giovedì 30 giugno 2011

Piccoli chef, maghi e contadini all’Alpe di Siusi


Credits: Alpe di Siusi Marketing

Se siete appassionati della montagna e non volete rinunciarvi neppure d’estate, ma avete paura che i vostri figli si annoino a seguirvi su e giù per le valli, quest’anno c’è una doppia iniziativa a misura di bambino: dal 2 luglio al 3 settembre streghe, animali e folletti animeranno le vacanze dei più piccoli nella cornice incantata dell’Alpe di Siusi sopra Bolzano che si trasformerà in un immenso parco giochi dei miti e dei rituali, unendo grandi e piccini nel segno della tradizione e del mistero.
Il primo programma si chiama “Streghe e magia all’Alpe di Siusi”: si tratta di una settimana di avventure all’insegna di magia, natura e leggende. Al lunedì si va a spasso con la strega Martha, raccogliendo erbe speciali in un percorso che si conclude alle Panche delle Streghe, da sempre ritrovo delle megere dello Sciliar. Il martedì si va alla ricerca di simboli magici a Castel Presule, mentre mercoledì ci si cimenta con il corso di cucina per aspiranti stregoni: si preparano pane, canederli, burro alle erbe e altre prelibatezze per piccoli maghi affamati. La notte domina l’ultimo giorno, il giovedì: con il solo ausilio delle torce elettriche si va a caccia di fate e folletti nei boschi avvolti dalle tenebre. Tutti riceveranno il Libretto delle Saghe, che contiene la storia di Karchler Hans, della strega Martha e di altri protagonisti magici. I bambini che parteciperanno ad almeno tre avventure potranno ritirare l’attestato di stregoneria.
Genitori e figli insieme di maso in maso” è la seconda proposta che permette di  riscoprire la cultura contadina, attraverso il mondo delle erbe o quello della trasformazione del grano in farina. Si comincia la settimana con la ferratura dei cavalli e la sellatura; martedì si va insieme al contadino nella stalla e nel fienile del maso Zerund, per capire il percorso del latte dalla mungitura al frigorifero. Mercoledì ci si sposta al maso Pfleger per passeggiare tra le erbe del giardino e i campi lavorati. Giovedì ci si addentra nel mondo delle tradizioni, passeggiando fino alle buche di ghiaccio di Castel Presule e al maso Schantl per fare merenda. Si conclude, il venerdì, al mulino Malenger, macinando la farina. Se volete saperne di più Alpe di Siusi Marketing, tel. 0471.709600, info@alpedisiusi.info, sito web: www.alpedisiusi.info

mercoledì 29 giugno 2011

La ciambella di Zia Checca


Non so voi, ma io appartengo alla categoria di persone che mangiano soprattutto nelle prime dodici ore della giornata. Ho sempre suddiviso gli esseri umani in quelli che preferiscono “abbuffarsi” a pranzo e quelli che, al contrario, aspettano la cena per rimpinzarsi….c’è poi una terza categoria che preferisce mangiare all day long. Sarà forse perché sono una che si sveglia presto, ma se non faccio la mia doppia colazione (una appena sveglia e l’altra a metà mattina) ho il calo di zuccheri e mi viene letteralmente il mal di testa; poi una volta pranzato, posso tirare tranquillamente sino all’ora di cena senza bisogno di merende, di aperitivi e compagnia cantando. E a colazione mi ci vuole qualcosa di dolce, di sano e di genuino, che mi apporti la giusta quantità di zuccheri: ecco, la ciambella di Zia Checca è un dolce che mi preparo quasi tutte le settimane e che mangio regolarmente a colazione. Trattasi di un normale ciambellone che ha il pregio però di non prevedere l’uso di burro ma di olio evo. Ma chi è Zia Checca? La mia amata madrina che purtroppo ora non c’è più, ma che mi ha lasciato in eredità due o tre ricettine che faccio spessissimo e che sono adattissime per i bambini: il suo ciambellone è una di quelle.


Ingredienti
4 uova
300 gr di zucchero
300 gr di farina
¾ bicchiere di latte
½ bicchiere di olio evo
1 bustina di lievito per dolci
scorza di mezzo limone grattato  non trattato


Mescolate lo zucchero con la farina, aggiungete le uova una una ad una continuando a mescolare, versate il latte a temperatura ambiente, poi l’olio evo (non è detto che ve ne occorra ½ bicchiere, se vedete che l’impasto è già morbido magari fate un po’ di meno), versate il lievito e la scorza di mezzo limone grattato.
Mettete in forno a 170° per 40 minuti circa: la ciambella si dovrà gonfiare e quando assumerà un bel colore dorato è pronta.

Lasciatela raffreddare prima di mangiarla.


lunedì 27 giugno 2011

Insalata di pomodorini, prosciutto croccante, grana e pinoli


Finalmente sono in vacanza: due settimane al mare con mia figlia e mio marito ma, non vi preoccupate, prima di partire ho fatto scorta di ricette e quindi anche dalla spiaggia, per altro dotata di Wi-Fi, riuscirò a postare le mie ricette……
Oggi poi visto che il caldo si è installato su tutta la penisola, un’insalata fresca ci sta proprio bene e la ricetta che vi propongo è una delle mie preferite perché è veramente completa a livello nutrizionale e presenta un abbinamento di sapori, dolce-salato, che amo molto…..e poi come tutte le insalata è semplice e veloce da fare. Anche a proposito di questa insalata la Nanetta ha fatto le sue scelte: gradisce molto i pinoli, il prosciutto croccante, le scaglie di grana ed i pomodorini appassiti, un po’ meno la rucola, ma questo c’era da aspettarselo……ora vi lascio, la Nanetta ha bisogno della sua mamma per fare il suo dodo pomeridiano. Buona pennichella a tutti quelli che la fanno, agli altri, buon pranzo!



