venerdì 28 ottobre 2011

Bolli bolli pentolino…fai un puré al tuo bambino!


Bolli bolli pentolino, fai la pappa al mio bambino, la rimescola la mamma e il bambino fa la nanna. Fai la nanna gioia mia, o la pappa scappa via!

E’ questa la prima filastrocca nella quale ci si imbatte sfogliando questo delizioso libro Bolli bolli pentolino- Le ricette dei Nidi d’infanzia comunali”. Questo libro rispecchia la realtà, assolutamente straordinaria, del Comune di Bologna: la gestione diretta di ben 50 Nidi d’infanzia comunali che, da almeno 40 anni, provvedono con cucina interna alla preparazione dei pasti. Un’esperienza unica, a livello nazionale, che ha consentito di mettere a punto un valido percorso pedagogico ed uno strumento tecnico che oggi è diventato un vero ricettario per bambini da 1 a 3 anni.

L’idea che ha spinto alla pubblicazione di questo libro è stato l’interesse dimostrato dai genitori per le ricette proposte nei nidi d’infanzia: piatti genuini, semplici e veloci da preparare che riscuotono grande successo tra i bambini. Mi sono innamorata di questo volumetto: non sono solo le ricette contenute ma è il modo in cui vengono spiegate ed illustrate ai grandi. La grafica è coloratissima ma i contenuti sono spiegati in maniera semplice e precisa: per ogni ricetta troverete le indicazioni sulla stagionalità delle materie prime impiegate, sulle quantità da proporre ai vostri bambini, piccole astuzie o suggerimenti per la preparazione del piatto e poi ancora tabelle coloratissime per imparare a conoscere la frutta e la verdura di stagione. E’ vero che l’educazione alimentare comincia sin dai primi anni di vita specie in un’epoca, come la nostra, in cui i ritmi frenetici influenzano enormemente le nostre abitudini, invogliandoci ad utilizzare piatti preconfezionati o precotti, merendine e snack troppo ricchi di grassi, di sale e di zuccheri…..

Ho trovato in questo libro molti spunti interessanti che vi proporrò nel mio blog. La prima ricetta testata per  voi è stato un puré a base di spinaci e patate: diversamente dalle ricette di puré tradizionali questo non contiene burro ma olio evo, più vicino alla nostra tradizione gastronomica. La Nanetta l’ha gradito molto ed anche noi genitori lo abbiamo trovato gustoso…comme quoi non servono piatti arzigogolati o fritti per fare cose che i bambini mangiano volentieri!

Ingredienti per 4 persone
350 gr di spinaci surgelati (se avete quelli freschi allora mettetene 400 gr)700 gr di patate150 ml di latte fresco35 gr di parmigiano grattato20 gr di olio evoSale q.b.
Pulite le patate, fatele a tocchetti e lessatele. Fate lo stesso, in una casseruola separata, per gli spinaci.

Scolate le verdure e passatele con il passaverdura: attenzione questo passaggio è fondamentale! Se gli spinaci sono freschi e tenerelli, per passarli potrete anche utilizzare il minipimer; se, invece, si tratta di spinaci congelati, quindi più filamentosi, allora utilizzate il passaverdure: otterrete una purea dalla texture  morbida, soffice. Mettete la purea in una pentola, aggiungete il latte caldo, poi l’olio ed il parmigiano. Aggiustate di sale e servite ben caldo!


giovedì 27 ottobre 2011

Vellutata di zucca, pomodori e crostini di pancetta


Adesso mi farò un sacco di nemici, però io sono contenta che l’autunno sia arrivato: è senz’altro il periodo dell’anno che preferisco. C’è una luce magnifica (quando non piove ;-))), dei colori caldi avvolgono la natura e poi, i primi freddi invogliano a stare in casa, ad accoccolarsi dinanzi ad un bel camino acceso, a mangiare le castagne, la zucca, facendo progetti sul Natale e su quello che verrà nell’anno nuovo…..insomma, nonostante il maltempo e le piogge torrenziali degli ultimi giorni, mi sento pimpante, in forma, piena di vita molto più che in estate o in primavera….. ed ecco che con i primi rigori, nasce subito la voglia di zuppe, ministre, piatti rustici che con il loro calore rinfrancano il corpo e lo spirito.

