martedì 30 novembre 2010

Per la serie “Famolo strano” (episodio 1): hamburger al foie gras


Se transitate per la Francia tra il 17 ed il 19 dicembre, non potete mancare questo appuntamento gastronomico con l’hamburger al foie gras ;-))))) L’idea non è neppure nuovissima ed originale: su molti siti di cucina, trovate la ricetta e, se proprio siete presi dalla curiosità, nessuno vi vieta di cimentarvi nell’impresa. Anche diversi ristoranti di chef rinomati hanno proposto nel loro menù questo insolito abbinamento, ma nessuna catena di fast food aveva mai osato tanto. Ci ha pensato Quick, catena di fast food attiva in Francia e non solo (sono un po’ la risposta francofona a Mc Donald’s), che dopo l’hamburger halal, destinato ai clienti di religione musulmana, e quello BIO per i clienti attenti alla qualità del cibo anche in un fast food, ora ci ha stupiti con questo hamburger al foie gras. Il prodotto in questione si chiama "Suprème Foie Gras" e sarà in vendita per la modica somma di 5 euro; non male – sembrerebbe- per quello che viene descritto come una delizia da provare, anzi da non mancare: un hamburger tradizionale, rughetta adagiata su di un letto di composta di cipolle e cubetti fumanti di foie gras…..sarò all’antica ma l’idea di mangiare del foie gras con delle patatine fritte proprio non mi va giù (in tutti i sensi). E mi domando- rabbrividendo- quale sarà la risposta commerciale di Mc Donald’s: forse un delizioso Big Mac al caviale?

lunedì 29 novembre 2010

Parmigiana di carciofi


Nella cucina romana ed in quella giudaica, il carciofo fa la parte del leone perché è molto usato in numerose ricette: basti pensare ai carciofi alla giudia, al cui solo pensiero  le mie papille gustative si mettono istantaneamente in moto e cominciano a produrre un’abbondante salivazione anche a quest'ora della mattina…..
A Milano riesco a reperire abbastanza facilmente i carciofi (soprattutto quelli sardi con le spine), anche se mi posso scordare di trovare i romaneschi (quelli veri sono oramai diventati una rarità anche nei mercati di Roma), fortuna che mia mamma è salita a Milano la scorsa settimana e che ha avuto la brillante idea di portarmi, in regalo (gesto apprezzatissimo da tutta la famiglia- figlia compresa...) una busta piena di carciofi, già puliti, pronti per essere cucinati…chissà cosa avranno pensato i signori del controllo di sicurezza all’aeroporto di Fiumicino quando hanno visto passare ai raggi X questa scorta di carciofi…..
Venendo alla ricetta, questa è una di quelle che faccio spesso in inverno e che certamente non vi farà rimpiangere la più nota parmigiana di melanzane.
Ingredienti per una teglia di parmigiana per 4 persone:
8 carciofi grandi o 10 se piccoli2 mozzarelle di medie dimensioni 100 gr di parmigiano grattugiatofarinaolio di semi per friggerefiocco di burro
Pulite i carciofi, tagliateli a fettine sottili, passateli nella farina e friggeteli. Imburrate una teglia, e cominciate a fare degli strati: dapprima uno strato di carciofi, poi uno di mozzarella + parmigiano e così via ricominciando.
Mettete in forno alla temperatura di 180° e lasciate cuocere per 20 minuti, mezz’ora massimo.

Sono d'accordo con voi che la foto non rende la bontà della ricetta, ma con la macchina fotografica che ho, questo è il massimo che posso produrre. Nella mia wish list a Babbo Natale, ho già messo una macchina fotografica: chissà che non mi accontenti e non mi porti una macchina fotografica intelligente che fa tutto da sola. 

venerdì 26 novembre 2010

L’arte sposa il frigorifero………..





