martedì 31 maggio 2011

Straccetti di manzo con fave e scaglie di pecorino


Ecco l’ennesima primizia dell’orto: le fave…..Per i romani doc (che oramai sono mosche rare) e per quelli acquisiti, le fave vanno sempre rigorosamente mangiate crude, accompagnate da una fetta di pecorino romano (quello con la crosta nera e la goccia per intenderci) ed una fetta di pane: è un piatto di una semplicità estrema, tipico della tradizione popolare e che la tradizione stessa vuole si mangi il 1° maggio in occasione della Festa dei Lavoratori.

Io dopo aver fatto una scorpacciata di fave fresche, ho pensato che forse potevo anche variare un po’, magari cuocendole ed azzardando abbinamenti con altri ingredienti…..inoltre la mia amica Francesca (non quella di Parigi ma quella di Mestre ;-))) mi aveva parlato una volta di favolosi straccetti con le fave…ed ecco improvvisata questa ricetta che poi alla fine si è rivelata essere buonissima e graditissima. Mio marito ha apprezzato la ricetta in toto, mentre la Nanetta si è focalizzata sugli straccetti, il formaggio fuso e l’invitante sughetto che né è scaturito J

Un’ultima raccomandazione: le fave non devono essere né grosse né dure, se è possibile utilizzate fave dalle dimensioni abbastanza ridotte, vi assicuro che il sapore cambia.



Ingredienti per 2 persone+ Nanetta
250 gr di carne di manzo tagliata sottile200 gr di fave sbucciate2 scalogniolio evo50 gr di formaggio di pecora oppure, in alternativa, del pecorino non stagionato, morbidosale e pepe q.b.



In una pentola mettete l’olio a riscaldare, aggiungete lo scalogno, tagliato finemente, e quando è ben dorato, gettate le fave: lasciate cuocere per 8-10 minuti circa a fuoco medio. Se le fave sono piccole, occorreranno anche meno di 10 minuti (nel mio caso in 5 minuti erano già cotte), inoltre non sarà neppure necessario privarle della pellicola che le avvolge.

Tagliate le fettine di manzo a striscioline. Tagliate a scaglie il formaggio. Quando le fave sono cotte, aggiungete gli straccetti e fateli cuocere 4-5 minuti a fuoco vivace, girandoli spesso per mescolarli bene alla carne. Aggiustate di sale e di pepe. A cottura ultimata, spegnete e cospargete di formaggio di pecora/pecorino: richiudete con il coperchio, lasciate fondere il formaggio 1 minuto e servite subito caldi caldi.

lunedì 30 maggio 2011

Cake peperoni, formaggio di capra e pancetta


La settimana scorsa vi ho proposto una ricetta easy easy a base di spinaci e formaggio di capra: ora in realtà io il formaggio di capra l’avevo comperato per preparare questo cake e, essendomene avanzata qualche fetta, ho poi pensato di fare anche dei panieri capra-spinaci. Adoro questo cake perché, di fondo, amo moltissimo i peperoni e perché mi sembra che questo cake racchiuda in sé un abbinamento inedito ma riuscitissimo tra la dolcezza dei peperoni, il gusto forte del formaggio di capra ed il sapore rustico della pancetta. Purtroppo, come accade a molti, ho difficoltà a digerirli ‘sti benedetti peperoni e quindi non posso utilizzarli in cucina tutte le volte che vorrei….ahimé……..


Piccolo suggerimento prima di passare alla ricetta: il giorno dopo questo cake è ancora più buono e si accompagna benissimo con una semplice insalata caprese…..voilà un piatto completo che vi farà già sentire in estate.



Ingredienti
3 peperoni (1 rosso, 1 giallo, 1 verde)
100 gr di formaggio di capra
150 gr di pancetta dolce
basilico q.b.
3 uova
150 gr di farina
1 sacchetto di lievito chimico
o
lio d’oliva q.b.
latte q.b.
sale e pepe

Fate grigliare i peperoni interi: sbucciateli, tagliateli a listarelle ed eliminate i semi. Conditeli con olio, sale e pepe (volendo potete anche aggiungere un paio di spicchi di aglio…..io non li ho messi, ma dipende dal gusto personale). Io questa operazione-che poi è quella più noiosa di tutta la preparazione- l’ho fatta il giorno prima ed ho lasciato i peperoni insaporirsi per 24 ore……questa ricetta potrebbe anche essere un modo per consumare in maniera diversa i peperoni grigliati. In una padellina fate abbrustolire la pancetta, senza aggiunta di altra materia grassa. Schiacciate il formaggio di capra con la forchetta. Tagliate  il basilico a striscioline oppure sminuzzatelo: io lo preferisco tagliato a striscioline. In un’insalatiera mescolate nell’ordine, le uova, la farina ed il lievito. Aggiungete al composto il formaggio di capra, la pancetta (opportunamente scolata dal suo grasso), il basilico ed i peperoni: amalgamate il tutto per bene. Se il composto vi sembra troppo asciutto, allora potete aggiungere un goccio di latte. Io aggiungo i peperoni ed anche il condimento (vedi oli+sale+pepe), quindi il composto mi viene sempre abbastanza morbido. Aggiustate di sale e di pepe. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 50 minuti circa. Servite tiepido o freddo.

giovedì 26 maggio 2011

Panierini capra-spinaci



Mi è sempre piaciuto cucinare ed anche quando vivevo in Francia, la sera, al rientro dal lavoro, mi preparavo dei piatti sfiziosi. Trovo molto triste il comportamento di quanti, single oppure no, hanno il frigo perennemente desertificato e campano riscaldando surgelati al microonde….ma capisco  che questo è un mio personalissimo pensiero, assolutamente non condivisibile. Ora poteva anche accadere che magari qualche sera, tornando a casa, in attesa che la pasta si cuocesse, avessi voglia di mettere sotto i denti uno sfizietto…..ecco il mio sfizietto francese si chiamava paniers chèvre-épinards, ovvero panieri capra-spinaci: tranquilli, non li facevo io questi paniers ma li comperavo già belli che fatti dal mitico Picard.
Picard è stato, per tutto il periodo della mia permanenza in Francia, un fantastico alleato in cucina. Per quanti non lo conoscessero, Picard è una catena di negozi di surgelati di buon livello: attenzione non trovate solo i bastoncini di pesce pronti, ma un assortimento vastissimo di verdura, pesce, carne surgelata oltre che una miriade di piatti pronti, molti anche bio oppure etnici, che vi fanno sicuramente cambiare opinione sul banale negozio di surgelati, oltre al fatto che sono aperti la sera sino alle 9 e la domenica mattina J e non è poco per chi lavora.
Nel rientrare in Italia ho visto che Picard aveva cominciato la sua espansione commerciale  anche nel Nord Italia: sono andata a fare un giro e devo riconoscere che l’offerta proposta è molto più limitata rispetto a quella francese e poi io qui ho l’orto bio e le cascine a km0…….quindi chiaramente il mio modo di fare la spesa si è evoluto in funzione anche della crescita della famiglia ;-)

Eccovi però la mia ricetta di questi panierini che continuo a fare, homemade però, perché li trovo semplicissimi da realizzare, utili come stuzzichino e, nell’insieme, piacevoli da mangiare, anche per i più piccoli.