Avevo in cantina la mia piccola scorta di zucche dell’orto: è arrivato il momento di utilizzarle. Per inaugurare la mia “pumpkin season” ho preparato questa vellutata che faccio da anni con successo e che ora mangia volentieri pure la Nanetta (naturalmente sempre con l’escamotage dei crostini che lei adora ;-))))). Rispetto alle altre ricette che trovate in circolazione, io aggiungo la passata di pomodoro rustica o verace: da un punto di vista estetico, mi piacciono le zuppe dai colori carichi e trovo che aggiungere all’arancione della zucca, il rosso pomodoro, costituisca un mix esplosivo in tutti i sensi, dal punto di vista di vitamine e cromatico!

Nanetta in avvicinamento!


Ingredienti
1 kg di zucca tagliata a cubetti
2 patate di medie dimensioni
2 porri
Mezza bottiglia di passata rustica o verace
Sale, pepe q.b.
Acqua q.b.
Olio evo q.b.
Noce moscata q.b.
100 gr di pancetta dolce 

Tagliate la zucca e le patate a cubetti; fate a rondelle i porri. Nella pentola a pressione fate scaldare un poco di olio e rosolateci i porri, le patate e la zucca. Poi aggiungete la salsa di pomodoro, continuate la cottura, versate un po’ di acqua nella pentola a pressione e chiudetela. Da quando comincia a fischiare calcolate 10-12 minuti di cottura. Lasciate raffreddare leggermente, mettete sale, pepe e noce moscate e poi immergete il minipimer direttamente nella pentola a pressione. Il risultato è quello di ottenere una vellutata corposa, densa, se dovesse essere troppo “acquatica”, allora fatela cuocere ancora un pochino ma senza utilizzare il coperchio della pentola a pressione.

Nel frattempo in un padellino fate abbrustolire la pancetta: versate la zuppa calda in un piatto e guarnitela con i crostini di pancetta ed un cucchiaio di parmigiano. Io alla Nanetta ho aggiunto anche i crostini di pane e non solo quelli di pancetta J!

martedì 25 ottobre 2011

Peperoni farciti con boulghour-quinoa e merluzzo


Non so se capita anche a voi ma io a volte entro in fissa con alcuni alimenti (veramente non mi capita solo con gli alimenti…): ultimamente mi sono invaghita di questo melange boulghour-quinoa che sto provando in mille modi sia dolce che salato. Fortuna che porto avanti queste mie originali sperimentazioni durante il giorno, quando sono da sola a casa perché penso proprio che se proponessi il boulghour-quinoa a mio marito tutte le settimane, alla seconda settimana già entrerebbe in sciopero ;-)

In realtà l’avevo trovato in Francia da Monoprix, ma poi ho scoperto che è un marchio italianissimo, la Pedon, che lo produce ed è pure bio! L’abbinamento che vi propongo oggi trae la sua ispirazione da una ricetta regionale piemontese: i peperoni abbinati con le acciughe ed i capperi….io sono andata oltre, ci ho messo dentro il merluzzo, il parmigiano ed il boulghour….Dapprima l’ho assaggiata io, poi l’ho proposta a mio marito ed infine, la settimana scorsa, ad un nostro amico, piemontese doc per altro. Il giudizio è stato unanime: i peperoni farciti con quinoa e merluzzo sono stati promossi a pieni voti. Peccato solo che non siamo più in estate perché questo è uno di quei piatti che è buonissimo mangiato anche il giorno dopo! Ed io infatti l’ho realizzato con gli ultimissimi peperoni dell’orto!


Ingredienti per 4 persone
4 peperoni
130 gr di boulghour e quinoa
250 gr di merluzzo
Prezzemolo tritato q.b.
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Pangrattato q.b.