                         NICOLAS VIAL
                HOMO HOMINI LUPUS, 2009

Non si tratta delle solite stravaganze di un gruppo di artisti contemporanei che, stanchi  di esprimersi sulle solite tele, hanno cominciato a dipingere sui frigoriferi; qui c’è qualcosa in più e quel qualcosa in più è a sfondo benefico. Il Banco Alimentare, che dal 1966 lotta contro la fame nel mondo, ha scelto l’arte come strumento al servizio di coloro che mancano di tutto al fine di soddisfare il più elementare dei bisogni: quello di nutrirsi.
MISS-TIC  
FAME DI NON RICEVERE, 2009
L'obiettivo è stato quello di mobilitare dei nomi conosciuti in ambito artistico ed utilizzare un terreno di espressione fuori del comune per sviluppare delle tematiche legate all’alimentazione. Circa 30 artisti hanno risposto positivamente all’appello, creando delle opere d’arte intorno ad un oggetto simbolo della società dei consumi: il frigorifero.

JEROME MESNAGER- FANTOMAS E ARSENIO LUPIN ATTACCANO LA FAME, 2009
Ne è nata una collezione di frigoriferi che, con l’originale elettrodomestico, hanno ben poco in comune ma che hanno saputo attirare tantissimi acquirenti in occasione della vendita all’asta che è stata organizzata a Parigi nei giorni passati.  Il ricavato della vendita è stato poi interamente destinato al Banco Alimentare di Parigi.
       JEAN BAPTISTE MUZIOTTI aka JONBUZZ
        GINZA, RAGAZZA CON I LITCHI, 2009
Breve comunicazione di servizio: domani, quando andate a fare la spesa, ricordatevi di partecipare alla Colletta Alimentare 2010. Fuori dai supermercati troverete i volontari del Banco Alimentare a cui lasciare il vostro sacchetto di derrate. Cosa mettere nel sacchetto? Potete spaziare dall’olio, agli omogeneizzati, dagli alimenti per l´infanzia, al tonno,  carne e legumi in scatola, ai pelati e sughi. Prima di acquistare un prodotto, però, controllate la data di scadenza.

Credits: catalogue de Frigo Arts 

giovedì 25 novembre 2010

Carbonara ai funghi porcini


Dopo lunghi ed interminabili giorni di pioggia, finalmente il sole è ritornato a splendere ed oggi, malgrado il freddo pungente, non c’è neppure la nebbia……ma, secondo i meteorologi, questo stato di grazia non è destinato a durare e l’allerta meteo ci segnala che la prima neve non tarderà a posarsi su Milano e dintorni, proprio quando il weekend è quasi alle porte. E allora per prepararsi “fisicamente” a questa ondata di freddo, eccovi una ricetta che vi metterà in corpo tante di quelle calorie da non avere nessun problema ad affrontare i rigori invernali dei prossimi giorni: una carbonara sì, ma non come tutte le altre…..

Ingredienti (per 4 persone):
400 gr di rigatoni (sì sì lo so che molti avrebbero visto meglio l’utilizzo del più tradizionale bucatino, ma a me i bucatini non fanno impazzire, mentre adoro i rigatoni ed allora ogni discussione finisce lì)
300 gr di porcini (io ho impiegato solo porcini, ma volendo, si potrebbe prevedere un misto  di funghi: porcini, chiodini, insomma quello che offre il mercato......)
100 gr di guanciale o, nel caso in cui non ne abbiate, di pancetta affumicata
3 tuorli
½ bicchiere di latte
1 spicchio di aglio
pecorino grattugiato (50/60 gr dovrebbero bastare)
parmigiano grattugiato (vedi sopra)
Sale e pepe q.b.
Pulite e tagliate i funghi, fate la stessa cosa con il guanciale.  In una padella mettete lo spicchio d’aglio  schiacciato, fatelo dorare e poi toglietelo; aggiungete i funghi facendoli cuocere a fuoco vivace per qualche minuto e poi lasciandoli cuocere a fuoco basso per una decina di minuti (se vedete che si asciugano troppo, potete aggiungere un pochino di acqua). Una volta cotti, togliete i funghi dalla padella e mettete a cuocere la pancetta.
Nel frattempo, in un’insalatiera mescolate i tuorli, il latte, i due tipi di formaggio  grattugiato, il sale ed il pepe sino a quando avrete ottenuto un composto omogeneo.  Aggiungete nella padella i funghi ed il composto, lasciandoli cuocere qualche minuto a fuoco basso affinché si formi una cremina densa. Cuocete la pasta, e saltatela in padella con la crema ottenuta. Se preferite una carbonara “carica”, potete anche aggiungere dell’altro parmigiano grattugiato …….

mercoledì 24 novembre 2010

Bistecche di renna per il cenone di Natale? Non thank!