Ingredienti
200 gr di pomodorini
200 gr di rucola
100 gr di prosciutto crudo
70 gr di grana a scaglie
40 gr di pinoli
succo di ½ limone
una decina di foglie di basilico
olio evo q.b.
½ cucchiaino di zucchero
sale e pepe q.b. 

Tagliate i pomodorini in due, adagiateli su di una pirofila con il lato tagliato verso l’alto, conditeli con un filo di olio, un pizzico di sale ed infornateli a 180° per 20 minuti circa: quando li tirerete fuori saranno appena appassiti. Nel frattempo tostate per qualche minuto i pinoli in una padella antiaderente e metteteli da parte. Nella stessa padella rosolate il prosciutto che avrete precedentemente tagliato a listarelle, dovrà diventare croccante.

Lavate la rucola ed asciugatela.

In una ciotola mettete l’olio evo, il succo di limone, mezzo cucchiaino di zucchero, sale, pepe ed il basilico tagliato a fettine sottili: emulsionate energicamente….e poi aggiustate il sapore in funzione delle vostre preferenze. Se preferite un sapore più aspro allora aggiungete ancora un po’ di succo di limone, se, al contrario, amate il dolce allora magari andrebbe bene un pizzico di zucchero in più.

A questo punto non vi resta che impiattare il tutto, costruendo una specie di millefoglie, cominciando dalla rucola, poi i pomodorini,  il prosciutto crudo, il grana, i pinoli e per finire versate l’emulsione agro-dolce. Bon appétit!









venerdì 24 giugno 2011

Ricette dall’asilo……..ovvero la torta cocco-menta


Dolce con vista sulla casetta della Nanetta

Qualche tempo ho affisso sulla bacheca dell’asilo nido della Nanetta un annuncio in cui invitavo le mamme ed i papà a condividere con me le ricette “infallibili” che realizzavano per i loro figli…..Mi ha fatto piacere notare che alcuni genitori hanno risposto positivamente al mio appello aderendo alla mia iniziativa con le ricette che i loro figli adorano. 

La torta cocco-menta è la ricetta che mi ha indicato Antonella, mamma di 3 bambini. Sinceramente all’inizio la sua ricetta mi ha lasciato un po’ perplessa, forse perché non sono una grande amante della menta, quella in forma liquida intendo; forse perché il cocco, specie sotto forma di yogurt proprio non mi va giù….invece, una volta provata la torta, mi sono dovuta ricredere: il matrimonio cocco-menta è azzeccato rien à dire. Antonella mi ha anche suggerito di farcire la torta con la Nutella oppure di mettere nell’impasto delle gocce di cioccolato ma, vista la stagione, non mi pareva molto opportuno e così ho deciso di accompagnare la torta con della crema pasticcera che ho lasciato volutamente un po’ liquida: buonissima! Brava Antonella e ancora grazie!

Antonella all'opera
Ingredienti per la torta
2 vasetti di farina
1 vasetto yogurt al cocco
1 vasetto di zucchero
1 vasetto di farina di cocco
1 vasetto di sciroppo alla menta
½ vasetto di olio d’oliva
2 uova
1 bustina di lievito
Usate come unità di misura il vasetto dello yogurt.
 
Ingredienti per la crema pasticcera

3 tuorli
3 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di farina
½ lt di latte
la scorza di ½ limone non trattato

In una ciotola sbattete le uova. In una terrina mescolate nell’ordine la farina, lo zucchero, la farina di cocco, lo yogurt, la menta ed infine il lievito in polvere. Mettete il composto in una tortiera ed infornate per 50 minuti circa a 160°. Nel frattempo preparate la crema pasticcera. Sbattete bene i tuorli con lo zucchero, aggiungete la farina e la scorza del limone.

Fate bollire il latte, quando bollirà abbasserete leggermente il fuoco e verserete il composto continuando a mescolare per evitare che si formino grumi: fate cuocere sempre a fuoco basso per 4 minuti sino a quando la crema non comincia ad addensarsi. Lasciate raffreddare sia la crema che la torta.
Servite la torta accompagnandola con la crema pasticcera. Buona merenda a tutti!

giovedì 23 giugno 2011

Bimbi & C. in vacanza......

Credits: Best Western

Qualche giorno fa parlavo con un’amica che lavora per una nota agenzia di comunicazione e mi ha segnalato un progetto sul quale lei ha lavorato direttamente che riguarda i bambini e le famiglie e che mi fa piacere segnalarvi visto che le vacanze sono ormai alle porte.

A partire dal 25 giugno e per tutto il periodo estivo, negli hotel Best Western KIDS che già propongono servizi dedicati alle famiglie con bambini, i più piccoli riceveranno al loro arrivo un Kit di Pittura contenente un album da colorare, una scatola di sei matite ed in omaggio, per grandi e piccini, i cerottini RespiraBene.

Se volete conoscere gli hotel coinvolti in questa iniziativa, andate su  Best Western KIDS:  scoprirete che si dormirà respirando bene da Amalfi a Milano Marittima,  da Ischia a Viareggio :-)))))

E per i genitori, segnalo un’altra  iniziativa in corso in questi giorni…….
Credits: Sopexa


Non me ne vogliano i miei lettori milanesi che vanno giustamente fieri del loro aperitivo, ma sapete che ho un legame privilegiato con la Francia e per questo motivo mi permetto di segnalarvi al volo questa iniziativa che vedrà coinvolti nel corso del mese di giugno e luglio 6 locali branchés tra Milano e Roma. L’iniziativa, sostenuta da Sopexa per conto del Ministero dell’agricoltura francese, ha come obiettivo quello di promuovere i prodotti della gastronomia alimentare d’Oltralpe, appartenenti a tradizioni diverse, accostati l’uno all’altro, in forte sinergia.

