza una domenica a tema. Domenica 13 novembre 2011, in occasione del tradizionale appuntamento con gli oltre 100 espositori di libri vecchi e antichi di Piazza Diaz a Milano, verranno presentate anche delle speciali selezioni di libri di cucina, soprattutto del XIX e XX secolo, italiana e straniera. Dopo le 12, appuntamento per un buffet estemporaneo offerto dalla scuola alberghiera Collegio Arcivescovile Castelli di Saronno.

Sabato 12 novembre dalle ore 15.30 alle 17.30, i più piccoli potranno cimentarsi nella preparazione della Pizza presso la sede di Musicopoli in Via Boifava 17 a Milano. Il corso è rivolto a tutti i bambini dai 4 agli 11 anni: voi portate il grembiule e la fantasia!


giovedì 10 novembre 2011

Gnocchetti saporiti di zucca


Questa ricetta nasce in realtà l’estate scorsa: mentre ero in vacanza sulle Dolomiti ho conosciuto la signora che gestiva il residence presso il quale avevamo preso in affitto l’appartamento. Parlando del più e del meno, ci siamo rese conto che avevamo le stesse problematiche di tipo alimentare: lei aveva due gemelle un pò più grandi della Nanetta ed era continuamente alla ricerca di nuovi spunti in cucina che l’aiutassero nell’arduo compito di far mangiarein modo sano ed equilibrato le bambine. Mi ha quindi suggerito una ricetta tipicamente altoatesina, gli spatzle, però nella loro versione arancione perché al posto dei più classici spinaci usava la zucca. E mi ha assicurato anche che questo piatto era proposto, con grande successo, all’asilo che frequentavano le bimbe..…Diligentemente, mi sono fatta scrivere la ricetta, ho comperato l’attrezzo per gli spatzle ed ho provato a realizzarla lo scorso weekend con le zucche dell’orto…evidentemente qualcosa è andato storto perché ad un certo punto, ho deciso di prendere in mano la situazione e di ripiegare su degli gnocchi. L’impasto ottenuto seguendo le dosi indicate era troppo duro per poter realizzare degli spatzle, ho pensato fosse “colpa” delle zucche dell’orto che non contengono praticamente quasi per nulla acqua e con lo stesso ho preparato degli gnocchi saporiti perché la grossa differenza tra gli spatzle e gli gnocchi è che nei primi troviamo formaggio in abbondante quantità, mentre gli gnocchi ne sono privi. Li ho proposti alla Nanetta, che dopo una prima occhiata circospetta, li ha ingurgitati e divorati in un batter d’occhio, segno evidente che gli gnocchi-spatzle sono stati assolutamente di suo gradimento, da rifare quindi.


Vi metto di seguito gli ingredienti, poi fate anche ad occhio:
300 gr di zucca
4 cucchiai di parmigiano
1 uovo
Sale q.b.
Farina q.b. 

Quanto al condimento sono stata sul classico, burro fuso, parmigiano e salvia appena raccolta in giardino: un successone, basti pensare che l’insalatiera che vedete nella foto ce la siamo fatta fuori in due e mezzo J

Pulite la zucca, tagliatela a pezzi e mettetela nel forno a 160° perché si appassisca. Una volta cotta passatela completamente sino ad ottenere una purea, mescolatela con l’uovo, aggiungete il parmigiano, sale e farina in modo da ottenere un composto morbido ma non troppo, duro ma non troppo. Lasciate riposare in frigo per un’ora, tirate fuori e ricavate dall’impasto dei fusi di pasta da cui otterrete poi gli gnocchi. Gettateli nell’acqua bollente, quando cominciano ad affiorare in superficie, sono cotti. Conditeli con del burro fuso al momento, salvia fresca e parmigiano. Servite caldi.

mercoledì 9 novembre 2011

Polpo a modo mio


Coloro che seguono assiduamente il mio blog sanno già che mi piacciono molto il polpo, le seppie, i calamari & C. , e che, strano ma vero, tutti questi molluschi risultano di gradimento anche alla Nanetta. Sul mio blog ve li ho già proposti in vari modi: polpo in insalata con finocchi, calamari con ripieno di spinaci e scamorza oppure sotto forma di vellutata di piselli con polpo grigliato….. oggi invece vi suggerisco una ricetta di mia “invenzione”: una sorta di polpo con le patate ma più ricco. Ci ho aggiunto infatti i pomodori, le olive verdi ed il rosmarino e l’ho trasformato così un piatto unico che ha il pregio di rimanere leggero.