Se avete sempre sognato di sbalordire i vostri ospiti durante il cenone di  Natale proponendogli dei piatti stravaganti ed esotici al posto della più nostrana lasagna, quest’anno sarete sicuramente accontentati:  offrite loro delle bistecche di renna che fanno tanto Natale…..
La catena di hard discount Lidl propone, nei suoi 500 punti vendita inglesi, un assortimento di prodotti "alto di gamma" che si chiamano, guarda caso, Deluxe! E sin qui nulla di strano….se non il fatto che comunque anche le insegne discount cercano di andare incontro ai palati dei clienti più esigenti con prodotti ricercati.
Quest’anno per Natale, accanto all'offerta delle più tradizionali aragoste, tacchini o selvaggina in genere, ecco spuntare le bistecche di renna siberiana congelate.
Ma allora la magia del Natale dove la mettiamo? Le renne, imponenti ma dall’aspetto mite, non ci ricordano la patria di Babbo Natale e non solo che nell'immaginario di grandi e bambini traino la slitta con i regali?
Insomma al di là dell’aspetto magico del Natale, questa iniziativa di Lidl ha avuto come conseguenza immediata quella di scatenare le rimostranze dei militanti vegetariani dell’associazione VIVA (Vegetarians International Voice for Animals), i quali sostengono che le renne sono dapprima inseguite da motoslitte o da elicotteri nelle foreste artiche e poi uccise in maniera crudele. In effetti degli studi condotti dal The Polar Research, una pubblicazione a carattere scientifico, avevano già attirato l’attenzione sul destino di questi animali, il cui numero è drammaticamente diminuito negli ultimi anni. Si stima infatti che tra il 1992 ed il 2005, nella zona occidentale della regione artica, sono scomparse circa 17.000 renne, pari all’80% della popolazione.  
I signori della Lidl si difendono e, in un’intervista rilasciata al Daily Mail, affermano che gli animali vivono nel loro habitat naturale, con molto spazio a disposizione, in allevamenti certificati e riconosciuti dall’UE.
A chi credere? Certo è che una bistecca di renna sulle nostre tavole natalizie non solo ci toglie quel poco di magia che oramai è rimasta al Natale, ma non accontenta sicuramente i nostri palati abituati a ben altri sapori……..

martedì 23 novembre 2010

Gatto' di patate con ripieno di cime di rapa


Dopo tre settimane di pioggia pressoché ininterrotta, oggi c'è un bel sole (in effetti questa mattina c'era una bella nebbia....) ed anche se le temperature stanno precipitando, il fatto che ci sia la luce, mi mette di buonumore. Vi propongo quindi un piatto unico, corposo, sostanzioso e di stagione che riscalda il cuore e ci riappacifica con il mondo.

Ingredienti:

1 kg di patate circa400 gr di cime di rapa o di broccoletti100/150 gr di formaggio saporito (provola, provolone dolce, caciotta di pecora, vedete voi quello avete in frigo o quello che piace)50 gr di parmigiano2 salsicce2 uova3 cucchiai abbondanti di pangrattato50 gr burro1 spicchio di aglioOlio EVO1 pizzico di peperoncinoSale, pepe
Lessate le patate e passatale con lo schiacciapatate come se doveste fare il puré. Mettete la purea ottenuta in una terrina e mischiate con il burro, il parmigiano, le uova, il sale ed il pepe: lavorate il tutto.
Pulite e lessate le cime di rapa. Per questa ricetta io ho usato i broccoletti che sono i parenti stretti delle cime di rapa poiché rappresentano le infiorescenze non ancora aperte, delle cime di rapa. Scolateli e poi ripassateli in padella con l’olio, l’aglio sbucciato ed il peperoncino  tritato. Aggiungete le salsicce che avrete precedentemente spellato e ridotto in briciole.
Ungete uno stampo con un pò di olio, polverizzate del pangrattato alla base e versate una parte (poco meno della metà) del composto di patate. Ricoprite con i broccoletti e le salsicce e con il formaggio tagliato a piccoli cubetti. Coprite il tutto con la parte rimanente di patate, spianate e cospargete nuovamente di pangrattato, distribuendo qua e là qualche fiocchetto di burro.
Fate cuocere nel forno caldo a 200° per 30 minuti e servitelo tiepido.

lunedì 22 novembre 2010

Un album di jazz ci conduce alla scoperta dei segreti della cucina italiana: Jazz al dente……


Dopo cinque anni di gestazione, il progetto Jazz al dente ha finalmente visto la luce! Ma cos’è? Un nuovo concetto di ristorazione forse? Oppure un ennesimo libro di cucina dal titolo intrigante? Niente di tutto questo. Più semplicemente si tratta di jazz italiano di alto livello e di cucina. Quattordici nomi del jazz italiano, da Paolo Fresu a Gianmaria Testa, da Alessandro Magnanini allo Gnu Quartet,  si sono associati per accompagnarci, attraverso un percorso tutto musicale, alla scoperta delle ricette delle loro regioni.
In questo viaggio gastro-musicale, troveremo quindi i bucatini all’amatriciana e quelli crossover, la Torta gianduia La Ghironda  e gli Gnudi di Spinaci e Ricotta.
Semplicità e piacere caratterizzano questo progetto: la musica proposta è raffinata, solare, gioiosa ed è interpretata da artisti dietro ad ognuno dei quali si nasconde, in realtà, uno chef in erba. In effetti, a ben guardare,  la musica e la cucina hanno  un forte elemento in  comune: il momento della condivisione, il dare agli altri, sono espressioni  di una forma di generosità destinata ad un grande numero di persone. 
Questa compilation intitolata Jazz al dente, in vendita in Francia dalla scorsa settimana, si compone di un doppio cd: il primo nel quale c’è la musica, il secondo le ricette scelte da ogni artista.  Un libricino illustrato di 36 pagine completa la raccolta.  
Jazz al Dente sarà in vendita in Italia su  www.ibs.it  dal 30 novembre e mi sembra un’idea carina per un originale regalo di Natale.  
CD 1 "Jazz" (Musica)
1. Secret Lover  
2. Dizzy's blues  
3. A Saint-Germain-Des Prés  
4. Wintersong  
5. Le due corde vocali  
6. Nucleo  
7. Tacere/Parlare  
8. The ever changing sky  
9. My favorite things  
10. Carta o contanti?  
11. Da lontano (Unplugged)  
12. Mouvin'on  
13. U  
14. Il confine  

CD 2 "Al Dente" (ricette)
Alessandro Magnanini >Torta Gianduia della Ghironda
Fausto Mesolella > Spaghetti alle Acciughe
Gianmaria Testa > Gnocchi e Insalata di Cavolo
Giovanni Cecarelli > Farfalle alla Venturi
Joe Barbieri > Spaghetti al Polipo Murato
Lorenzo Tucci > Spaghetti alla Chitarra al Sugo di Agnello
Max Zanotti & Floriano Bocchino > Bucatini Crossover
Musica Nuda (Magoni&Spinetti) > Ziti al Ragù
Paolo Fedreghini > Bucatini all'amatriciana
Paolo Fresu Quintet > Pasta Alla Bottarga (Di Cabras)
Raffaele Casarano > Ciceri e Tria
The Dining Rooms > Orecchiette Fiori e Zucchine
Gnu Quartet > Gnudi di Spinaci e Ricotta
Fabrizio Bosso > Agnolotti alla Piemontese