Il progetto Je suis Apéritif à la française! continua per tutto il mese di giugno: una compilation contenente una selezione di musiche lounge e una guida Je suis Apéritif à la française! con idee gourmandes per una pausa tra amici, saranno distribuite in 6 locali.

I locali coinvolti saranno a Milano: Le Jardin au bord du lac (Via Circonvallazione Idroscalo, 51-  Segrate), lo Shocking Club ( Bastioni di Porta Nuova, 12) ed il Just Cavalli Caffè (Via Luigi Camoens c/o Torre Branca). A Roma, invece, trovate l’apéro à la française da Gilda (Via Mario de' Fiori), a Spazio 900 (Piazza Guglielmo Marconi) e al Room 26 (Piazza G.Marconi 31).








mercoledì 22 giugno 2011

Terrina di fagiolini


Ecco arrivati sulla mia tavola anche i fagiolini dell’orto: un ortaggio che io amo ma che la Nanetta non gradisce molto, forse perché quelli che le danno all’asilo, oltre ad essere surgelati, hanno anche uno spiccato sapore di erba…..allora per cercare di farle mangiare la sua razione quotidiana di verdure, le ho preparato questa terrina di fagiolini che cucino sempre in estate perché mi consente di variare un po’ dai soliti fagiolini bolliti mangiati in insalata…..e poi come tutte le terrine, sformatini, polpettoni, ecc….è un piatto completo, che in estate è buono anche servito a temperatura ambiante. La ricetta l’avevo trovata anni fa su di un vecchio numero di Sale & Pepe: l’ho rivista un po’ (soprattutto nelle dosi dei fagiolini) adattandola ai nostri personali gusti, aumentando la dose dei pinoli e dei formaggi.



Ingredienti
800 gr di fagiolini
2 scalogni
3 uova
60 gr di pinoli
50 gr di parmigiano grattugiato
60 gr di pecorino grattugiato
noce moscata q.b.
pangrattato e burro q.b. per la teglia
olio evo q.b.
sale q.b.

Pulite e lavate i fagiolini, sbollentateli per 8-10 minuti, scolateli. Affettate gli scalogni e metteteli in una padella con l’olio caldo, quando saranno dorati, aggiungete i fagiolini e lasciateli appassire nell’olio per qualche minuto. In un’insalatiera lavorate le uova con i formaggi ed una grattata di noce moscata. Mettete nel mixer i fagiolini, il composto uova/formaggi/nocemoscata, e ¾ dei pinoli: dovrete ottenere un composto abbastanza morbido. Prendete una pirofila da forno, ungetela leggermente, appena appena e cospargete il fondo con del pangrattato che assorbirà l’umidità del composto: versateci sopra l’impasto a base di fagiolini e decorate con i restanti pinoli che avrete precedentemente messo nell’acqua fredda perché una volta in forno non si brucino subito. Mettete nel forno caldo a 180° per 35 minuti: si formerà una crosticina dorata. Servitela tiepida non bollente: questa terrina è addirittura più buona il giorno dopo. Potete anche servirla tagliandola a cubetti come stuzzichino apri-stomaco.

martedì 21 giugno 2011

L'aceto d'uva e le zucchine


Qualche tempo fa, in occasione di uno showcooking cui ho preso parte, ho scoperto l’esistenza dell’aceto di vino da uva intera. In realtà per me l’aceto poteva essere di vino, di pomodoro, di mele, di sidro ma all’uva, intesa come frutto, proprio non avevo pensato. E soprattutto nella mia testa non riuscivo a cogliere la differenza tra un aceto di vino ed un aceto di uva: ebbene è bastato scambiare due chiacchiere con Joško Sirk per cogliere la profonda differenza tra questi due prodotti che a prima vista sembrerebbero tanto simili. Josko ha voluto recuperare la tradizione risalendo agli antichi metodi di produzione dell’aceto: l’aceto di vino da uva è prodotto con uva fermentata che dal vigneto passa direttamente nell’acetaia dove comincia da subito un’acetificazione spontanea. Per questo motivo ha un sapore forte, penetrante e si usa a gocce oppure addirittura spruzzato sulle pietanze......e seguendo le indicazioni delle nonne, in estate, un cucchiaio di miele ed aceto diluito in tanta acqua è un ottimo dissetante.

Per la mia ricetta ho usato alla base un normale aceto di vino bianco ma poi ho aggiunto un paio di gocce di questo aceto che ha conferito alle mie zucchine un gusto pungente. La Nanetta, incredibile ma vero, ha apprezzato la preparazione, semplice ma dal gusto intenso…..

Questa ricetta è un classico del Piatto d’Oro che ho rivisto ed adattato ai nostri gusti…..



Ingredienti

500 gr di zucchine dure
1 spicchio di aglio
basilico e prezzemolo q.b.
¾ bicchiere di aceto+ qualche goccia di aceto d’uva
olio vegetale q.b.
sale q.b.