In una casseruola fate cuocere nell’acqua il boulghour/quinoa per 10-12 minuti circa: scolate e mettete da una parte. In una pentola con un filo di olio cuocete il merluzzo e salatelo.  Schiacciate con una forchetta il merluzzo sino a ridurlo in pezzi piccoli, unite il parmigiano, il boulghour/quinoa, il prezzemolo ed il pangrattato. Tagliate in due i peperoni: privateli dei semi interni e del picciolo. Riempite i peperoni con il composto. Disponeteli su di una teglia, versate un goccio di olio e mettete in forno a 180° per 35-40 minuti circa. Mangiate tiepidi.


lunedì 24 ottobre 2011

Biscotti salati pomodori secchi e chorizo


La settimana scorsa ho cominciato ad affrontare il tema della merenda dei bambini: quella di oggi è una ricetta semplice semplice adatta per una merenda salata che sarà senz’altro apprezzata dai più piccoli e poi nel caso in cui un’orda di selvaggi in formato mignon dovesse piombare all’improvviso, sarete in grado di preparare questi biscottini in 10 minuti cronometrati. In realtà io li faccio spesso e non solo come merenda ma anche come stuzzichino che accompagna l’aperitivo dei grandi…..che siano grandi o piccini il risultato è il medesimo: vengono spazzolati in 5 minuti, di più non durano……

L’ultima volta li ho preparati prima di pranzo con l’intenzione di darne un paio alla Nanetta per merenda: non avevo però calcolato che fosse domenica, che mio marito fosse in circolazione, che io fossi andata a correre e che i miei suoceri stessero per arrivare a pranzo….insomma per farvela breve, ho faticato a fare le foto perché la Nanetta mi ronzava intorno stile Ape Maia intorno al fiore (guardate un po’ le foto!)…..due se li è mangiati lei, un paio mio marito, un paio anch’io e poi sono arrivati i miei suoceri: i biscotti invece dal canto loro non sono arrivati nemmeno a mezzogiorno J….



Ingredienti per 12 biscotti circa
75 gr di farina
30 gr di parmigiano
1 uovo
40 gr di burro
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per salati
1 cucchiaio di mandorle finemente sminuzzate (in alternativa potete utilizzare le nocciole, fate voi)
50 gr di pomodori secchi (io ho usato quelli sott’olio)
20 gr di salsiccia calabrese dolce
1 cucchiaio di origano secco

Accendete il forno a 200°-210°. Tagliate i pomodori secchi e la salsiccia in piccoli pezzi. In un’insalatiera mescolate la farina, la polvere di mandorle, il lievito, il sale, il parmigiano. Aggiungete l’uovo ed il burro morbido: lavorate il tutto. Alla fine unite i pomodori, la salsiccia e l’origano. Otterrete un composto abbastanza morbido. Su di una teglia da forno, disponete un po’ di pasta: mettete in forno caldo per 12-14 minuti a 210°.

Mangiate tiepidi oppure freddi. Fate solo attenzione che non si brucino.






venerdì 21 ottobre 2011

Bocconcini di pollo di zia Checca


In un mio post di giugno vi avevo parlato di zia Checca: eccomi di nuovo sempre con una sua ricetta ancora una volta adattissima per i bambini e di una semplicità estrema. La Nanetta è carnivora (purtroppo aggiungo io, perché avevo tanto sperato che fosse pescivora come me ed invece la Pupa è tutta suo papà…..anche in questo ;-)))) e tra i diversi tipi di carne predilige in modo particolare  il pollo….ora personalmente io non ho nulla contro il povero pollo però oggettivamente non è che sappia di molto, oltre a rimanere abbastanza stoppaccioso. Visto che a mia figlia propongo due volte a settimana la carne, una volta bianca ed una volta rossa, ogni settimana mi si presenta lo spinoso problema di come prepararle ‘sto pollo o ‘sto tacchino peu importe. D’estate c’era la soluzione comodissima della marinade+ grigliata che mi risolveva il problema, anche perché sulla carne alla griglia lei adora la senape (:-D…..e si! la senape è un condimento alimentare che ho imparato a mangiare in Francia e che adesso apprezzo moltissimo….diciamola tutta, la senape per me è un modo anche per camuffare il sapore della carne non essendo io una grande fanatica di carne)…con l’arrivo dei primi freddi, fine della grigliata ed allora ho voluto provare questa ricetta di zia Checca che prevede l’uso del forno che adesso fa pure piacere accendere. La Nanetta l’ha gradita molto- non è stata la sola-  e poi è una ricetta che si prepara veramente in 10 minuti.