Ingredienti per 5 panierini:

1 rotolo di pasta sfoglia (possibilmente rettangolare)
150 gr di spinaci cotti
5 fette di formaggio di capra
3 cucchiai di panna da cucina
1 grattata di noce moscata
olio evo q.b.

sale e pepe q.b.


Pulire gli spinaci se utilizzate quelli freschi che ci sono in questo periodo oppure scongelati quelli nel freezer. Saltate in padella gli spinaci con un filo di olio, e poi mettete la panna da cucina, aggiungete sale, pepe ed una bella macinata di noce moscata, lasciate raffreddare. Tagliate il formaggio di capra a rondelle.
Srotolate la pasta sfoglia e ricavate 5 quadrati: all’interno di ogni quadrato disponete gli spinaci ed una fettina di formaggio di capra. Riunite i lembi, non chiudeteli….mettete in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti- mezz’ora circa: servite caldi.

mercoledì 25 maggio 2011

Gelato? Si grazie, ma bio......



E si, sono proprio io e sull’edizione di sabato scorso de Il Giorno parlo della mia avventura con Quaderni Golosi!
Ora dopo un pò di pubblicità, passo al tema del giorno....

Con l’arrivo della bella stagione e del caldo, ho pensato di introdurre nella merenda della Nanetta la variante gelato. Ho cominciato, quindi, a cercare in rete ma anche nei supermercati, dei gelati, si industriali, ma che fossero prodotti con materie prime di ottima qualità, possibilmente di origine biologica e con dei gusti che potessero piacere ai bambini.

Devo dire che l’offerta di gelati bio non è ampia. Personalmente ho trovato presso la Cascina Cortenuova, a 5 km da casa, una valida risposta a quello che cercavo: un gelato bio al gusto fiordilatte o cacao (c’è anche il limone) che può rappresentare una sana ed equilibrata alternativa  alla merenda più tradizionale e più invernale a base di thé e ciambellone.

Per quanti però non dovessero abitare da queste parti, eccovi la mia selezione di gelati bio o biodinamici, alcuni dei quali testati personalmente:
Credits: Naturattiva


Naturattiva di Valsoia: sono prodotti con materie prime selezionate da Agricoltura Biologica (latte fresco, zucchero di canna grezzo, uova, cacao) e si trovano in secchielli oppure nelle coppette o con lo stecco.


Rachelli: il marchio Rachelli propone gelati biodinamici al tradizionale gusto di vaniglia, cioccolato ed anche mango. Recentemente si sono aggiunti anche i sorbetti biodinamici (deliziosi, li ho provati in occasione del salone BtoBIO). Sono sorbetti che non contengono lattosio, completamente privi di glutine (quindi adatti anche ai bambini affetti da celiachia) e preparati con ingredienti biodinamici e biologici…..e poi i gusti sono sfiziosissimi: mandarino, albicocca, fragola, limone, lampone e mango. Li trovate nei punti vendita NaturaSì.

L’Esselunga purtroppo propone una sola referenza bio: il sorbetto ai limoni di Sicilia.

Ma la grande scoperta l’ho fatta con le agri-gelaterie…… A metà strada tra l'agriturismo e la gelateria, questi negozi sono gestiti da agricoltori titolari di aziende dalle quali ricavano le materie prime per un prodotto genuino e a km0. I gusti dei “gelati degli agricoltori” seguono l'andamento delle stagioni: in primavera e in estate trionfano quelli di frutta, come anguria, fragole e frutti di bosco, mentre in autunno si punta su castagne e agrumi, senza dimenticare i tradizionali fior di mucca (puro latte italiano). C’è anche chi ha osato, proponendo il gusto alla polenta, al grana padano e al vino. In Lombardia ci sono già 13 agri-gelaterie aperte nelle province di Milano, Varese, Mantova, Brescia e Como….. L'ultima, in ordine di tempo, si trova a Bollate (MI), in via Quattro Novembre 47 e si chiama Latteria, la nuova idea del gelato.

Inoltre se siete in giro ed i vostri bambini hanno voglia di gelato, a Forli, Ravenna, Morciano e Milano c’è DolceBio che realizza gelati con ingredienti certificati bio.

A Torino trovate invece la gelateria Bio Senso, mentre a Roma il gelato biologico è quello di  "Fior di Luna", a Trastevere, che utilizza prodotti del commercio equo e solidale.

Vi segnalo in ultimo questa gelateria, con sede a Vicenza, Gelateria Gnam Gnam : si tratta di una gelateria biologica e didattica…. nel senso che si propone una giornata tra fattoria e gelateria: è un progetto nato per bambini e ragazzi per far conoscere e riconoscere i veri gusti naturali del gelato artigianale.
Buon gelato a tutti!



martedì 24 maggio 2011

Le MIE tagliatelle Primavera



In rete si trovano 1000 ed 1 ricette sulla pasta primavera: c’è chi la fa con le verdurine dell’orto raccolte in primavera (vedi piselli o carote); chi invece, come la mia mamma, ci mette la panna; chi utilizza la pasta corta, insomma le interpretazioni di questa ricetta si sprecano…….e la mia è l’ennesima variazione sul tema.
A onor del vero di primavera questa pasta ha solo gli asparagi perché gli altri ingredienti si trovano bene o male tutto l’anno.  Forse più che primavera avrei dovuto chiamarla mari e monti: vabbé questo è e beccatela così J
però devo dire che è piaciuta molto alla Nanetta, soprattutto gli scampi che ho dovuto pulire uno ad uno!


Ingredienti per 2 persone+ Nanetta
5 nidi di tagliatelle all’uovo
100 gr di asparagi già puliti
80 gr di funghi porcini freschi/congelati, non secchi
una decina di pomodori ciliegino
15 code di scampo
5/6 foglie di basilico
1 spicchio di aglio
olio evo
sale e pepe q.b.

Pulite gli asparagi privandoli del gambo, metteteli in una casseruola con l’acqua fredda, portate ad ebollizione e lasciate cuocere per 5 minuti, gli asparagi dovranno rimanere ancora un po’ duretti.

Pulite i funghi se freschi, se sono surgelati saltate il passaggio.