sabato 20 novembre 2010

Tagliolini al pesto di radicchio e nocciole

Per me, romana trapiantata in Francia, il radicchio è stata una piacevole sorpresa fatta quando, poco meno di tre anni fa, sono rientrata in Italia e mi sono stabilita vicino Milano.
Non che a Roma il radicchio non ci fosse, certo non si trovano tutte le varietà che si possono reperire qui, però nei mercati rionali lo si trova nel periodo invernale. Piuttosto ero io ad aver sempre snobbato il radicchio, un pò perché gli preferivo altre verdure invernali (leggi carciofi o broccoli romaneschi....ehm, buon sangue non mente), un pò perché non sapevo bene come prenderlo. Fatto è che il primo inverno trascorso in Padania, ho fatto letteralmente incetta di radicchio, sperimentandolo in tantissime maniere ed in tutte le salse. Ed è stata una scoperta inaspettata perché, in realtà, il radicchio si presta bene a tantissimi abbinamenti: con la polenta, come ripieno nelle torte salate, con il riso o con la pasta ed anche con la carne, insomma mi sono dovuta ricredere.
Il mio preferito è - ça va sans dire- quello di Treviso che però è difficile da trovare fuori zona; in mancanza, stipo nel frigo quantità industriali di radicchio di Chioggia o di Verona, ma anche quello di
Castelfranco con le sue foglie screziate, mi piace molto. Vi propongo quindi una ricetta semplice, di stagione, che vede il connubio tra un ingrediente del nord, il radicchio, e uno del sud, le nocciole di Giffoni, in provincia di Salerno.

Ingredienti per 2 persone:

180 gr di tagliolini di Campofilone
2 baschi di radicchio
uno scalogno
100 gr di nocciole (non sono fiscale sull'origine delle nocciole ;-)))))
100 gr parmigiano grattugiato
olio
sale

Pulite il radicchio e tagliatelo a listarelle; in una padella fate fondere, con un pò di olio, lo scalogno, gettate il radicchio e lasciate cuocere qualche minuto. A cottura ultimata, mettete nel minipimer il radicchio cotto, il parmigiano, le nocciole e l'olio. Aggiustate di sale, cuocete la pasta e conditela con questo delicato pesto. Se avete abbondato con le dosi, potete anche conservare il pesto in un barattolo di vetro in frigorifero, avendo cura di ricoprirlo con un pò di olio. Il pesto si conserverà per qualche giorno e potrete utilizzarlo per altre gustose preparazioni (tartine, panini, ecc....).

giovedì 18 novembre 2010

Cos'hanno in comune la Dieta Mediterranea e la Gastronomia Francese?

Buone notizie per gli amanti (e sono tanti) della Dieta Mediterranea: da martedì  figura ufficialmente nel patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. L'ok è arrivato finalmente dal comitato intergovernativo dell'Unesco riunito a Nairobi. Già nel 2006, la dieta mediterranea era stata candidata, ma la candidatura era stata bocciata. Nel maggio scorso, un gruppo di nazioni (Spagna, Grecia, Marocco) capitanate dall’Italia ha presentato nuovamente la candidatura che questa volta è stata accettata. Ma la dieta mediterranea non è la sola new entry nel patrimonio dell’Unesco: troviamo infatti anche la Gastronomia francese. Gli esperti del comitato intergovernativo hanno considerato che anche il “pasto gastronomico francese” con i suoi rituali e la sua presentazione, è da ritenersi una pratica sociale destinata a celebrare uno dei momenti più importanti della vita degli individui e dei gruppi.
La lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità è stata istituita in un convenzione siglata nel 2003. Ratificata sino ad oggi da 132 paesi, si propone come obiettivo quello di proteggere la cultura e le tradizioni popolari. Come i siti ed i monumenti sono espressione concreta, tangibile della cultura dei popoli, anche la cucina è espressione della cultura e delle tradizioni popolari. Nel caso della Francia, l’idea della candidatura era già stata sostenuta da un comitato che aveva raccolto circa 400 adesioni dei più importanti chef francesi (da Paul Bocuse ad  Alain Ducasse, da Pierre Troisgros a Marc Veyrat e Michel Guérard ...).
Sino ad oggi, 178 « pratiche » culturali sono state iscritte come patrimonio universale immateriale dell’umanità…..per l’Italia, accanto alla dieta mediterranea, figurano l'Opera dei pupi siciliani e il Canto a tenore sardo.