La sera prima, prendete un petto di pollo, fatelo a tocchetti e conditelo con sale grosso e succo di limone (considerate almeno il succo di un limone): lasciatelo marinare tutta la notte nel frigorifero. L’indomani scolatelo un po’, poi preparate del pangrattato con l’aggiunta di un cucchiaio di parmigiano ed un pizzico di sale. Passate il pollo nel pangrattato, disponetelo su di una teglia e metteteci dei fiocchetti di burro: andrà nel forno caldo a 180°-200° per una ventina di minuti. Mangiate caldo caldo.

Buon weekend a tutti!

mercoledì 19 ottobre 2011

Crema di mele e ricotta


La merenda dei nostri bambini è un appassionante argomento di conversazione tra le mamme al parco: c’è chi ha optato decisamente per i prodotti industriali più o meno lavorati (stile merendine &C.); chi, invece, propone sempre ed esclusivamente la frutta; chi ancora si è buttato sulle patatine & affiliati e chi, come me, è continuamente alla ricerca di nuovi spunti per rendere la merenda del pomeriggio un momento gustoso, piacevole e sano per la mia dolce Hulk (è questo il suo altro nomignolo che le abbiamo affibbiato, poi un giorno vi spiego perché ;-)))).

Devo confessare che spesso propongo alla Nanetta della frutta: in primis il kiwi- che fa tanto bene alla pupa ;-)))- e poi, in funzione della stagione, il mandarino, il melone, la pesca, i lamponi, la banana….e, in mancanza di frutta, ci sono sempre i fruttini che assolvono degnamente al loro compito…..oltre alla frutta, però, le preparo spesso il thé con il miele che lei mangia volentieri facendo quello che noi adulti definiremmo zuppetta con i biscotti, in realtà trattasi di poltiglia color fango che galleggia in quello che una volta era stato un thé!
E poi i crackers, il gelato d’estate, un pezzo di ciambellone, un toast al formaggio quando mi accorgo che all’asilo non ha mangiato molto, che ha una fame da lupo e che si sbranerebbe un bue intero J…oppure anche dei gherigli di noce di cui va matta e che pure le fanno benissimo. Quello che proprio non riesce a mandare giù è lo yogurt: niet, non c’è nulla da fare…..avrà preso dai suoi genitori perché sia io che mio marito, pur adorando i formaggi, non siamo amanti dello yogurt.

So per certo, pur non avendogliela mai comperata, che adora la Nutella perché qualche tempo fa, in occasione di una festa, ha agguantato un panino al latte con questa goduriosa crema spalmabile marrone e l’ha decisamente trovata di suo gradimento visto che, nel bel mezzo dello spettacolo quando tutti i bambini erano seduti naso all’aria a guardare le marionette, lei con il suo aplomb da elefante, si è alzata, è andata al tavolo del rinfresco ed ha messo le mani su ben due panini con la Nutella….se questo non è amore at first sight ditemi voi cos’è!

Comunque per farla breve co ‘sto sproloquio sulla merenda, la ricetta che vi propongo oggi è sostanzialmente quella di una merenda sana e completa perché ha al suo interno la ricotta, le mele, il miele e, nella versione per adulti, anche un goccio di liquore…..veramente per gli adulti questa ricetta è più adatta come dessert che come merenda….



Ingredienti per 4 coppette
2 mele Golden
250 gr di ricotta di mucca
40 gr di zucchero bianco
40 gr di miele
Il succo e la buccia di un’arancia bio
Un goccio di limoncello (facoltativo)

Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili. Mettetele in un pentolino unitamente al succo dell’arancia ed allo zucchero: cuocetele 15 minuti a fuoco basso e lasciatele raffreddare.
Nel frattempo mettete in un frullatore la ricotta, il miele, la scorza grattugiata dell’arancia e, se volete, anche il goccio di limoncello.

Unite le mele al composto nel frullatore e mescolate il tutto: versate la crema nelle coppette e mettetela in frigorifero per 4 ore. Servite fredda.




martedì 18 ottobre 2011

Coccorocò, cuoco delle coccole….