Lavate le zucchine e tagliatele nel senso della lunghezza a fette. Asciugate le fettine: scaldate l’olio nella padella e friggete le zucchine. Passatele sulla carta assorbente perché l’olio in eccesso venga assorbito. In un padellino fate bollire l’aceto con un pizzico di sale. Sminuzzate basilico, il prezzemolo e l’aglio. In una fiamminga disponete le zucchine cospargendole con l’aglio tritato, il prezzemolo, il basilico ed il sale. Versate sulle zucchine l’aceto evaporato, lasciatele marinare in frigorifero per 24 ore almeno prima di gustarle…….Queste zucchine sono buonissime come antipasto sfizioso ed hanno il pregio di conservarsi in frigo per più giorni. Prima di mangiarle toglietele dal frigo e servitele a temperatura ambiente.

lunedì 20 giugno 2011

Bambini trendy anche a tavola!


Credits: Richard Ginori 1735
Ho sempre amato il marchio Richard Ginori: uno dei primi regali che mi sono fatta per la mia casa è stata una bellissima zuppiera di Richard Ginori dimenticata in un angolo di Limentani, famosissimo negozio romano per la casa, una vera e propria caverna di Alì Babà per gli amanti delle cose belle…..Insomma quando ho saputo che  Richard Ginori 1735, esempio d’eccellenza nel mondo per la manifattura delle sue porcellane,  prenderà parte, per la prima volta, a Pitti Immagine Bimbo, kermesse dedicata alla moda per bambini, in programma a Firenze dal 23 al 25 giugno prossimi, con due collezioni pensate e realizzate “a misura di bambino”, ho pensato che i bambini di oggi sono trendy anche a tavola!

Il burattino più famoso del mondo, il Pinocchio di Collodi, è il protagonista della prima linea di nuove porcellane ideate per i più piccoli: i signori di Ginori hanno pensato ad un set per la pappa che trae diretta ispirazione dai protagonisti della favola di Collodi, tra le più amate dai bambini di tutto il mondo.
Credits: Richard Ginori 1735

L’altra linea si ispira al mondo dei fumetti manga ma senza i colori estremi dei manga: la collezione “Tipo e Tipa” è declinata infatti nei toni del rosa e dell’azzurro, per una tavola dai colori pastello.

Entrambe le linee sono realizzate in porcellana, un materiale che caratterizza da sempre la produzione Richard Ginori 1735, e che si contraddistingue per la  facilità di lavaggio, l’atossicità e l’isolamento termico. Occhio però alle manie distruttive dei vostri piccoli.......

venerdì 17 giugno 2011

Campane e salumi


Metti una calda serata di giugno a Milano (senza zanzare please), le grida dei bambini che si rincorrono nel parco accanto, le luci rosse della sera che giocano sui muri di un’antica fonderia, metti il suono delle campane e poi metti dei salumi….ecco questa è la serata a cui ho preso parte mercoledì presso la Fonderia Napoleonica Eugenia che ci ha svelato in anteprima questa nuova concezione dei salumi.




Partiamo dalla location: splendida, inaspettata, sontuosamente recuperata dall’incuria del tempo e degli uomini, insomma un’oasi di pace e di tranquillità in questa Milano “da bere” caotica e sempre in affanno. E non appena varchi l’ingresso di questa ex fabbrica ti sembra che il tempo si sia fermato, i rumori della città scompaiono e ti si materializzano davanti calchi di statue, mezzi busti, stemmi di famiglia, utensili, tutti testimoni di un’attività che non c’è più, questo è vero, ma che continua a vivere come luogo di lavoro, arte e cultura a testimonianza dell’operosità del passato e della sua originaria vocazione produttiva.



E poi la presentazione di questi nuovi salumi…devo confessare che nel momento in cui ho ricevuto l’invito un attimo di diffidenza ce l’ho avuto. Tra me e me mi dicevo come potesse essere possibile, per noi Italiani, cambiare la natura dei salumi….Da romana quale sono, per me la mortadella è quella che mangi all’interno di un pezzo di pizza bianca calda, che ti si scioglie in bocca e che ti fa fare pace con il mondo intero…. Come potessero cambiare la sua deliziosa natura rimaneva un mistero che mi è stato svelato. Dietro questo progetto ci sono i Grandi Salumifici Italiani (quelli di Casa Modena per intenderci) e c’è una joint venture con un’azienda greca, la Creta Farms, per lo sfruttamento di un processo produttivo che permette di sostituire i grassi animali naturalmente contenuti nei salumi con dell’olio extra vergine di oliva: da questo incontro nascono i Salumi del Frantoio. Ma al di là delle presentazioni e delle slide, il momento è arrivato di provarli per davvero.
Personalmente ho testato il prosciutto cotto, la mortadella (e che ve lo dico a fare ;-))) ed il tacchino arrosto. Su prodotti poco sapidi come il prosciutto cotto ed il tacchino arrosto, l’aggiunta dell’olio conferisce quel tocco di “morbido” che non guasta, perché spesso, soprattutto quando mangiamo il tacchino arrosto che, non ce lo nascondiamo, sa di poco, il filo d’olio ce l’aggiungiamo d’ufficio. Il prosciutto cotto poi l’ho proposto ieri sera alla Nanetta e non ha fatto una piega: si è spazzolata le sue tre fette senza colpo ferire. Nel complesso non mi sembra che il fatto di aver sottratto della materia grassa ai salumi, sostituendola con dell’olio evo, abbia influenzato più di tanto la percezione finale al palato….saranno poi i consumatori, a partire dal prossimo mese di luglio, a giudicare ed a decretare il successo di questo nuovo prodotto che sicuramente ha il pregio di andare incontro alle esigenze di quanti, golosoni dalla nascita, non sanno rinunciare al piacere di una fetta di mortadella, ma devono fare spesso i conti con problemi di salute.