In una padella mettete l’olio e lo spicchio di aglio, buttate dapprima gli asparagi, lasciate cuocere un paio  di minuti, poi i funghi porcini, stessa cosa, poi le code di scampi ed i pomodori per ultimi: a me i pomodori piacciono appena appassiti, ma sono gusti personalissimi, quindi se volete invece che si frantumino, basta farli cuocere un paio di minuti in più. Aggiustate di sale e pepe. Fate bollire le tagliatelle, scolatele (ricordatevi di tenere da parte un po’ di acqua di cottura della pasta), unitele al condimento. Servite in tavola calde.
 

PS: mia mamma aggiunge la panna al composto: dopo i pomodorini mette un paio di cucchiai di panna e lascia cuocere ancora per un paio di minuti. Personalmente io la preferisco senza panna perché anche se messa in piccole dosi, la panna ammazza un po’ i sapori......J

lunedì 23 maggio 2011

Poulet Yassa du Sénégal


Se un po’ masticate il francese avrete già capito di cosa si tratta….per coloro che invece nutrono una sana avversione nei confronti della lingua di Molière e prediligono, invece, quella di Shakespeare, trattasi di una ricetta di pollo tipica del Senegal….perché del Senegal vi starete chiedendo voi ?

Quella di oggi è una ricetta che dedico al mio caro amico Khalifà, che veniva da Dakar, un omone grande grande che adorava i bambini e che aveva veramente il dono della cucina: è lui che, con le sue ricette, mi ha avvicinato alla cucina senegalese, che mi ha spalancato le porte di una cucina fatta di ingredienti “poveri” ma gustosa e sana, di un mangiare che è poi soprattutto condivisione. Khalifà purtroppo non c’è più, è venuto a mancare inspiegabilmente e prematuramente più di un anno fa ma il ricordo di lui, ci accompagna ancora e ci troviamo spesso a parlare delle sue ricette, a sognare il suo divino “riz au poisson” o le sue polpette di barracuda…….

Per concludere prima di passare alla ricetta, niente paura, non ci sono ingredienti esotici, anzi si trovano tutti molto facilmente nel negozio sotto casa!


Ingredienti per 2 persone+ Nanetta:
- 3 sottocosce di pollo+ 1 petto di pollo (200 gr circa)
- 3 limoni bio
- 3 grosse cipolle
- 5 cucchiai di olio di arachidi o di olio di palma
- sale e pepe q.b.
- 1 peperoncino dolce
- 1 bicchiere di acqua
- 1 dado (io ho usato cuore di brodo)
- 200 gr riso tipo basmati


Togliete la pelle alle sotto-cosce e tagliate il petto di pollo in pezzi, mettetelo in una teglia e fatelo marinare in frigorifero per almeno 4 ore (potete anche lasciarlo tutta la notte) con: l’olio, il succo e le scorze dei limoni, le cipolle tagliate a pezzi grossi, il sale ed il pepe. Ogni tanto girate il tutto affinché il pollo si impregni bene della marinade.

Sgocciolate il pollo e cuocetelo semplicemente in una padella in modo che diventi croccante e dorato.

Prendete le cipolle presenti nella marinade, sgocciolatele appena e mettetele in un tegame a fuoco lento con un cucchiaio di olio: quando vedrete che le cipolle sono diventate trasparenti, aggiungete il pollo, il dado, ½ bicchiere di acqua, il peperoncino dolce e lasciate cuocere a fuoco lento per 45 minuti, aggiustate di sale e di pepe se necessario. Nel frattempo fate bollire il riso. Quando il pollo sarà pronto servitelo in tavola accompagnato dal riso.



E’ un piatto veramente buono: innanzitutto il gusto di cipolla dopo una cottura così prolungata, evapora e rimane forte l’aroma del limone, mentre le cipolle stesse finiscono quasi per dissolversi nel sughetto che si forma....è per questo che si mangia con il riso bollito, perché il riso svolge la funzione del pane ed evita di dover fare la scarpetta!

venerdì 20 maggio 2011

J'aaaadore!

Credits: Pieter Brenner

L’ho vista su Internet ed è stato subito un coup-de-foudre che non potevo non condividere con voi…..Non si tratta dell’ultima sedia design presentata al recente Salone del Mobile di Milano, bensì di una sugar chair ovvero di una sedia-caramella, ideata e realizzata dal designer tedesco Pieter Brenner.

Credits: Pieter Brenner

Questo piccolo gioiello-goloso è costituita unicamente di zucchero, 30 kg per la precisione: Pieter Brenner assicura che la forma e le dimensioni della sedia sono personalizzabili e che il materiale utilizzato, lo zucchero per l’appunto, sarà una delle materie prime del design in un prossimo futuro.
Per quanti di voi hanno in mente di fare una capatina a Colonia, sappiate che è in vendita proprio lì, al KISDshop  sino al 5 giugno prossimo alla modica cifra di 800€……
Buon weekend a tutti! Io scappo a fare traduzioni!

giovedì 19 maggio 2011

Mini cake allo yogurt di capra, fragole e pistacchi



Volevo fare un dolce per la mia Nanetta, un dolce completo ed equilibrato che contenesse uova, ma anche latte e  frutta e che rimanesse morbido in modo da poter essere mangiato a merenda anche senza thé: mi sono ricordata di questa ricetta che avevo letto un po’ di tempo fa su di una rivista francese e che aveva stuzzicato il mio interesse per il fatto di utilizzare nell’impasto lo yogurt di capra, dal gusto più deciso rispetto a quello di mucca. Mi sono messa alla ricerca dello yogurt di capra e mi sono resa conto che non è così semplice trovare formaggi e latticini a base di capra nei supermercati…..Fortuna che dove abito io ci sono, nelle campagne vicine, delle cascine che portano avanti delle produzioni limitate di formaggi e latticini di capra e così sono riuscita nell’intento di approvvigionarmi.

Ho aggiustato le dosi della ricetta, soprattutto quelle della frutta, ed ho messo direttamente nell’impasto le fragole fatte a dadini: è piaciuto ed anche molto come testimoniano le foto, in una delle quali compare la Nanetta che, come un falchetto sulla preda, ronza intorno al cake che poi è finito inesorabilmente nella sua bocca…..d’altro canto non poteva essere diversamente visto che l’avevo fatto per lei e non noi adulti ;-))))

Buona merenda!


Ingredienti
100 gr  di burro
150 gr di zucchero
2 uova
1 yogurt di capra (125 gr)
300 gr di farina
1 bustina di lievito chimico
1 8-10 fragole
40 gr di pistacchi

Lavate le fragole e tagliatele a dadini, lasciatene un paio per la decorazione. Sminuzzate i pistacchi.