In questo periodo mi ritrovo spesso a pensare che la vita è veramente strana…..a fine settembre è stato lanciato un nuovo social network per mamme e donne che si chiama Withandwithin: nel giorno del lancio di questo nuovo social network ho conosciuto un’altra mamma e donna che si chiama Donatella Caione e che è la mente e la fondatrice de La scuola delle mamme, un sito in cui si affronta il delicato argomento dell’educazione e della scuola, dall’infanzia all’adolescenza. Con Donatella è nato subito un bel rapporto e parlando del più e del meno, lei ha voluto saperne un po’ di più sul mio blog, scrivendo una simpatica recensione su Quaderni Golosi. Donatella mi ha anche segnalato la casa editrice Mammeonline che presenta tante proposte di lettura interessanti per bambini e per ragazzi. Un paio di libri riguardano l’alimentazione ed i bambini: Coccorocò, cuoco delle coccole e la Cucina della Daunia.

Il primo, Coccorocò, è un libro fiaba-ricetta scritto da ragazzi che frequentano l’istituto professionale alberghiero di Villadossola ed è il risultato di un corso di scrittura creativa intitolato Scrittori Golosi. L’idea del corso era quella di stimolare la fantasia dei ragazzi, di far prendere loro una maggiore familiarità con la scrittura che spesso è considerata più come un dovere noioso che come una formidabile opportunità di espressione. Ne è nato un libricino colorato e divertente contenente la storia d’amore del cuoco Coccorocò per la dolce Coccorilla che si conclude con il matrimonio dei due. Alla fine del libro, ci sono una serie di ricette pensate per i più piccoli: i cocktail della festa a base di frutta fresca, le palline al sesamo ed anche il tiramisù dei bambini.

La cucina della Daunia è un viaggio, invece, nella cucina della provincia di Foggia, dal Gargano al Subappenino, tra mare, monti  e pianura, in luoghi in cui la cucina non è solo nutrimento per il corpo ma è cultura, tradizione, legame con il territorio e le proprie origini. Il libro è stato scritto da Irma Rosa, nata a Faeto ma residente da sempre a Foggia, che ha voluto mettere su carta le ricette di mamme, nonne, zie, amiche. Lagane e ceci alla cellese, strascinati con rucola e patate, pizzelle e foglie ammische alla delicetese, cozze ripiene alla viestana, e ancora frittelle e pettole……insomma è tutto un tripudio di cucina povera, spesso a base di verdure e legumi secchi, realizzata con ingredienti rigorosamente locali e con un glossario che aiuta il povero forestiero a districarsi nel linguaggio colorito di questa regione d’Italia……a me è piaciuto molto anche perché ogni capitolo è accompagnato da considerazioni e ricordi personali che l’autrice fa proprio sulla cucina della Daunia.

E se vi piacciono, potete comprarli cliccando su questo link: http://www.casaeditricemammeonline.it/acquistare
mi piace dare visibilità a progetti socialmente sostenibili! 

lunedì 17 ottobre 2011

Pesce spada, peperoni, yogurt e timo


Quando ho aperto questo blog, quasi un anno fa, mi sentivo piuttosto sola  perché all’inizio non c’erano molti scambi con i miei lettori: con il passare delle settimane e dei mesi, sono cominciati ad arrivare i commenti e poi le mail con le ricette suggeritemi dai lettori. Lory è una delle mie più fedeli e dinamiche lettrici e qualche settimana fa mi ha scritto dicendo che c’era una ricetta che aveva provato e che l’aveva entusiasmata molto: il pesce spada con peperoni, yogurt e foglie di timo.
Ho voluto provarla perché amo molto il pesce spada e perché, complice il caldo fuori stagione, avevo una valanga di peperoni che aspettavano in frigorifero il momento giusto per essere cucinati.

Ho un po’ rivisto la ricetta di Lory soprattutto per quanto riguarda il “trattamento” destinato ai peperoni: io li ho messi in forno al grill, li ho lasciati cuocere e poi li ho sbucciati uno ad uno perché risultassero più facilmente digeribili. Li ho fatti poi a listarelle. Calcolate per due persone un paio di peperoni.