martedì 16 novembre 2010

Panna cotta alla crema di castagne




Ho ricevuto dalla Francia una crema di castagne vanillée tradition ovvero preparata in modo tradizionale ma con l'aggiunta della vaniglia: ora questo tipo di prodotti, diffusissimi presso i nostri cugini d'Oltralpe, in Italia non si presta a 1000 utilizzi. E' vero, si potrebbe mangiare questa crema spalmata sul pane come fosse marmellata, oppure accompagnata da panna montata, oppure ancora mescolata con dello yogurt bianco cremoso, ma nessuna di queste "ricette" solleticava il mio stomaco e il mio palato. Dopo qualche riflessione sul possibile uso di questa crema, ho trovato tra i tanti appunti/ritagli di giornale/pagine con ricette strappate dal parrucchiere, una proposta di panna cotta che mi intrigava e che ora condivido con voi. Il risultato è una panna cotta dal gusto originale ma delicato, sicuramente ipercalorica, da fare in questa stagione.

Ingredienti per 4 bicchieri:

mezzo litro di panna liquida da montare
100 gr di crema di marroni
1/2 baccello di vaniglia (per gli amanti della vaniglia)
7/8 marrons glacés
2 cucchiai di rhum
3 fogli di gelatina/colla di pesce
In questa ricetta non c'è zucchero perché la crema di marroni è già abbastanza dolce di suo.

Cominciate con il mettere a bagno nell'acqua fredda i fogli di gelatina che dovranno restare ammollo 20 minuti circa. Nel frattempo mettete in una casseruola, la panna, la crema di marroni ed il mezzo baccello di vaniglia, che avrete precedentemente inciso in due. Fate fondere il tutto a fuoco lento, mescolando dolcemente sino a quando non comincia a bollire; a quel punto togliete la pentola dal fuoco. Tirate fuori la vaniglia, estraete i grani dal baccello e metteteli nella crema se siete amanti della vaniglia. Fate sciogliere la colla di pesce (la dovete strizzare delicatamente prima) nella crema, mescolando in maniera continua; aggiungete il rhum e lasciate raffreddare continuando però a mescolare per evitare che si formi sulla superficie la pellicola di panna. Per non perdere tempo, sminuzzate i marroni (3 dovrebbero andare bene), lasciandone da parte 4 interi per la decorazione, adagiate le briciole di marroni sul fondo del bicchiere, versate la panna e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Io li ho messi in terrazzo innanzitutto per toglierli dalla cucina perché non erano al sicuro visto che circolava mia figlia, detta anche Hulk (ed il nome è già tutto un programma...), secondo perché così si sono raffreddati prima.
Mettete poi i bicchieri in frigo per almeno un paio di ore, coprendoli con della pellicola. Prima di servire la panna cotta, decoratela con i marroni interi.
Occhio alla bilancia perché questa è veramente una bomba calorica anche se non c'è lo zucchero. 

lunedì 15 novembre 2010

Ladurée produrrà i suoi celebri macarons in Svizzera.......