In un’insalatiera lavorate il burro a temperatura ambiente e lo zucchero. Aggiungete le uova e lo yogurt di capra, continuate a lavorare, poi mettete la farina ed il lievito, alla fine aggiungete le fragole ed i pistacchi.

Potete utilizzare dei pirottini oppure delle mini formine rettangolari (se usate queste ultime rivestitele con la carta forno), versate il composto e mettete in forno caldo a 180°, lasciate cuocere per 30 minuti circa: vale sempre la regola dello stuzzicadente…..se lo inserite nella pasta ed esce ancora umido, significa che non ci siete con la cottura. Lasciate raffreddare.

La mia ricetta è disponibile anche sul sito EasyBaby, andate a dare un'occhiata!

mercoledì 18 maggio 2011

Barbecue per Superpapà


L’estate è ormai alle porte (anche se a scrutare il cielo di oggi non si direbbe proprio) e con l’estate inevitabilmente i Superpapà si cimentano nella realizzazione di mitici barbecue…..per venire incontro anche alle loro esigenze, ho fatto un giro in rete ed ho scovato le ultimissime novità proposte.
Anche chi, come me, non sa da che parte cominciare per fare un barbecue, è conscio del fatto che il materiale impiegato per la combustione (che sia legno o carbonella o altro) rimane uno degli elementi fondamentali per la riuscita della cottura. Se volete però aggiungere quel certononsoché al vostro barbecue, allora provate i  Jack Daniels® Wood Smoking Chips ovvero i pezzetti di legno delle botti utilizzate nelle distillerie della Jack Daniels per invecchiare il whisky. Il loro utilizzo è semplice semplice: prendete qualche pezzetto di legno, buttatelo nel BBQ e questi pezzi di legno sprigioneranno un aroma che conferirà alle vostre grigliate un sapore unico ed inconfondibile, così dicono i commenti in rete).


E poi sempre per restare in tema di botti, ecco l’ultima eccentricità:  la Whiskey Barrel BBQ Pit ovvero il  barile di whisky riproposto in chiave barbecue.  Il barile-barbecue  è all’interno in metallo, fuori di legno e, beh, non c’è molto altro da aggiungere, tranne la soddisfazione che deriva dal cuocere qualcosa in un barile di whisky. Attenzione però, questo sfizietto vi costerà caro: la bellezza di $ 950!

Per i papà super precisini, per quelli che allineano tutte le salsicce sulla griglia utilizzando il metro, ho scovato questa chicca: la Coleman BBQ Caddy ($30)……Non sia mai che una goccia di olio o di ketchup cada per terra! Il BBQ Coleman Caddy ($ 30) è stato progettato per aiutare a trasportare condimenti ed utensili, insomma tutto l’occorrente per la griglia, fuori casa senza sgocciolare ovunque. Ma c’è molto di più: è dotato anche di una radio e nel manico di una luce per aiutare durante la cottura al buio ;-)))))


E per concludere, per i papà più tecnologici che non abbandono il loro blackberry o iPad neppure davanti alla griglia, oggi c’è questa “fantastica” application: la Weber's On the Grill for iPad…cos’è? E’ un app che per solo 5$ (esiste anche una versione per iPhone) offre un database ricercabile di oltre 250 ricette classiche, istruzioni su come effettuare marinade e salse di accompagnamento, la lista della spesa, un video esplicativo su come riuscire un barbecue,  un timer integrato alla griglia, ed inoltre la possibilità di annotare l’"ingrediente segreto" che distingue il vostro barbecue dalla massa……


martedì 17 maggio 2011

Filetto di maiale in crosta di spezie


Il filetto di maiale è un’altra di quelle “scoperte” quasi lapalissiane che ho fatto in Francia. In realtà la carne di maiale se non è cucinata più che bene rischia di risultare un po’ stoppacciosa, difficile da mandare giù: il filetto di maiale invece rimane molto morbido come carne, inoltre è molto molto versatile perché si presta a 1000 interpretazioni sul tema.

Ricordo che quando era in Francia avrò mangiato il "filet mignon" in almeno 20 modi diversi ed ogni volta lo trovavo buono ed appetitoso. La ricetta di oggi è molto orientaleggiante negli ingredienti, però semplice nella realizzazione e il risultato finale è sorprendente: vi dico solo che la Nanetta, che certo è abituata a mangiare spezie nelle ricette, ne ha divorate tre fette e con il ditino andava a cercare nel piatto i pezzettini di crosta perché evidentemente li trovava gustosi.

Ingredienti per 2 persone+ Nanetta
500 gr di filetto di maiale
3 cucchiai di polvere tandoori
3 cucchiai di olio EVO ma in questo caso va bene anche un olio di semi
1 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaio di paprika
1 cucchiaio di miele
2 cucchiai di semi di coriandolo
peperoncino in polvere q.b.
sale e pepe q.b.

Prendete i semi di coriandolo e schiacciateli grossolanamente con il cucchiaio; in un recipiente mescolate la polvere di tandoori, il cumino, la paprika, il miele, i semi di coriandolo, l’olio, il peperoncino, il sale ed il pepe: otterrete una pasta rossa. Disponete il filetto di maiale su di una teglia rivestita di carta forno, rimboccatevi le maniche, prendete un po’ di pasta e spalmatela sul filetto di maiale, dovrete ricoprire il filetto il pezzo di carne in maniera uniforme, aggiungete un po’ di acqua. Richiudete la carta forno intorno al filetto di carne e mettete in forno pre-riscaldato a 200°, la carne dovrà cuocere 45 minuti circa: per evitare che si secchi troppo, aggiungete eventualmente dell’altra acqua durante la cottura, girate sull’altro lato il filetto di carne e richiudete.

Tirate fuori dal forno, aspettate che diventi tiepida prima di tagliarla a fette. Potete consumare questo filetto sia caldo che freddo: io l’ho mangiato anche “freddo” e devo dire che è ottimo anche freddo magari in questo caso tagliato a listarelle ed aggiunto all’insalata.

lunedì 16 maggio 2011

Tortino orzo, asparagi e groviera


Proseguono le mie sperimentazioni a base di prodotti rigorosamente locali e di stagione: questa ricetta fa parte di quelle testate di recente e che riescono al primo colpo (evento più unico che raro). E’ una ricetta di un piatto unico perché tra l’orzo, gli asparagi, il formaggio e le uova, insomma non vi resta che passare poi alla frutta.
Mi è piaciuta molto e malgrado il tortino sia per 6 persone, in realtà io e mio marito ce lo siamo finito in due volte e devo confessare che il giorno dopo era ancora più buono!
Personalmente amo molto tutto quello che è quiche, torte rustiche, cake salati, terrine perché racchiudono in sé tutti gli ingredienti, si accompagnano bene ad una semplice insalata e costituiscono un'alternativa veloce, gustosa ed equilibrata al 1°, 2° e contorno che è tipico della nostra cucina. 