Ingredienti
500 gr di polpo
2 patate medie
2 spicchi di aglio
15 olive verdi
1 rametto di rosmarino
3/4 scatola di passata di pomodorini
Olio evo q.b.
Sale
Un goccio di vino bianco 

Fate bollire il polpo e tagliatelo a pezzi. A parte riservate lo stesso trattamento alle patate. Fate le olive a rondelle. In una padella con un filo d’olio rosolate l’aglio, versate la passata di pomodorini e le olive, lasciate cuocere 3-4 minuti, poi unite il polpo e le patate sfumando con un goccio di vino bianco. Lasciate cuocere a fuoco lento per un quarto d’ora almeno. A cottura quasi ultimata aggiungete il rosmarino sminuzzato, aggiustate di sale e proseguite la cottura per un paio di minuti, non di più. Servite caldo!

martedì 8 novembre 2011

Le avventure di Tino Il cioccolatino


Con il post di oggi, inauguro una rubrica di consigli, di suggerimenti, di spunti in vista del Natale; una rubrica in cui mi permetto di segnalarvi quello che ho scovato in rete oppure in libreria o ancora semplicemente andando in giro per Milano e dintorni e che potrebbe tornarvi utile a Natale.

Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani questo libro: Le avventure di Tino il cioccolatino (Edizioni Piemme). Si tratta di un delizioso volume che raccoglie tre delle storie più amate di questo personaggio: un cioccolatino intraprendente ed un po’ birichino che nella cucina di zia Marianna, un luogo pieno di profumi e di sapori, ne combina di tutti i colori e finisce per innamorarsi di Nugabella, una sensuale caramella al cioccolato…..Il libro è consigliato ai bambini dai 5 anni in su, ma io ho provato a leggerlo alla Nanetta e mi sembrava estremamente interessata; innanzitutto tutto perché i disegni e le illustrazioni sono molto colorati e realistici ed i bambini ritrovano continui richiami alla realtà che li circonda e poi perché i personaggi fantastici di queste avventure sono tutti utensili che quotidianamente utilizziamo in cucina: c’è il malvagio Grattugino che cerca sempre una scusa per ridurre Tino in polvere, il cugino Moretto, un simpatico pralinato brasiliano alla cannella, Piera la caffettiera, Monsieur il Cavaliere dei Profiteroles, insomma tutto quello che grandi e piccini trovano in pasticceria o nella cucina delle loro mamme o delle loro nonne. Alla fine del libro ci sono, inoltre, dei giochi per i bambini e delle ricette che troviamo menzionate nelle varie avventure di Tino.

I libri di Tino il Cioccolatino sono adatti ai bambini più piccoli che si avvicinano alla lettura con l’aiuto di un adulto ma anche ai bambini che iniziano ad avventurarsi da soli nel mondo dei libri. Storie divertenti, che conquistano i giovani lettori parlando di avventura e di amicizia ed insegnando i valori della buona e sana alimentazione, senza perdere il gusto della dolcezza. Le vicissitudini di Tino il Cioccolatino, ambientate in vari paesi del mondo, offrono anche la possibilità di scoprire nuovi costumi e culture diverse. Il personaggio del cioccolatino piace molto ai bambini ed ho scoperto che è letto nelle scuole elementari in tutta Italia. Il cioccolato è una coccola, piace a tutti e rappresenta un messaggio universalmente conosciuto…..

Le due autrici, Chiara Patarino ed Aurora Marsotto, si sono a lungo occupate di narrativa per l’infanzia ed hanno al loro attivo molti titoli di libri per l’infanzia.

lunedì 7 novembre 2011

Rigatoni, patate e catalogna


Weekend orribile da un punto di vista climatico ma sicuramente proficuo sotto il profilo gastronomico: con la pioggia battente degli ultimi 3 giorni, ho avuto un’ottima scusa per restarmene in casa e sperimentare nuove ricette, provare accoppiamenti insoliti, dare una sistematina alla mia dispensa e cominciare ad impacchettare quei regali di Natale che ho già comperato e che stanno cominciando ad ammucchiarsi nel mio armadio…..e sì perché io appartengo alla categoria di quelli che cominciano a fare i regali di Natale due mesi prima; di quelli che se vedono ad agosto, in vacanza, nel pieno della calura estiva, un oggetto che pensano possa far piacere a quella determinata persona, non ci stanno lì a pensare due volte, lo comperano e se lo portano via!

Una della sperimentazioni del weekend sono questi rigatoni con patate e catalogna: avevo della catalogna dell’orto, dolce e tenera, che aspettava solo di essere cotta, l’ho sbollentata ed ho creato su due piedi questa ricetta che ha riscosso notevole successo fra i miei commensali.