E poi dulcis in fundo, la visita alla scoperta dell’antica fonderia fatta con il proprietario, che è uno dei discendenti della famiglia Barigozzi, ci ha permesso di continuare a sognare in questa calda sera di giugno con una luna tutta rossa…..  

giovedì 16 giugno 2011

Frittata di patate senza uova


Quando si hanno figli “piccoli”, le patate sono spesso la salvezza di noi mamme perché piacciono a tutti i bambini, si possono cucinare in mille modi e saziano. La ricetta che vi propongo oggi è  una ricetta che mia nonna faceva sempre e che ho imparato perciò a mangiare sin da piccola. Quando ancora vivevo a Roma (vi parlo di più di 10 anni fa) andavo spesso a mangiare a Trastevere nella famosa trattoria Da Checco Er Carrettiere e ho scoperto con estremo piacere che la frittata di patate di mia nonna la facevano anche lì, soltanto che ne proponevano una versione fredda invece di quella tiepida a cui io ero abituata. Tutto questo per dirvi che si tratta di una ricetta rispolverata, piuttosto “vecchiotta” e soprattutto senza uova!

Inoltre sempre per i bambini, visto che si utilizza del concentrato di pomodoro (che è anche un concentrato di licopene cioè un ottimo antiossidante) non sentono sotto il palato i semi o la pelle del pomodoro …....



Ingredienti
800 gr di patate
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
cipolla, sedano e carota per soffritto
olio evo
basilico
sale e pepe q.b.

Lessate le patate e schiacciatele bene. In una padella fate questo sugo “finto” con il soffritto di verdurine ed aggiungendo poi il concentrato di pomodoro. Aggiungete le patate schiacciate, aggiustate di sale e pepe e mescolate il tutto cercando di dare la forma di una frittata: giratela più volte affinché si formi una bella crosticina sia sopra che sotto. Guarnite con basilico: io aggiungo spesso il basilico anche all’impasto.

Potete fare la frittata anche in forno: in questo caso la rivestirete di pangrattato e verserete un goccio di olio.

Servitela tiepida ma è buonissima anche servita fredda.

martedì 14 giugno 2011

Ciliege e clafoutis


Dol’s, il sito delle donne online, parla di Quaderni Golosi in occasione di una chiacchierata virtuale che ho fatto con Caterina della Torre : se vi interessa mi leggete qui .



La settimana scorsa avevo diversi chili di ciliege dell’orto che si affollavano sulla mia tavola e nel mio frigo come testimonia la foto qui sopra : come consumarle in maniera diversa per farle apprezzare anche alla Nanetta? Ecco allora uscito dal cappello un classicissimo della cucina d’Oltralpe: il clafoutis aux cerises.
In realtà poi il clafoutis lo potete fare con diversa frutta estiva: io l’ho mangiato con pesche ed albicocche, con le prugne di diversi tipi e con le fragole.
A mio avviso, nel panorama dei dolci francesi, è uno dei più “light” perché a parte i 20 gr di burro necessari per imburrare la teglia da forno, gli altri ingredienti sono latte, uova e farina, quindi siamo ben lontani da quelle ricette a base esclusivamente di burro che saranno pure buone (e chi dice il contrario) ma sono una botta al fegato….Questa poi è una ricetta che avevo trovato su Elle o su di un altro sito francese che mi sembra particolarmente azzeccata e semplicissima da realizzare.
Ingredienti
500 gr di ciliege fresche
125 gr di farina
100 gr di zucchero
3 uova
3 dl di latte
1 pizzico di sale
20 gr di burro
zucchero a velo q.b.
Lavate le ciliege, asciugatele, togliete il gambo e, operazione noiosissima, snocciolatele. Ricopritele con la metà dello zucchero e lasciatele un paio di ore nel frigo.
Nel frattempo battete le uova. Passate al colino al farina, aggiungete il pizzico di sale, gli altri 50 gr di zucchero, le uova battute, amalgamate il tutto  ed versate il latte a temperatura ambiente.
Imburrate la teglia, alla base mettete le ciliege e sopra aggiungete il composto: mettete in forno 35 minuti a 180°. Lasciate raffreddare e versate lo zucchero a velo.
Buona merenda!

lunedì 13 giugno 2011

Focaccia croccante di mais e cipolotti


Avete presente i Farmer’s Market di Coldiretti? Ecco questa ricetta viene proprio da lì: mi spiego meglio perché detta così non si capisce. Tempo fa ero ad un Farmer’s Market a Roma, in una delle bancarelle vendevano delle cipolle particolarissime (mi sembra che si trattasse delle cipolle di Treschietto in Toscana), e facevano assaggiare delle ricette che avevano come ingredienti base proprio queste cipolle. Ho mangiato questa focaccia croccante e me ne sono innamorata: ho chiesto ed ottenuto la ricetta che è quella che leggerete qui sotto. Io l’ho rifatta utilizzando dei cipollotti dell’orto ed il risultato è buonissimo: si tratta di uno stuzzichino sano da mettere sotto i denti prima di cena che rappresenta una validissima alternativa ai tanti snack di produzione industriale su cui siamo soliti buttarci all’ora dell’aperitivo….e poi si prepara in 10 minuti ed è buonissima anche fredda.

Ah, ultima cosa…….l’ho data da sgranocchiare alla Nanetta…..l’ha apprezzata molto (ndr ne ero certa) perché è vero che il sapore dei cipollotti si sente, ma si sente molto anche il sapore del pecorino (ho usato un normale pecorino romano….).  



Ingredienti
4 cipollotti (di cui userete anche la parte verde)
300 gr di farina di mais setacciata
3 cucchiai di pecorino
4 cucchiai di olio evo
acqua frizzante q.b.
sale e pepe q.b.