Ingredienti per 6 persone
100 gr di orzo perlato lessato
400 gr di asparagi già puliti
200 gr di groviera
3 uova
½ cucchiaino da caffè di lievito in polvere per salati
80 gr di farina
80 gr di burro
1 dl di panna
1 dl di latte (al bisogno)
sale e pepe q.b.


Mettete in ammollo l’orzo perlato, poi scolatelo e lessatelo in una pentola con acqua e sale: il tempo di cottura si aggira sui 35-40 minuti.

Pulite gli asparagi eliminando le parti legnose, metteteli nell’acqua fredda e portate ad ebollizione: dovranno cuocere 7-8 minuti non di più perché devono restare ancora un po’ duretti.
Scolateli, tagliatele le punte e mettetele da una parte, vi serviranno alla fine per la decorazione, mentre la restante parte degli asparagi dovrà essere tagliata in tronchetti di 2-3 cm di grandezza.

Tagliate la groviera a dadini.

In un’insalatiera lavorate i tuorli delle uova, il burro a temperatura ambiente e la panna; aggiungete poi la farina, la spolverata di lievito, la groviera, l’orzo e gli asparagi: mescolate bene affinché tutti gli ingredienti si amalgamino. Se vedete che il composto così ottenuto rimane troppo duro, modello “malta cementizia” allora aggiungete un goccio di latte. Montate le chiare a neve ed unitele al composto girando dal basso verso l’alto.

Prendete uno stampo per torta, foderate con carta forno, riempite con il composto, decorate secondo l’ispirazione del momento con le punte di asparagi che avrete messo da parte, mettete il tortino in forno pre-riscaldato a 180° per 45 minuti circa: dovrà formarsi un’invitante crosticina dorata…..Togliete dal forno e lasciate raffreddare, il tortino va servito tiepido, anzi se ve ne rimane per il giorno dopo, è ancora più buono: garantisco io!

sabato 14 maggio 2011

Risotto con germogli di luppolo, filetto di maiale ed ortica saltata


Avrei voluto pubblicare questo post ieri ma Blogger, la piattaforma di Google per i blog, è stata in panne tutto il giorno e sono riuscita ad impossessarmi del mio spazio virtuale solo nel tardo pomeriggio......perciò oggi un post postdatato....
Si sono chiusi mercoledì scorso, Tuttofood e BtoBio, due saloni dell'alimentazione che quest'anno si sono svolti in concomitanza con la Milano Food Week. Io ho fatto un giro lunedì per vedere le ultime novità in fatto di alimentazione proposte in ambito bio e non.

All'ora di pranzo sono stata invitata ad uno show cooking avente come tema il piatto unico, che gli chef invitati hanno interpretato e declinato a modo loro. Lunedì c'era Cesare Battisti del ristorante Ratanà: vi ho già parlato di lui e vi ho anche proposto una sua ricetta di risotto alla barbabietola con chips di topinambur. Questa volta Cesare ci ha fornito la sua personalissima e lombardissima interpretazione del piatto unico proponendoci un risotto con germogli di luppolo (leggi anche bruscandoli), filetto di maiale ed ortica saltata in padella.


Ingredienti per due persone:
150 gr di riso Carnaroli
100 gr di bruscandoli
30 gr di grana stagionato
100 gr di ortica cotta
4 fettine di filetto di maiale
4 fettine di pancetta
un cucchiaio di semi di zucca
olio EVO
sale e pepe q.b.
brodo vegetale q.b. per cuocere risotto
burro q.b. per mantecare il risotto
un goccio di vino bianco


In un tegame rosolare il riso con l'olio EVO, aggiungere i bruscandoli (non tutti, lasciatene una manciata da parte), il brodo vegetale e continuare la cottura tradizionale sino alla fine.

Fate appassire in una padella con l'olio l'ortica per un paio di minuti; tostate i semi di zucca in un padellino senza olio ed aggiungeteli poi all'ortica.

Prendete le fettine di filetto di maiale, rosolatele in padella a fuoco alto, poi avvolgetele nella pancetta e proseguite la cottura, sfumandoli con un goccio di vino bianco: i filetti di maiale non devono cuocere molto, dovranno rimanere rosati, non molto cotti.
Quando il riso sarà cotto, spegnete e mantecatelo con il burro ed il grana: i bruscandoli rimasti li passerete nel brodo bollente rimasto in modo da intiepidirli e poi li disporrete sul risotto (come da foto).
In un piatto grande mettete il risotto con i bruscandoli, disponete i filetti di maiale e l'ortica ai semi di zucca.
E voilà il vostro piatto unico!

venerdì 13 maggio 2011

Calamari con ripieno di spinaci e scamorza


In questo periodo stiamo facendo un'abbuffata di spinaci dell'orto e quindi tra un'insalata, una vellutata, un contorno sempre a base di spinaci, ho pensato che forse li avrei potuti abbinare anche al pesce, nella fattispecie ai calamari. I calamari hanno sì un sapore di pesce, ma non così accentuato come i crostacei o altri frutti di mare come ad esempio le cozze, quindi l'abbinamento con un formaggio delicato come la scamorza ci poteva anche stare e difatti, al momento dell'assaggio fatidico, l'incontro tra il pesce ed il formaggio ci stava tutto. Ora non vorrei aprire una spinosa diatriba proponendo l'accoppiata pesce- formaggio: come per tutte le cose c'è a chi piace, a chi no.....personalmente ho optato per l'associazione pesce-formaggio, molto tempo fa davanti ad un piatto di pasta con alici e pecorino consumato in riva al mare!

Ciò detto, un matrimonio che però, con tutta la buona volontà, non riuscirò mai a mandare giù, è quello tra pesce e vino rosso: in Francia, è assolutamente normale e comincia ad essere abbastanza frequente anche da noi, ma io, umilmente, penso che il vino rosso abbinato al pesce tiri fuori quel sapore "metallico" dal pesce che proprio non sopporto, ma tant'è.......



