Se c’è un aggettivo che mi viene
in mente per descrivere l’ultima edizione di Identità Golose è verde. Domenica
scorsa ho preso parte alla 9^ edizione del congresso internazionale di cucina
più famoso in Italia e tutti gli chef che si sono susseguiti sul palcoscenico
hanno proposto delle ricette il cui colore predominante era il verde.
Vero è che il tema di questa edizione di Identità Golose è stato il rispetto, rispetto che, come ho scritto nel mio precedente post, si declina in tante maniere, però è curioso vedere come in tutti i protagonisti il termine "rispetto" sia associato alla natura e quindi, per estensione di concetto, ad una cucina che trae ispirazione dall’utilizzo di materie prime decisamente verdi.
Vero è che il tema di questa edizione di Identità Golose è stato il rispetto, rispetto che, come ho scritto nel mio precedente post, si declina in tante maniere, però è curioso vedere come in tutti i protagonisti il termine "rispetto" sia associato alla natura e quindi, per estensione di concetto, ad una cucina che trae ispirazione dall’utilizzo di materie prime decisamente verdi.
Ho assistito a tutta una serie di
show cooking il cui filo conduttore era la pasta: accanto all’intervento di
Matteo Baronetto, N° 2 del blasonato e mediatico ristorante Cracco di Milano
che ha stuzzicato la nostra immaginazione ed i nostri palati con dei rigatoni
in salsa di vino rosso ed un timballo alla Gattopardo dolce-salato, ho
veramente apprezzato gli interventi di chef meno noti al grande pubblico, più
introversi, forse anche meno a proprio agio su di un palco, ma non per questo
meno bravi e, soprattutto, meno attenti alla qualità del prodotto finale. Mi è
piaciuto molto l’intervento nonché le ricette di Roberto Pezta del ristorante S’Apposentu
di Casa Puddu, in provincia di Oristano, che ha proposto delle ricette al tempo
stesso innovative ma basate sull’impiego di ingredienti del territorio. Nella
foto pubblicata ho messo i suoi tacconi
(pasta tipica sarda di grano duro) con scampi, bisque di scampi ed asparagi
selvatici assolutamente da provare…. ho amato molto la riservatezza e le ricette
di Frank Rizzuti che, con il suo ristorante Cucina del Sud di Potenza, cerca a
fatica e non senza grandi sforzi, di introdurre un concetto nuovo di cucina in
una provincia “dimenticata” com’è Potenza…. e proprio Frank Rizzuti ha
preparato una pasta di grano bruciato che mette insieme tutti i sapori, i
profumi ed i colori del sud e poi, ancora, dei ravioli total green di cime di
rapa…..ma anche l’intervento del più giovane Christian Milone, della Trattoria Zappatori di Pinerolo, denota una continua ricerca e sperimentazione
sempre nel rispetto della natura, prova ne sono le sue tagliatelle verdi
profumate al geranio che spiazzano per la loro consistenza e per il sapore
sprigionato….Insomma anche questa seconda esperienza ad Identità Golose si è
rivelata densa di contenuti, interessantissima non solo sotto il profilo
tecnico-gastronomico ma, soprattutto, sotto l’aspetto umano e relazionale. Appuntamento
quindi alla prossima edizione di Identità Golose!
Ed ora dopo che vi ho stordito
con tutto ‘sto blablabla, eccovi la ricetta di oggi che con il tempo che
abbiamo ci sta tutta!
Pasta all’uovo q.b.
300 gr di macinato di manzo
100 gr di salsiccia
300 gr di funghi misti (io ho messo chiodini, porcini e
pleos)
50 cl di latte
500 gr di besciamella
1 porro
2 rametti fra timo e maggiorana
½ bicchiere di vino bianco secco
50 gr di parmigiano grattugiato
Burro q.b.
Olio evo q.b.
Sale, pepe e noce moscata q.b.
Pulite i funghi e tagliateli; in
una padella scaldate un poco di olio, unite il porro fatto a rondelle e
fatelo cuocere per un paio di minuti
almeno, aggiungete i funghi e continuate la cottura. Aggiustate di sale e pepe.
In un tegame rosolate il macinato e la salsiccia, uniteli poi ai porri ed ai
funghi, al latte e cuocete a fuoco basso per un’ora circa. Cinque minuti prima
della fine della cottura, unite le erbe aromatiche, il timo e la maggiorana.
Anche in questo caso regolate di sale, pepe e noce moscata. Preparate la
besciamella seguendo queste indicazioni. Per rendere queste lasagne più
appetibili per la Nanetta, io ho frullato leggermente il composto. Ungete la
pirofila e cominciate a fare gli strati con il ragù, la besciamella ed il
parmigiano grattato. Terminate le lasagne con dei fiocchetti di burro ed un po’
di parmigiano. Mettete in forno e cuocete per 40 minuti circa: 20 minuti
coprirete la teglia con l’alluminio e gli altri 20 minuti la lascerete scoperta
in modo che si formi la deliziosa crosticina. Togliete dal forno, lasciate riposare
le lasagne 5/6 minuti prima di servire in tavola.
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