Tagliate i cipollotti a rondelle (per questa ricetta servono anche le parti verdi dei cipollotti). In un’insalatiera mescolate i cipollotti, la farina di mais, il pecorino, l’olio d’oliva, il sale ed il pepe e l’acqua frizzante in modo da avere un impasto che si possa stendere. Stendetelo su di una teglia da forno, fatela molto bassa, bucherellatela con una forchetta, aggiungete un altro filo di olio e mettetela in forno a 180° per 35 minuti circa. Potete mangiarla calda ma è decisamente più buona tiepida o fredda perché diventa croccante.

venerdì 10 giugno 2011

Melone, sedano e groviera


Mi capita spesso di arrivare all’ora di pranzo affamata e trafelata e non sapere bene cosa mettere sotto i denti anche perché o subito prima di mangiare o subito dopo devo andare a recuperare la Nanetta al nido. Ora con l’arrivo della bella stagione (veramente visto il tempo delle ultime due settimane non si direbbe proprio) ho finalmente l’occasione di rispolverare questa insalata che fa parte del mio repertorio “fast food” (inteso come cibo che si assembla rapidamente) che si prepara in 10 minuti cronometrati, che è fresca, completa, non prevede l’uso dell’olio e mi permette di ritornare ai miei doveri abbastanza rapidamente.

Ho provato a darla anche alla Nanetta e devo confessare che non le è dispiaciuta: passata l’iniziale diffidenza nei confronti dell'arancione e del verde che vedeva nel piatto, il suo fiuto da segugio ha immediatamente localizzato il formaggio (ndr di cui è golosissima) ed ha cominciato a cercare solo i pezzi di melone e quelli di formaggio…..in fin dei conti anche questo è un modo per proporle la frutta in maniera diversa….



Ingredienti per me ovvero per una persona

2 fette di melone, 1 costa di sedano, 90 gr di groviera dolce (nn quella che pizzica al palato), 1 cucchiaio di yogurt magro, 2 cucchiaini di maionese, sale e pepe q.b.

Tagliate a dadini il melone, il sedano e la groviera e metteteli in un’insalatiera. In una coppetta mescolate bene lo yogurt, la maionese ed il sale e versateli nell’insalatiera.  Completate con una grattata di pepe et voilà les jeux sont faits.

Buon weekend a voi!

giovedì 9 giugno 2011

Metti una sera a cena......

una tartare di salmone, mango e cipollotti.......



Diciamocelo chiaramente: i figli sono la cosa più bella del mondo e su questo penso che non ci sia nessuno che dissenta…. però ancora prima di essere genitori in realtà noi eravamo, e continuiamo ad esserlo anche dopo la nascita del pargolo/a,  una coppia: ecco, questo semplice concetto può spesso e volentieri essere perso di vista, nel senso che, presi dalla responsabilità e dall’amore verso i nostri cuccioli, troppo spesso, soprattutto nei primi due anni di vita del bambino, trascuriamo la nostra vita di coppia ed il nostro partner…..ed allora qualche volta fa bene anche a noi genitori, a noi donne, o a noi uomini, “mollare” il pargolo ai nonni o alla baby sitter (non gli succede niente, non vi preoccupate) e ritagliarci una serata a misura di grandi…..


Ecco, questa è una ricetta di antipasto per una cenetta a due, una di quelle ricette che non vi terranno impegnati dietro ai fornelli per ore (anzi) ma che comunque rimane leggera e sfiziosa…..e poi con bicchiere di vino secco ghiacciato sta benissimo e per una sera posso anche dire: “bye bye Nanetta J!”



Ingredienti per due tartare:

200 gr di salmone fresco
100 gr di mango fresco, non in scatola
2 cipollotti piccolini
il succo di un limone (se avete del lime sarebbe ancora meglio)
sale e pepe q.b.
olio evo
glassa di aceto balsamico

Mettete il salmone nel congelatore in modo che si indurisca un pochino e così sarete agevolati nel taglio: tagliate il salmone a dadini.

Tagliate i cipollotti (solo la parte bianca) finemente, fate la stessa cosa con il mango. Mescolate il salmone con i  cipollotti, il succo di limone, il sale ed il pepe. Girate bene ed alla fine aggiungete il mango.  Per realizzare la tartare utilizzate le apposite formine.

Servite aggiungendo un filo di olio evo e della glassa di aceto balsamico: potete gustare la tartare accompagnata da una semplice insalata a base di songino ad esempio.  

mercoledì 8 giugno 2011

Anche l'agricoltura a km0 ha i suoi Oscar....


Lo sapevate che esistono anche gli Oscar Green? Io sino a ieri no …..In realtà si tratta di un riconoscimento  attribuito dalla Coldiretti a quei giovani imprenditori con tanta  voglia di fare e di mettersi in gioco nell’ambito dell’agricoltura…..un settore che non è affatto marginale come molti potrebbero pensare, ma che custodisce le radici di un rilancio generale del Made in Italy in molti campi: dall’export alla cultura, dall’alimentazione ai servizi alla persona, dal turismo alla difesa dell’ambiente”.  E ieri sono stati premiati quei giovani che hanno portato avanti delle idee “agricole ed imprenditoriali” di successo, fatte di rischi, di sacrifici ma anche di risultati e di soddisfazioni….

C’è l’imprenditore dell’OltrePo Pavese che produce un Pinot Nero che finisce direttamente sulle tavole del lussuosissimo albergo a 7 stelle “La vela di Dubai” (Al Burj Al Arab).