Ingredienti per 2:
3/4 calamari di medie dimensioni a persona
150 gr di spinaci puliti e sbollentati
50 gr di scamorza dolce
2-3 cucchiai di pangrattato
sale e pepe q.b.
2 spicchi di aglio
olio EVO
un goccio di vino bianco secco

Pulite i calamari, togliete i ciuffetti che potrete sempre cuocere a parte oppure utilizzare per fare un sugo di pesce.
Pulite gli spinaci e sbollentateli per un paio di minuti, lasciateli raffreddare poi ripassateli in padella con olio EVO ed uno spicchio di aglio che toglierete alla fine: sminuzzate gli spinaci. Tagliate a dadini piccoli piccoli la scamorza, unitela agli spinaci, aggiustate di sale e pepe, ed aggiungete anche il pangrattato. Otterrete un ripieno abbastanza corposo: riempite i calamari con il composto ottenuto, non mettete troppo ripieno perché poi il calamaro tende ad asciugarsi ed in quel caso tutto il ripieno trasborda.....Chiudete le due estremità del calamaro con uno stuzzicadenti. In una padella con olio d'oliva fate rosolare uno spicchio di aglio, poi aggiungete i calamari ripieni, sfumate con un goccio di vino e fate cuocere a fuoco lento per almeno 20 minuti, sino a quando il pesce non avrà assunto un bel colorito dorato.
Personalmente avrei aggiunto al ripieno dei pinoli o in alternativa dell'uvetta, dipende molto dal gusto personale, io li ho lasciati molto semplici perché li ho proposti alla Nanetta che, a dire il vero, non ha molto gradito :-((((( 

mercoledì 11 maggio 2011

Un classico della cucina romana: carciofi alla giudia


Vi avevo promesso qualche ricetta provata a Roma ed eccomi qui con un classicissimo della cucina romana: i carciofi alla giudia.....ad onor del vero, i carciofi alla giudia sono un classico della cucina ebraica ma sono oramai un "must eat" di tutte le famiglie romane.
Quando sono scesa a Roma, oramai la stagione dei carciofi volgeva al termine, ed allora per evitare di comperare dei carciofi che poi alla fine presentano quell'antipaticissimo fieno, ho preferito piuttosto comperare dei carciofi piccoli, dei romaneschi, ma in miniatura e prepararli alla giudia.
Se li volete fare a casa dovete utilizzare dei carciofi violetta oppure i romaneschi, insomma quelli tondeggianti e non quelli appuntiti e con le spine.
Dimenticavo: la Nanetta se li è divorati ad una velocità impressionante, e dire che non era a digiuno perché prima aveva mangiato la pasta! :-)))))


Pulite bene i carciofi, passandoci sopra del limone e immergendoli in un'insalatiera con aqua e limone perché non diventino neri. Asciugateli bene e poi apriteli: come si fa ad aprirli leggermente a fiore? Mia mamma li "sbatte" sullo spigolo del tavolo in modo che si aprano.
In una casseruola mettete un discreto quantitativo di olio vegetale (arachidi o  girasole), portatelo ad alta temperatura ed immergeteci i carciofi, che dovranno essere quasi coperti dall'olio.
Per ottenere l'effetto croccante-bruciacchiato, a cottura quasi ultimata schizzate un pò di acqua......
Tirate fuori i carciofi dall'olio, disponeteli su della carta assorbente, salateli e portateli in tavola......buon appetito di cuore perché i carciofi alla giudia sono veramente una delle cose più buone del mondo!

martedì 10 maggio 2011

Risotto con crema di ortiche e crescenza


Visto il tempo splendido che abbiamo avuto nel weekend, ne ho approfittato per fare un giro all'orto e vedere a che punto sono gli ortaggi piantati. Diciamo che il sole e le temperature relativamente calde dell'ultima settimana hanno fatto in modo che le piante crescessero in fretta e così abbiamo avuto la soddisfazione di cogliere la prima zucchina romanesca (rigorosamente con il fiore attaccato), di assaggiare i piselli, di mangiare le fave fresche e di vedere che i pomodori sono avantissimo nella crescita e che se continua così a metà giugno avremo già i primi pronti per realizzare dei deliziosi sughetti...D'ici là il faut bien s'occuper.... e allora per non perdere tempo, ho colto un pò di ortica tenerella tenerella che cresce intorno all'orto: il periodo è ancora buono per raccogliere l'ortica perché più andiamo avanti con la stagione e più le piante di ortica si trasformano in veri e propri arbusti e a quel punto diventano inutilizzabili ed immangiabili. Munita di guanti e forbici, ho colto solo le foglie più piccole e più tenere perchè avevo in mente di farne un risotto. Rientrata a casa poi, mi è venuto in mente che avrei piuttosto potuto fare una sorta di crema di ortiche mescolandola con dell'ottima crescenza a km0 che compro sempre nella mia solita cascina: ne è venuto fuori un risotto coloratissimo (e questo lo vedete dalla foto) e molto gustoso a tal punto che la Nanetta se n'è mangiato una scodella intera! Provare per credere!


Ingredienti per due persone+ Nanetta
250 gr di riso Carnaroli
1 lt brodo vegetale
150 gr di ortiche già cotte
80 gr di crescenza
50 gr di parmigiano
sale q.b.

Sbollentate le ortiche non più di tre minuti, scolatele bene, strizzatele e mettetele nel mixer con la crescenza, aggiustate di sale: otterrete una crema verdissima, oltre che buona, veramente bella da vedere.
Cuocete il riso come se fosse un normale risotto, aggiungendo del brodo mano a mano che il riso lo assorbe. A due-tre minuti circa dalla fine, aggiungete la crema di ortica e girate bene affinché il tutto si amalgami perfettamente. Spegnete e mantecate con il parmigiano: non c'è bisogno di usare il burro perché la crescenza rende già il risotto molto morbido e cremoso.
Portate in tavola e servite caldo.

venerdì 6 maggio 2011

Fraganze di pane: i segreti di lieviti e farine!

Credits: Associazione Borgo di Chiaravalle

Nel mio post di ieri, vi ho segnalato gli eventi per i bambini e le famiglie in programma durante la Milano Food Week; mi preme però indicarvi un'altra iniziativa veramente interessante destinata alle famiglie ed ai bambini: si tratta del laboratorio di panificazione casalinga e di erboristeria presso l'antico Mulino di Chiaravalle.
Si inizia proprio questa domenica, 8 maggio, alle ore 10 con il laboratorio "Panificazione: il tipico pan meino", la ricetta del famoso pan de mei tipicamente milanese. Nel pomeriggio, inoltre, in occasione della festa della mamma, ci sarà un laboratorio di erboristeria in cui si realizzeranno delle profumate maschere di bellezza  a base di argilla.
Quello di domenica prossima è il primo di una serie di appuntamenti "domenicali" che andranno avanti sino a metà luglio, aventi tutti come tema il pane e le sue infinite declinazioni.
Anche i prezzi dei laboratori sono pensati per le famiglie: l'ingresso per le famiglie con 2 figli è di 8€ per gli adulti e di 6€ per i bambini.