 
Ingredienti
200 gr di rigatoni
1 patata media
150 gr di catalogna cotta
Parmigiano grattugiato
Alici sott’olio (5-6) oppure pasta di alici oppure colatura di alici
Peperoncino q.b.
Olio evo
1 spicchio di aglio
Sale q.b. 

Lessate la catalogna e la patata separatamente. Tagliate a cubetti la patata, affettate la catalogna. In una padella fate scaldare un po’ di olio e rosolate lo spicchio di aglio. Quando comincerà a sfrigolare, aggiungete la pasta di acciughe e lasciate cuocere un paio di minuti, mettete un pizzico di peperoncino ed unite i cubetti di patate e la catalogna. Ripassate il tutto in padella per una decina di minuti avendo cura di mescolare bene. Nel frattempo cuocete i rigatoni e versateli nell’intingolo, mantecate il tutto per un minuto, aggiungete una bella spolverata di parmigiano grattato e servite in tavola caldi caldi.

venerdì 4 novembre 2011

Marmellata di cachi, vaniglia e noce moscata


Adoro i cachi, non ci sono altri termini per esprimerlo: mi piacciono da morire questi frutti che l’autunno inoltrato ci propone, che colorano di arancione il paesaggio autunnale, morbidi, dolcissimi, dalla texture piacevolissima. E con mia somma gioia nell’orto di mio suocero cresce un pianta di cachi che ogni anno, a partire dal mese di ottobre, invade la nostra tavola con un’abbondante produzione. C’è solo un piccolo particolare da non trascurare: succede spesso infatti, che i cachi maturino tutti insieme ed allora ci si ritrova con 10-12 cachi da consumare in un arco temporale molto breve. E’ quanto mi è successo la settimana scorsa: personalmente, pur amando i cachi, non ne posso consumare più di uno al giorno, la Nanetta, dal canto suo, l’anno scorso li mangiava volentieri, ma quest’anno sembra aver cambiato idea e non li degna neppure di uno sguardo….che fare allora?

Ho provato a farci una marmellata, il problema era azzeccare le dosi e rendere il tutto un insieme gradevole al palato: tutte le marmellate di cachi che ho assaggiato non mi hanno mai convinto perché spesso e volentieri allappano oppure sono troppo dolci, quasi stucchevoli. Sono partita da Fruttapec, ho aggiunto la polpa di cachi, lo zucchero indicato (un po’ meno della dose consigliata), un baccello di vaniglia, del succo di limone per attenuare un poco tutta questa “dolcezza” e per schiarire l’arancione intenso del cachi poi, alla fine, della noce moscata……L’ho messa nei barattoli, ne ho tenuto da parte mezzo barattolo per assaggiarlo e farlo assaggiare a mio marito ed il risultato mi ha sbalordito: innanzitutto non allappa (anche perché i cachi che avevo utilizzato erano talmente maturi e dolci che sarebbe stato impossibile) e poi non è neppure stucchevole…..anzi quasi quasi direi che non sa neppure di caco! Comunque sia, ho dato un barattolo di marmellata anche a mia suocera a cui è piaciuta molto ed allora ho pensato che forse avrei potuto condividere con voi questa mia ultima sperimentazione. E se avete delle ricette di marmellate di cachi anche voi, inviatemi una mail….io ho ancora 5 cassettine di cachi in cantina che stanno maturando e per i quali urge una soluzione!



Ingredienti:
1 kg di polpa di cachi
450 gr di zucchero
Fruttapec 1:2
1 baccello di vaniglia
Succo di un piccolo limone
Noce moscata q.b.

Ricavate dai cachi un kilo netto di polpa, mettetela in una pentola. Mescolate lo zucchero e fruttapec a freddo, aggiungetela alla polpa, unite il baccello di vaniglia aperto. Mettete tutto sul fuoco e portate ad ebollizione, quando comincerà a bollire, unite il succo di un piccolo limone, lasciate bollire a fuoco alto per 3-4 minuti almeno, poi spegnete e lasciate discendere la schiuma, grattate un po’ di noce moscata ed aggiungetela alla marmellata. Mescolate ed invasate. Girate i barattoli per 5 minuti, poi conservateli nella dispensa. Gustatela con del burro salato e del pane integrale: è ottima!