Ho fatto a cubetti il pesce spada (circa 350 gr per due persone), l’ho infarinato con la maizena. In una pentola fate rosolare i peperoni con un filo di olio per qualche minuto, aggiungete il pesce spada e fatelo scottare un paio di minuti, poi unite  un vasetto di yogurt bianco magro e, se necessario, un cucchiaio di acqua calda per diluire il tutto. Fate andare almeno 7-8 minuti, poco prima di spegnere cospargete il tutto con le foglioline di timo.

E’ una ricetta di un piatto unico fuori del comune: io l’ho trovata gustosa e relativamente light.

Grazie Lory del tuo suggerimento e complimenti!

venerdì 14 ottobre 2011

Involtini di carne con prugne e mandorle


L’altro ieri ho ricevuto un comunicato stampa da parte di Coldiretti Lombardia in cui si parlava delle pagnotte a km0 e che mi fa piacere segnalarvi. La semina del grano partirà a giorni e l’anno prossimo Milano avrà finalmente il suo “pan rustegh”, il primo pane prodotto grazie a una filiera corta, trasparente in ogni suo passaggio e a km zero con materia prima del territorio. Verranno infatti seminati oltre cento ettari di campi a Milano, Abbiategrasso, Cuggiono e Magenta per una produzione di frumento che secondo le stime arriverà a oltre 7 mila quintali da raccogliere fra giugno e luglio dell’anno prossimo; il grano verrà poi portato in un mulino di Abbiategrasso dove verrà macinato a pietra e la farina ottenuta servirà a produrre oltre un milione e 300 mila pagnotte, il “pan rustegh” di Milano. Il progetto è frutto della collaborazione fra gli agricoltori di Milano e Lodi ed i panificatori di Milano e Provincia. Quindi preparatevi a comperare il pane a km0 della provincia di Milano!

Per ritornare invece alla ricetta di oggi, questa mi è stata segnalata dalla mia amica Diana che l’aveva assaggiata a casa di amici….insomma sulla base delle indicazioni di Diana, interpretate a modo mio, ho cercato di risalire alla ricetta ed il risultato non è niente male. Nella mia sperimentazione ho coinvolto la Nanetta che ha attivamente preso parte alla realizzazione di questa ricetta, soprattutto quando si è trattato di battere la carne con il batticarne…..il divertimento è assicurato anche se io temevo che si potesse schiacciare le dita!

Oggi non vi sto ad elencare gli ingredienti anche perché la ricetta è semplicissima e poi perché sono di fretta: devo portare la Nanetta dal dermatologo :-((((
Prendete delle fettine magre di vitella o di manzo e battetele in modo da renderle più sottili, passatele nella farina e salatele leggermente. All’interno di ogni fettina mettete una prugna secca denocciolata e, all’interno della prugna, una o due mandorle dolci spellate. Arrotolate la fettina e fatene un involtino.
In una padella scaldate un poco di olio, unite gli involtini, spruzzate con un goccio di vino bianco, salate, pepate e cuocete per 4-5 minuti. Servite caldi!
Buon fine settimana a tutti!






giovedì 13 ottobre 2011

Farro, ceci e rosmarino


Sembrerebbe che l’autunno sia arrivato, anzi no……perché oggi c’è il sole e fa caldo come in estate….allora cosa portare in tavola, cosa mangiare? Ancora insalate dai profumi e dai gusti estivi oppure delle zuppe cremose dai sapori corposi? Nel dubbio, vi propongo questa vellutata di ceci con farro ed olio al rosmarino. Semplice da realizzare, si prepara anche il giorno prima, si può dare ai bambini (naturalmente accompagnata da una bella manciata di crostini e da una generosa grattata di parmigiano), è sana ed è anche bella a vedersi…..quindi che aspettate? Correte subito a prepararla!