Inoltre, per i genitori che volessero approfondire le tematiche legate alla panificazione casalinga, segnalo il corso che debutterà venerdì 27 maggio sempre presso il Mulino di Chiaravalle e che si articolerà in 4 lezioni serali sulla cottura, le lievitazioni, gli aromi del pane e gli abbinamenti con le erbe aromatiche. Per informazioni supplementari ed iscrizioni, visitate il sito della Koiné Coop Soc Onlus.

Quello della filiera del pane a km0 è un tema che sta a cuore alla Coldiretti: è di mercoledì infatti, la decisione della provincia di Milano e dell'Associazione dei Panificatori di proporre alle famiglie una "michetta a km0", prodotta con farine provenienti dalle aziende agricole del Milanese che sarà poi proposta ai consumatori con un marchio che ne identifichi subito le caratteristiche e l’origine.
Ora, dopo tutte queste segnalazioni, non mi resta che augurarvi un buon weekend!

giovedì 5 maggio 2011

Milano Food Week for kids


Da sabato 7 e sino a domenica 15 maggio, Milano diventa la capitale mondiale del food con centinaia di iniziative riservate ai Food Lovers......ora chi ha bambini sa benissimo che tutti questi corsi, queste degustazioni, questi show cooking organizzati per appagare i 5 sensi e non solo il gusto, sono bellissimi certo, ma di fatto inaccessibili quando si ha della prole a carico.....Quindi per quanti, pur genitori, non hanno perso il gusto per la buona cucina ed il mangiare sano, ho selezionato quei 4/5 eventi della Milano Food Week a misura di bambino in cui potrete partecipare in famiglia senza dover necessariamente lasciare a casa i pargoli.


Cominciamo con la full immersion proposta da Bambini in Cucina e Milanoperibambini che organizzano una giornata intera dedicata ai nostri piccoli cuochi in erba:


Domenica 8 maggio
11.00 – Mamma cuciniamo con le fragole
Corso per bambini tra i 2 e 5 anni
c/o Il Naviglio a Vapore, via Ernesto Rossi 7/A, Milano
Corso gratutito su prenotazione per i primi Milano Food Lovers. Agli altri Milano Food Lovers sarà riservato uno sconto del 10%


16.00 – Aromi e tagliatelle
Corso per bambini tra i 4 e 11 anni
Corso gratutito su prenotazione per i Milano Food Lovers
c/o Main Kitchen Milano Food Week, Piazza San Fedele, Milano


16.30 - Il gusto nasce in culla: incontro con genitori ed educatori
C’è un altro modo per educare i nostri bambini ai cibi buoni, sani e naturali: un modo che non è fatto di regole e doveri, ma di gusto, di amore per la cucina, di contatto con il ritmo delle stagioni, di rispetto per l’ambiente e di piccoli gesti casalinghi che permettono ai bimbi di innamorarsi
dei sapori semplici, fin dallo svezzamento. A rivelarci i trucchi di questo nuovo approccio all’educazione alimentare saranno due mamme doc: Raffaella Caso (www.babygreen.it) e Miralda Colombo (www.ilcucchiainodialice.it).
L’incontro sarà presentato e moderato da Federica Buglioni, fondatrice e presidente dell’associazione
no profit Bambini in Cucina, e da Marcella Marraro, ideatrice del sito www.milanoperibambini.it.
c/o Main Kitchen Milano Food Week, Piazza San Fedele, Milano
Ingresso libero
Sempre domenica 8 maggio, presso l'antica Cascina Cuccagna, in zona Porta Romana, ci sarà una degustazione guidata di formaggi.
Da diversi anni oramai, la Cascina Agricola Cuccagna si è sottoposta ad un'opera di recupero e di restauro conservativo con l'obiettivo di creare un nuovo spazio pubblico all'interno della città: nei suo spazi sorgeranno infatti orto, serra, frutteto didattici, bottega della filiera corta, trattoria, scuola di cucina, agenzia per il turismo agricolo ambientale… insomma 4000mq a disposizione della città e del suo sviluppo sostenibile.

11.00 - 13.00 Happy Goats Hour: ricco aperitivo a base di caprini e musica 15.00 - 17.00 Toponostrano: laboratorio di caseificazione per bambini
Via Cuccagna 2/4, ang. Via Muratori
02/54118733
www.cuccagna.org

Vi segnalo, inoltre, un paio di incontri/dibattito sempre sul tema food+kids:

Giovedì 12 maggio 2011Dalle 15.00 alle 17.15
La spesa consapevole: il gusto di mangiare senza rischiare
Acquisto, conservazione e preparazione degli alimenti: sicurezza e salute per le nostre famiglie
Massimo Artorige Giubilesi - Presidente Giubilesi&Associati, Lead Auditor Sistemi ISO 9001, 14001, 22000, Vice Presidente Ordine dei Tecnologi Alimentari e Delegato per le Attività di Formazione e Aggiornamento Professionale

I colori nel carrello: frutta, verdura e cereali, Giovanna Perrone - Medico chirurgo, esperta in Medicina Naturale. Specialista in Scienze dell’alimentazione.

I fondamenti della spesa consapevole, Luca Speciani - Medico Chirurgo a Monza, e già laureato in Scienze Agrarie dal 1986, si occupa da anni di alimentazione e medicina naturale.
Ingresso libero
Casa della Milano Food Week, Piazza San Fedele, Milano

Domenica 15 maggio
dalle 15.00 alle 17.15
Il segreto di una crescita equilibrata: un’alimentazione sana

Alla ricerca del benessere funzionale per i nostri bambini, Daniela Malagò - Laureata in Medicina e Chirurgia, specializzata in Ematologia. Esperta in Omeopatia, Omotossicologia e Medicina Funzionale. Ha prestato servizio in prestigiosi ospedali quali l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano.

Il rapporto con il cibo dalla nascita all’adolescenza: i consigli del pediatra omeopata, Maria Enrica Quirico – Medico chirurgo specialista in Pediatria, Omeopata, docente presso l’Università degli Studi di Milano, Licenced Associate of the Faculty of Homeopathy of UK

I falsi miti dell’alimentazione infantile Milena Simeoni - Naturopata, Direttrice didattica LUMEN - Istituto di Medicina Naturale

Ingresso libero
Casa della Milano Food Week, Piazza San Fedele, Milano





mercoledì 4 maggio 2011

Spaghetti con bottarga di spada e verdure



In linea di principio la bottarga mi piace perché essendo un'amante del pesce, la bottarga sa di pesce all'ennesima potenza e quindi non può non piacermi......a parte l'abbinamento con i carciofi in carpaccio e con gli spaghetti però, non mi vengono in mente molte altre ricette, ma forse sono io che non avendola mangiata così spesso, non ho saputo svilupparne le potenzialità....la ricetta di oggi è una rivisitazione dei classici spaghetti con la bottarga: ho voluto aggiungere semplicemente delle verdure, che poi sono le verdure base del soffritto, per dargli quel tocco "vegetale" e per stemperare il forte della bottarga. Ne è risultato un piatto più equilibrato del previsto nei sapori perché in effetti queste verdurine a cui ho aggiunto un pizzico di zucchero contribuiscono non poco a smorzare l'effetto salato della bottarga. E poi, particolare da non trascurare, è una ricetta che si mette in piedi veramente in 20 minuti, il tempo di far bollire l'acqua e buttare la pasta :-)))))


Ingredienti per due persone

200 gr di spaghetti
1/2 cipolla
1/2 costa di sedano
1 carota
40 gr di bottarga di spada Campisi grattugiata
30 gr di burro
un cucchiaino da caffé di zucchero
olio EVO
sale, pepe q.b.