C’è Davide Trombetta, di Cremona, che stufo del lavoro dietro ad una scrivania, nel 2000 ha mollato tutto e si è messo ad allevare caprette da latte, le Camosciate dell’Adamello, e che adesso utilizza il latte dei suoi animali per produrre formaggi, yogurt e budini. Davide ha un allevamento assolutamente eco-friendly infatti l’impianto di mungitura utilizza l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari sul tetto della stalla.
Credits: azienda Cantalupo

E poi ancora l’esempio dell’azienda Cantalupo in provincia di Bergamo che produce ortaggi bio, impiegando erbe selvatiche per attirare quei predatori naturali che poi contribuiranno ad eliminare i parassiti. I  consumatori responsabili possono fare la spesa di verdura comodamente su Internet, controllando in tempo quasi reale i prodotti disponibili e l’avanzamento delle coltivazioni. Inoltre la consegna a domicilio delle verdure è effettuata con un furgone a metano che rispetta l’ambiente.

E ancora l’oratorio a km zero a Monvalle (Varese), operazione promossa per quest’estate dal parroco.  I pasti dei ragazzi ospiti dell’oratorio estivi saranno realizzati con la pasta fatta a mano con farine e uova locali, carni, formaggi, pesce, verdure e frutta del territorio.

Mentre Jan Zecca (Sondrio) ha ripreso in mano il frutteto del nonno che coltivava kiwi per il mercato svizzero, ha costruito un punto vendita aziendale ed ha cominciato a trasformare i prodotti in confetture che adesso offre ai consumatori anche nei mercati di Campagna Amica.

E per finire la giovanissima Arianna Alessandra Albisetti che sulla terra dove il nonno aveva l’orto, ha deciso di piantare  erbe officinali, iniziando anche la produzione di miele.

Inoltre in occasione degli Oscar Green 2011 è stato firmato anche un protocollo d’intesa fra la Coldiretti e l’associazione Movimento Giovanile 1535 per la creazione di quattro “food corner del km zero” a Milano in zona Duomo, parco Sempione, giardini Montanelli e stazione Centrale per la distribuzione di snack e frullati da passeggio con i prodotti delle aziende agricole del territorio.




martedì 7 giugno 2011

Pastiera Napoletana per bimbi golosi


Lo so che Pasqua è passata da un po’ e che la tradizione pasticcera napoletana vuole che la pastiera si prepari in concomitanza con questa festa…..però noi a Pasqua eravamo a Roma e la pastiera non la potevamo fare. Allora con un po’ di ritardo l’abbiamo preparata qualche giorno fa…ad onor del vero è mio marito che l’ha realizzata visto che ha seguito anche un corso di pasticceria napoletana ed è diventato espertissimo! Peccato solo che gli manchi il tempo di dedicarsi di più alla realizzazione di dolci, vi assicuro che è più bravo di me!


Ingredienti per 6/8 persone
Per la frolla:
250 gr di farina
100 gr di zucchero
150 gr di burro
2 tuorli
un pizzico di vaniglina
la scorza grattugiata di ½ limone non trattato
un pizzico di sale
5 gr di lievito per dolci

Per il ripieno:
200 gr di ricotta di pecora
200 gr di grano cotto
125 gr di zucchero
25 gr di burro
50 gr di frutta candita
250 gr di latte
2 tuorli
4 chiare
1 cucchiaino di fiori d’arancio
la scorza grattugiata di ½ arancio non trattato
un pizzico di cannella in polvere

Cominciate con il preparare la frolla. Sul piano da lavoro mettete la farina, versate al centro il burro morbido, lo zucchero e le uova. Aggiungete la scorza del limone e lavorate il tutto rapidamente. Formate una palla, rivestitela con la pellicola trasparente e mettetela al frigo per un paio di ore.

Nel frattempo preparerete il ripieno.  In una casseruola versate il grano cotto, il latte, il burro e la scorza di mezza arancia. Mettete il tutto sul fuoco e continuate a girare: il grano dovrà assorbire tutto il latte, a quel punto spegnete e lasciate raffreddare. In un’insalatiera mescolate la ricotta e lo zucchero: unite i tuorli uno alla volta, poi l’acqua di fiori di arancio ed il pizzico di cannella. Otterrete un composto molto morbido a cui dovrete aggiungere il grano cotto e la frutta candita: mescolate il tutto.

Imburrate una tortiera, foderate con la pasta frolla che avrete lavorato. Lasciate da parte un po’ di pasta frolla dalla quale otterrete delle striscioline che utilizzerete alla fine per decorare la pastiera.

Montate le chiare a neve ed incorporatele al composto grano/ricotta: versatelo nella tortiera e livellatelo. Decorate con le striscioline di pasta frolla. Mettete in forno a 180° per 50 minuti: la pastiera non si mangia calda, anzi…..se volete, potete spolverare il tutto con dello zucchero a velo.
Nella ricetta che vi ho proposto le dosi di frutta candita sono volutamente basse perché, è risaputo, ai bambini la frutta candita non fa impazzire: nulla vi vieta se siete dei fan dei canditi, di raddoppiare la dose.....inoltre la dose di latte è stata volutamente aumentata perché il ripieno risulti più morbido, insomma a gusto di bambino!

lunedì 6 giugno 2011

Spaghettini con pomodori, spinaci novelli e sesamo


Anche se l’estate sembra lontana, dopo gli acquazzoni e le temperature degli ultimi giorni, il mio orologio biologico mi segnala che è tempo di insalate, di pasta fredda e di condimenti light. Avevo gli ultimissimi (ahimé) spinaci dell’orto ed ho pensato di realizzare questa pasta che ho inventato al momento e che mi è venuta veramente ed inaspettatamente bene, forse perché alla base, la materia prima era di ottima qualità.