giovedì 3 novembre 2011

Tortino di zucca e castagne



Eccomi anche questa settimana con una ricetta a base di zucca, adatta per i bambini, semplice da realizzare e completa!
L’idea alla base di questo tortino di zucca e castagne è un tipo di zucca che trovavo molto facilmente in Francia, il potimarron, e che invece ho qualche difficoltà a trovare qui. Perché mi piaceva così tanto il potimarron? Semplice, perché aveva un retrogusto ed una texture simile ai marroni e quindi tutte le preparazioni a base di zucca, avevano questo souvenir de marrons….io invece ho delle zucche tipo Marina le più adatte a fare i tortelli e visto che mia suocera è di origine mantovana, ça va sans dire il fatto che prediliga quelle zucche. Ed allora ho pensato che avrei potuto sopperire alla mancanza di potimarron mettendo in questo mio tortino delle castagne che trovate facilmente in commercio, pronte all’uso, già bollite e sbucciate. E poi per rendere il tutto un po’ più salato e più calorico ho aggiunto delle fettine di toma: consiglierei a quanti sono a dieta di astenersi dal preparare questo tortino!


Ingredienti per 8 persone
1.2 kg zucca
Scalogno per soffritto q.b.
150 gr di castagne
3 uova
Sale, pepe, noce moscata
3 cucchiai di emmental grattugiato
Un goccio di latte caldo

5-6 Fettine di toma
Olio per imburrare teglia

Tagliate la zucca a dadini: in una padella, con un po’ di olio, fate soffriggere lo scalogno e poi mettete la zucca a cuocere. Considerate almeno 30-35 minuti di cottura a fuoco basso: a cottura ultimata la zucca dovrà sciogliersi. Schiacciatela bene con una forchetta, aggiustate di sale, pepe e noce moscata. Sminuzzate le castagne bollite. In una terrina mescolate le uova e l’emmental grattugiato. Mescolate le castagne alla zucca schiacciata, unite il composto uova/emmental : aggiungete un goccio di latte caldo al composto nel caso in cui dovesse essere poco morbido. Con dell’olio ungete bene la pirofila: versateci il composto  e decorate il tutto con delle fettine sottili di toma. Infornate a 180° per 30 minuti circa. Servite tiepido.

mercoledì 2 novembre 2011

Polpettone di tonno


Il polpettone è uno di quei piatti che ti semplifica la vita e ti risolve il pranzo. Semplice da realizzare, rapido nella sua esecuzione, eco-compatibile perché spesso viene fatto con gli avanzi, amato dai grandi ma, soprattutto dai più piccoli: che volete di più da un piatto con queste caratteristiche?

Amo molto il polpettone di carne al limone che fa mia mamma, ma erano anni che non mangiavo più il polpettone di tonno: mi è capitato di mangiarlo qualche settimana fa a casa di una mia amica, romana come me, ma transfuga a Milano per amore (proprio come me!). E mentre sbocconcellavamo il polpettone abbiamo fatto la riflessione che questo piatto è realizzato spesso dalle mamme romane, chissà perché poi…...ogni mamma aggiunge il suo tocco personale ma la base della ricetta rimane quella.

La sorpresa è stata ancora più grande quando ho visto che la Nanetta ha sbranato senza batter ciglio 3 fette di polpettone, segno evidente che è stato di suo gradimento: sicuramente lei deve averlo preso per ciccio ma a me va bene anche così, che creda pure che si tratti di ciccio mentre invece è tonno, l’importante, in quanto mamma, è che mangi il pesce!

Ho ripreso quindi la ricetta della mia amica, l’ho confrontata con quella della mia mamma e quella  che vi propongo è un mio adattamento: provatelo e proponetelo ai vostri bambini come alternativa gustosa alla classica soglioletta!



Ingredienti per 4 persone:
320 gr di tonno sgocciolato (considerate una scatoletta da 80 gr a persona)
2 uova
2 cucchiai di parmigiano
3 cucchiai di pangrattato (se vi sembra troppo molle, aggiungetene anche un altro)
Sale e pepe q.b.
Noce moscata q.b.
Capperi tritati q.b. (io ne ho messi 10 di numero)
Prezzemolo q.b.
In una capiente terrina, sminuzzate il tonno, unite le due uova, il parmigiano, il pangrattato, i capperi tritati, il prezzemolo, la noce moscata, il sale ed il pepe. Amalgamate bene il tutto. Prendete della carta forno ed arrotolateci il polpettone: dovrete fare una sorta di caramella gigante. Arrotolate la caramella nella carta di alluminio, mettete il polpettone in un pentola e lasciatelo bollire per 35-40 minuti circa. Lasciate raffreddare, tagliate a fette e servite. E’ buono anche accompagnato dalla maionese ma io non l’ho data alla Nanetta, ho preferito piuttosto decorarlo con dei minuscoli capperi di Lipari.