Tagliate le verdure come se doveste fare un soffritto ma dalla grana più grossa. In una padella fate sciogliere la noce di burro e mettete le verdure a cuocere a fuoco bassissimo, aggiustate di sale e pepe e a fine cottura, aggiungete lo zucchero, lasciando andare per un paio di minuti ancora le verdure sul fuoco.
Cuocete la pasta, nel frattempo grattugiate la bottarga. Scolate la pasta ma non tantissimo in modo  che rimanga ancora "impigliata" negli spaghetti un poco di acqua di cottura, oppure al momento di scolare la pasta potete mettere da parte una tazzina di acqua.
Rovesciate gli spaghetti sulle verdure, mescolate bene ed aggiungete la bottarga: servite caldi caldi.....

martedì 3 maggio 2011

Insalata di spinaci con emmental, pinoli e balsamico


Sono un ragazzo fortunato perchè m'hanno regalato un sogno sono fortunato perchè non c'è niente che ho bisogno e quando viene sera e tornerò da te.....è questo l'incipit di una famosissima canzone di Jovanotti.....ora che c'entra con Quaderni Golosi e con la sottoscritta? C'entra, c'entra perché anch'io, nel mio piccolo, mi considero fortunata, non solo per la mia bella famiglia ma anche perché ho la fortuna di avere un suocero che riempie il mio frigorifero di prelibatezze dell'orto: altro che cibi a km 0 o bio, io ho di meglio.......un orto a due passi da casa, curato con amore da mio suocero, che, per non sentirmi brontolare, l'anno scorso mi ha pure piantato le zucchine romanesche, difficili da trovare al supermercato sotto casa a Milano.

E visto che è stagione, tra le tante cose, di spinaci, l'altro giorno mi sono vista recapitare a domicilio un cesto di spinaci appena colti e non potevo non preparare questa semplice ma gustosissima insalata.
Ho scelto gli spinaci più piccoli, quelli più teneri, li ho lavati bene, li ho messi nell'insalatiera.
Nel frattempo ho tagliato a dadini l'emmental dolce, ho tostato in una padella senz'olio i pinoli. Ho messo emmental e pinoli nell'insalatiera, condito con olio  extra extra extra vergine di mio papà, quindi delle campagne laziali, agggiunto un filo di glassa di aceto balsamico.
Che buona questa insalata semplice ma gustosa e completa.
Vi riassumo di seguito gli ingredienti nel caso in cui vi veniste la voglia irrefrenabile di farla a casa....mi raccomando, solo con spinaci piccoli piccoli.

Ingredienti per due persone:
200 gr di spinacini
100 gr di emmental dolce
due cucchiai di pinoli
olio EVO
glassa di aceto balsamico
sale q.b.

lunedì 2 maggio 2011

Tortino di salmone e patate


Ciaooooo, eccomi di ritorno dalla trasferta romana con un sacco di gustose ricette "kids friendly" che vi proporrò nei prossimi giorni. Confesso subito, così mi tolgo il pensiero: le vacanze romane mi sono costate, in termini di peso, un kilo e mezzo....certo poteva anche andare peggio, fatto è che sono riuscita a "contenere" i danni e a fermarmi a +1,5 kg che ora dovrò lentamente eliminare perché non so se capita anche a voi, ma a prendere i chili ci si mette pochissimo, a smaltirli impieghi minimo minimo un mese......vabbé, pazienza, vorrà dire che mi farò una mangiata di verdura, tanto con i buoni prodotti che offre l'orto in questo periodo, non è difficile cibarsi solo di verdure......Intanto, nell'attesa di selezionare le foto, trascrivere le ricette, insomma fare un lavoro di redazione, eccovi un'altra ricetta che vi aiuterà a far mangiare il pesce ai vostri figli.
E' un tortino tutto sommato abbastanza leggero perché non prevede l'uso del formaggio e delle uova. 


Ingredienti per 6 persone
1 rotolo di pasta sfoglia
400 gr di salmone fresco
800 gr di patate
1 dl di panna fresca
1 dl di panna da cucina
un pizzico di zafferano (non esagerate perché lo zafferano non è molto amato dai bambini)
un cucchiaio di bacche rosse
olio EVO
sale e pepe q.b.


Pulite e sbucciate le patate, tagliatele a julienne utilizzando una grattugia dai fori grossi, poi scolatele, asciugatele e gettatele in una padella con l'olio caldo: fatele cuocere per 5/6 minuti sino a quando alcune diventeranno croccanti.

Tagliate il filetto di salmone a fettine sottilissime: per ottenere questo risultato potete anche metterlo per un'ora nel congelatore in modo da rendere la carne più soda e quindi più facile da tagliare.

In una ciotola mescolate la panna e lo zafferano: dovrete ottenere una crema abbastanza liquida dal colore giallo, aggiustate di sale e di pepe.

Sminuzzate grossolanamente le bacche rosse.

Srotolate la pasta sfoglia in una teglia, bucate con la forchetta il fondo e cominciate a farcire: mettete dapprima uno strato di patate, poi qualche fettina di salmone e versate un paio di cucchiai di crema allo zafferano. Continuate questa specie di lasagna sino a quando gli ingredienti si saranno esauriti: normalmente dovreste avere due strati ben farciti. Dovete finire con le patate. Aggiungete un filo di olio e versate le bacche rosse. Ponete nel forno pre-riscaldato a 180° per 40 minuti circa: in un primo momento coprite con l'alluminio, poi scoprite il tortino in modo che diventi dorato. Portate in tavola tiepido, non bollente.

Al posto delle bacche rosse, potete utilizzare dell'aneto se l'abbinamento salmone- aneto vi piace di più.
Personalmente l'associazione del salmone all'aneto, la preferisco nel salmone fresco, non in quello cotto e poi salmone+aneto mi fanno tanto pensare al ristorante dell'Ikea ;-))))) che ci volete fare, è quasi freudiano :-)))))