Buone notizie per gli amanti (e sono tanti) della Dieta Mediterranea: da martedì figura ufficialmente nel patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. L'ok è arrivato finalmente dal comitato intergovernativo dell'Unesco riunito a Nairobi. Già nel 2006, la dieta mediterranea era stata candidata, ma la candidatura era stata bocciata. Nel maggio scorso, un gruppo di nazioni (Spagna, Grecia, Marocco) capitanate dall’Italia ha presentato nuovamente la candidatura che questa volta è stata accettata. Ma la dieta mediterranea non è la sola new entry nel patrimonio dell’Unesco: troviamo infatti anche la Gastronomia francese. Gli esperti del comitato intergovernativo hanno considerato che anche il “pasto gastronomico francese” con i suoi rituali e la sua presentazione, è da ritenersi una pratica sociale destinata a celebrare uno dei momenti più importanti della vita degli individui e dei gruppi.
La lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità è stata istituita in un convenzione siglata nel 2003. Ratificata sino ad oggi da 132 paesi, si propone come obiettivo quello di proteggere la cultura e le tradizioni popolari. Come i siti ed i monumenti sono espressione concreta, tangibile della cultura dei popoli, anche la cucina è espressione della cultura e delle tradizioni popolari. Nel caso della Francia, l’idea della candidatura era già stata sostenuta da un comitato che aveva raccolto circa 400 adesioni dei più importanti chef francesi (da Paul Bocuse ad Alain Ducasse, da Pierre Troisgros a Marc Veyrat e Michel Guérard ...).
Sino ad oggi, 178 « pratiche » culturali sono state iscritte come patrimonio universale immateriale dell’umanità…..per l’Italia, accanto alla dieta mediterranea, figurano l'Opera dei pupi siciliani e il Canto a tenore sardo.
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