Domenica scorsa sono stata alla presentazione
del libro “La scienza dal giocattolaio” edito da Codice
edizioni; più che un libro per bambini, si tratta di piccolo dizionario
illustrato dei giocattoli preferiti da noi adulti: dal meccano al frisbee,
dalla Barbie al dolce forno, dal piccolo chimico ai soldatini; dietro ad ognuno
di questi giocattoli si nascondono delle storie e degli aneddoti curiosi ed
inconsueti.
Lo sapevate che con 6 mattoncini Lego si possono fare addirittura 95000
combinazioni diverse (devo dirlo alla Nanetta che non fa altro che giocare con
i suoi Lego Duplo!)? E che una delle primissime versioni del Piccolo Chimico in
vendita negli Stati Uniti negli anni ’50 conteneva ben 4 isotopi di uranio
radioattivo? Roba da matti! E che dire dell’Hula Hop, assurto a simbolo del femminismo, che
veniva utilizzato già dai greci ed ancora prima dagli egizi, 500 anni prima
della nascita di Cristo? Ho appreso anche che il cubo magico di Kubrik si può
risolvere in 20 mosse (io non so mai riuscita a completare più di due facciate
di questo misterioso cubo) e che il Monopoly, il gioco più giocato da sempre, è
arrivato in Italia all’epoca del fascismo? Tradotto in italiano con il termine
italico Monopoli, i nomi che compaiono sul Monopoli prendono spunto dai nomi
delle vie di Milano.
Questo libro è stata una vera rivelazione, come fare un tuffo nella
storia di intere generazioni di bambini, alla riscoperta dei giocattoli più
divertenti e diffusi del Novecento: è un piccolo vocabolario scientifico del
giocattolo, composto da voci brevi, corredato da illustrazioni accattivanti e da
una ricca iconografia….ma soprattutto contiene curiosità a palate!
L’autore, Davide Coero Borga, si definisce al tempo stesso uno scienziato
ed un apprendista giocattolaio, ed
ha cercato di raccontarci in modo semplice e ludico la storia dei nostri
giocattoli preferiti e di cosa abbiamo imparato da loro, senza saperlo.
Ognuno dei 31 giocattoli famosi repertoriati
ha una propria carta d’identità, una descrizione precisa, con insospettate
storie di scienza che si celano dietro la maschera di ninnoli per bambini. La
scienza dal giocattolaio è anche un libro giocattolo, in cui le
immagini si trasformano grazie ad una gelatina rossa, estraibile dalla contro
copertina, che, se sovrapposta alle immagini del libro, rivela una serie di
figure nascoste che ammiccano al lettore e ai contenuti letti.
A metà fra un catalogo di una mostra e un libro di design, La
scienza dal giocattolaio è anche un’esperienza visiva: scatti tratti da un
set fotografico incontrano giocattoli scientificamente reinterpretati.
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