Più di qualcuno ha storto il naso nell'apprendere che gli "Chanel" della pasticceria francese, i celeberrimi macarons, vedranno la luce in Svizzera! Ma estimatori europei state tranquilli per quanto potete, perché i macarons Ladurée che si comperano in Europa, rimarranno sempre made in Europe. Per i mercati extra europei, invece, come gli Stati Uniti o l'Estremo Oriente, Ladurée aprirà  a breve un sito di produzione in Svizzera. Con 4000m2  di laboratorio, il grande pasticcere della Rue Royale si insedierà ad Enney, nella Svizzera occidentale. Ed è proprio in Rue Royale, a due passi da piazza della Concordia, che Louis Ernest Ladurée, aprì la sua prima pasticceria nel lontano 1862. Il luogo è poi diventato, all'inizio del XX° secolo, una delle sale da thé più in voga dell'alta società parigina. Ma per ritornare alla Svizzera, questo sito di produzione sarà operativo già nel 2011, al massimo all'inizio del 2012, e rappresenta un investimento di 10,6 milioni di euro, contribuendo anche alla creazione di 90 posti di lavoro.  
Secondo David Holder, Presidente della maison Ladurée, "l'obiettivo è quello di centralizzare la produzione, gli uomini ed il "savor faire" al fine di accompagnare meglio lo sviluppo internazionale. La Svizzera- prosegue sempre Holder- è stata scelta per la qualità del lavoro e la "pace sociale" che vi regna. Con un solo luogo di produzione i macarons avranno lo stesso gusto a Tokyo piuttosto che a New York o a Pechino".
I macarons venduti nelle sei boutique francesi continueranno ad essere prodotti vicino Parigi, mentre quelli che comperiamo noi in Italia, nella boutique di Milano, sono prodotti a Monaco. Allora non ci resta che affondare il dolore per questa notizia, in un delicato macaron al lampone.....e chissà che non passi.

sabato 13 novembre 2010

Cake alle pesche ed al miele



Vi starete domandando che cosa c'entra il requiem con le pesche, nel mio caso c'entra eccome......in realtà avevo quattro pesche gialle che vivacchiavano nel frigo di casa e che ogni volta che aprivo la porta del frigo mi mandavano segnali di fumo, quasi a supplicarmi di tirarle fuori di là.  E così ho preso il coraggio a 4 mani e mi sono detta che queste mie compagne di avventura da circa 3 settimane, potevano anche trasformarsi in qualcos'altro......Ne è uscita una ricetta delicata, che piace molto ai bambini (ho fatto il test su mia figlia) ed utilizzabile come accompagnamento ad una fumante tazza di thé in questi grigi pomeriggi d'autunno. D'accordo, penserete voi, ma le pesche con la stagionalità dei prodotti, sono decisamente fuori tema, però per avere un comportamento eco-compatibile, è sempre meglio utilizzare quello che abbiamo nel nostro frigo sino all'ultimo piuttosto che gettare tutto nel sacchetto dell'umido, come ci insegna sul suo blog, Ecocucina, Lisa Casali che della filosofia degli avanzi ne ha fatto una corrente di pensiero gastronomico.
Ed ecco a voi la ricetta, semplice semplice (da mettere in archivio e da tirare fuori per quando le pesche saranno di attualità).
Ingredienti per 6 persone:

20 cl di miele allo stato liquido
4 pesche gialle
3 uova
150 gr di zucchero (io preferisco quello in polvere)
150 gr di farina
½ sacchetto di lievito chimico
160 gr di burro

In 50 cl di acqua tiepida, aggiungere il miele e portare ad ebollizione. Sbucciare le pesche lasciandole però intere ed inciderle a forma di croce. Immergerle nell’acqua e farle cuocere per un paio di minuti, lasciandole poi raffreddare in questo sciroppo.
Sbattere le uova e lo zucchero, incorporando poco a poco la farina, il lievito e poi il burro morbido. Sgocciolare  le pesche e tagliarle a spicchi. In un stampo per cake leggermente imburrato, versare uno strato di composto, poi mettere gli spicchi di pesche secondo il vostro personale gusto estetico, ripetere l’operazione terminando con lo strato di pesche. Mettere nel forno pre-riscaldato a 180° per 45 minuti circa. Lasciar raffreddare prima di togliere dallo stampo. Buona merenda a tutti!