Vi elenco gli ingredienti in ordine sparso così come mi vengono in mente.
Per due persone+Nanetta, prendete una ventina di pomodori ciliegino, lavateli e tagliateli a metà, disponeteli su di una teglia da forno, mettete un filo di olio evo ed un pizzico di sale ed infornateli per venti minuti circa a 180°: dovranno essere solo appassiti, tirateli fuori dal forno e versatene la metà nell’insalatiera.
Nel frattempo lavate le foglie più piccole e più tenere degli spinaci, asciugatele e mettete anche queste nell’insalatiera. Fate tostare in un padellino un cucchiaio di semi di sesamo. Mettete la pasta a cuocere (io ho usato degli spaghettini che in 6 minuti sono cotti), scolatela bene e gettatela nell’insalatiera. Versate l’altra metà di pomodori canditi ed il sesamo, mescolate bene: con il calore della pasta, gli spinaci si cuoceranno. Aggiungete un filo di olio ed una macinata di sale se necessario.

Trovate questa ricetta anche su EasyBaby!

sabato 4 giugno 2011

Fiori di zucca fritti






Ah i fiori di zucca che passione! Specie quelli dell’orto appena raccolti, ancora aperti e pieni di formiche!E si perché quelli dell’orto non essendo trattati in alcun modo, sono pieni di formiche attirate dall’odore e dal sapore dolce del grosso pistillo contenuto all’interno del fiore……fortuna che qui al Nord i fiori di zucca non sono molto utilizzati e quindi quelli dell’orto finiscono, spesso e volentieri, sulla nostra tavola e sono sempre graditissimi.
Oggi è sabato e vi propongo una ricetta, anzi due, semplice semplice che potete fare anche in giornata di ritorno dal mercato: fiori di zucca fritti (l’abbinamento perfetto) e per quanti hanno già cominciato a fare attenzione al peso in vista dell’ormai imminente prova bikini, in versione light ovvero al forno, che per carità, sono buoni lo stesso ma rispetto a quelli fritti il n’y a pas photo (ndr non c’è storia).

Versione heavy
Non indico il numero di fiori di zucca a persona perché questo è mooolto soggettivo. Io ne mangio minimo 5/6……Pulite i fiori di zucca delicatamente, togliete il pistillo interno ed asciugateli. Per la pastella le dosi sono “ad occhio” e variano in funzione della quantità di fiori che avete deciso di preparare. Comunque sia, la pastella io la preparo così: farina, acqua super frizzante freddissima, sale. Mescolate il tutto in un terrina. Nel frattempo tagliate le acciughe a pezzetti. Io non utilizzo la mozzarella, ma metto il parmigiano tagliato a dadini.  Inserite l’acciuga ed il pezzetto di parmigiano nel fiore, poi immergete il fiore  nella pastella e gettatelo nell’olio bollente. In 3-4 minuti il fiore sarà cotto.



Versione lightPer la pulizia ed il ripieno vedi sopra. In questo caso i fiori  li passo nella farina, poi nell’uovo ed infine nel pangrattato. Li depongo su di una teglia rivestita di carta forno, li metto in forno a 180° per 20 minuti circa….
Buon appetito e buon weekend!

mercoledì 1 giugno 2011

Vellutata di piselli e menta con polpo grigliato


Ed oggi ecco una ricetta con l’altra star dell’orto in questo periodo: i piselli! Questi dell’orto poi, sono teneri teneri, croccanti che mi devo trattenere dal mangiarmeli tutti crudi mentre li sto sbucciando!

Vi confesso che avevo provato anche a realizzare una ricetta usando i baccelli dei piselli: il sapore era buonissimo, mentre la texture non mi piaceva per nulla perché, nonostante  avessi utilizzato il minipimer, rimanevano comunque troppi filamenti.
Poi mi sono ricordata di questa vellutata che preparava sempre una mia amica francese e che era buona sia fredda (fredda di frigorifero intendo) che tiepida…..ho provato a rifarla aggiungendo come decorazione del polpo a pezzi, semplicemente grigliato e condito con sale, pepe ed un filo di olio evo: ne è risultato un piatto unico, leggero, digeribilissimo ed insolito, oltre che colorato. La Nanetta ha molto gradito il polpo, mentre si è dimostrata scettica sulla vellutata. 



Ingredienti per due persone
350 gr piselli
3,5 dl di latte, potete anche fare 2 dl di latte e 1,5 dl di panna da cucina perché risulti più cremosa
5 foglie di menta fresca oppure 1 cucchiaino di menta secca (se vi piace un sapore più intenso, aggiungete dell'altra menta)
200 gr di polpo
olio evo
sale e pepe q.b.


Cuocete i piselli in acqua bollente per  5 minuti ; sgocciolateli e lasciateli raffreddare.
Portate il latte ad ebollizione, aggiungete il sale, il pepe, la menta e lasciate le foglie di menta in infusione. 
Aggiungete i piselli al latte, rimettete sul fuoco per qualche minuto girando di tanto in tanto. Spegnete, lasciate raffreddare e poi immergete il frullatore ad immersione, otterrete una vellutata dal colore verde intenso.

Nel frattempo cuocete il polpo in acqua bollente per 5-6 minuti, lasciatelo raffreddare: mettetelo sulla griglia oppure sulla bistecchiera sino a quando non si formi la crosticina tutt'intorno. Conditelo con olio, sale e pepe.
Mettete in un piatto fondo la vellutata tiepida (anche fredda è buona) e “decoratela” con il polpo grigliato, aggiungete dell’olio ed il gioco è fatto.