giovedì 11 novembre 2010

Mousse di broccoli


Cosa proporre come stuzzichino intrigante in queste grigie giornate d'autunno, rispettando la stagionalità dei prodotti e senza dover comperare i soliti pomodorini Pachino, che in estate, d'accordo, sono parte integrante del nostro "guardaroba" gastronomico ma che con questa nebbia e questo freddo non c'entrano nulla? Con quello che mi rimaneva della spesa della settimana scorsa, ho così improvvisato una mousse di broccoli con ricotta ed acciughe che sta benissimo con qualsiasi forma di pane vorrete abbinarci, purché calda. Il colore di questa mousse poi, porta allegria in tavola anche se le ricette autunnali, bisogna riconoscerlo, sono spesso coloratissime, molto più di quelle estive, non trovate?

Ingredienti:

2 broccoli
150 gr ricotta di mucca (io ho utilizzato quella di mucca perché quella di pecora qui non riesco a reperirla facilmente....)
pugnetto di parmigiano
5/6 acciughe sott'olio
olio EVO
aglio
peperoncino
sale q.b.

Pulite i broccoli e bolliteli. In una padella mettete l'olio, l'aglio, un pizzico di peperoncino secondo i gusti di ognuno e le acciughe che fonderanno con il calore dell'olio. Aggiungete poi i broccoli e ripassate il tutto in padella. Lasciate raffreddare, poi mettete i broccoli ed il loro intingolo nel mixeur insieme alla ricotta ed al parmigiano. Aggiustate di sale e di ricotta: se vi sembra che il sapore sia troppo forte potete stemperarlo con la ricotta. Servite accompagnato da focaccia calda......

mercoledì 10 novembre 2010

Seppie con ripieno goloso ed olio di pinoli....


Premesso che non sono una vegetariana - anche se amo le verdure in tutte le salse!- ma non sono neppure una carnivora sfrenata perché mangio la carne raramente, però in questa mia incertezza alimentare, una cosa però è certa : adoro il pesce in tutti i modi e cerco di mangiarlo almeno un paio di volte alla settimana.
Vi propongo quindi una ricetta di semplice esecuzione ma senz'altro sfiziosa ed appetitosa: le seppie con ripieno goloso!
In realtà ho semplicemente rivisto ed elaborato un classico della cucina siciliana, adattandolo ai miei personali gusti.

Ingredienti:
considerate 3-4 seppie di medie dimensioni a persona
il ripieno sarà composto da:
pangrattato homemade (non vorrei in questa sede aprire un dibattito, ma il pangrattato fatto in casa oltre ad avere una grana più grossa e quindi più adatta ad assorbire i condimenti, ha anche il pregio di rimanere più morbido rispetto a quello che trovate nei supermercati già preparato)
ricotta pecorina oppure ricotta salata grattugiata
uvetta di Corinto che avrete fatto rinvenire in una tazza con acqua calda
pinoli
prezzemolo
olio di pinoli
vino bianco secco
sale q.b.
pepe

Mettete tutti gli ingredienti, precedentemente sminuzzati, in una terrina, amalgamateli insieme aggiungendo anche un filo d'olio. Piccola precauzione da utilizzare: non farcite troppo le seppie perché con la cottura queste ultime tendono a diminuire di grandezza ed allora se il ripieno è troppo, ve lo ritrovate tutto nella teglia. Richiudete le seppie con uno stuzzicandente. Adagiatele sulla teglia. Se vi rimane del composto potete metterlo sopra le seppie in modo da creare una sottile ed appetitosa crosticina; irrorate con un bicchiere di vino bianco, coprite con il foglio di alluminio e mettete il tutto nel forno a 180° per una mezz'ora circa. Negli ultimi 10 minuti di cottura, toglierete l'alluminio in modo da far prendere colore alle nostre seppie. Servite con un filo di olio di pinoli oppure di olio EVO. L'olio di pinoli, dall'aroma leggermente zuccherato, rafforza il sapore dei pinoli contenuti nel composto ed ha un gusto che non ci si aspetta, che spiazza. Utilizzo spesso l'olio di pinoli sul pesce e trovo che questo insolito abbinamento dia luogo a dei sapori sempre interessanti.