Ingredienti per 3 porzioni
150 gr di ceci
100 gr di farro
Carota, cipolla, sedano per soffritto
Olio evo
Rosmarino q.b.
Sale e pepe q.b.
Io ho usato i ceci già cotti, sgocciolandoli semplicemente: potete utilizzare anche quelli secchi ma dovrete metterli a bagno nell’acqua la sera e poi cuocerli per una mezz’ora abbondante. In una casseruola mettete un filo d’olio, fatelo scaldare e poi unite le verdurine per il soffritto. Fatele andare un paio di minuti, unite il farro tostatelo appena, versate dell’acqua in quantità sufficiente e fatelo cuocere almeno mezz’ora a fuoco basso dopo averlo salato; una volta cotto, sgocciolatelo ma non gettate via l’acqua di cottura. Nel frattempo sminuzzate finemente il rosmarino e in una ciotola unitelo all’olio d’oliva. Con il frullatore sminuzzate i ceci: dovrete ottenere una crema bella morbida, utilizzate a questo scopo l’acqua di cottura del farro per ammorbidire la crema di ceci. Scaldate la crema di ceci, mettetela in un piatto fondo. Adagiateci sopra un pugnetto di farro ed irrorate il tutto con l’olio aromatizzato al rosmarino. Servite tiepido in tavola.


mercoledì 12 ottobre 2011

Seminare il futuro e Celià: due eventi kids friendly!


L’evento di semina collettiva nato in Svizzera e proposto ormai in 13 paesi nel mondo arriva per la prima volta in Italia il prossimo weekend con il nome di “Seminare il futuro”. Domenica 16 ottobre, in molte aziende biologiche e biodinamiche sparse su tutto il territorio nazionale, centinaia di persone potranno seminare il terreno messo a disposizione per l’occasione, con l’antico metodo a spaglio, ossia con le mani. Bambini, giovani e meno giovani, per un giorno, sono invitati a seminare tutti insieme un campo di cereali con semente di produzione biodinamica o biologica. La porzione di terreno seminata sarà poi contraddistinta da uno striscione sul quale i partecipanti lasceranno la loro firma: per un anno, fino alla raccolta, chiunque potrà vedere la crescita dei cereali seminati.

Questa festa della semina diventa così l’occasione per diffondere  il messaggio di un avvenire senza Ogm:  attraverso l’iniziativa “Seminare il futuro” si riafferma l’importanza di alimenti non inquinati da additivi, sofisticazioni, residui chimici, che non siano frutto di sementi selezionate certo per la produttività, ma poco compatibili con  la nostra salute.


A promuoverlo sono EcorNaturaSì, con il patrocinio di Demeter Italia e dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica. L’obiettivo è sensibilizzare i consumatori sul tema della provenienza del cibo e del futuro dell'agricoltura, attraverso una proposta originale e coinvolgente che unisca il cuore alla terra.

Bambini celiaci appuntamento il prossimo 15 e 16 ottobre a Mondovì (CN) con Celià, il primo evento italiano in cui si discute, si approfondisce e si conosce da vicino il mondo dell’intolleranza al glutine. Nel nostro Paese una persona su 100 è affetta da celiachia, dato questo in sensibile aumento- soprattutto tra i più piccoli- se si considera che gli intolleranti al glutine crescono del 10% ogni anno. Celià propone spettacoli e convegni tematici, illustra i progetti a favore delle intolleranze alimentari, organizza laboratori e degustazioni,  coinvolgendo chef ed associazioni  di categoria. Soprattutto Celià promuove e fa conoscere le  disponibilità sul mercato di prodotti adatti alle persone con intolleranze attraverso showcooking, incontri, e assaggi. E per i più piccoli lo spettacolo assolutamente in tema: Che ne sai tu di un campo di grano?

Ma non finisce mica qui per i piccoli celiaci....Celià presenta infatti Celià Kids, l’area dove i clown introdurranno i bambini nel mondo della celiachia con giochi,  trucchi, animazioni, attività ludico-ricreative e di intrattenimento.

lunedì 10 ottobre 2011

Torta al grano saraceno e composta di mirtilli neri


L’estate scorsa, in vacanza sulle Dolomiti, ci siamo fermati in una pasticceria per rinfrancare il corpo dalle fatiche appena sostenute. Io ho ordinato una torta di grano saraceno e composta di mirtilli servita con della panna montata al momento: letteralmente da sturbo…..ora una torta di questo genere con le temperature prossime ai 30° che abbiamo avuto sino a venerdì scorso era impensabile da preparare…..fortuna però che è arrivato un po’ di fresco e senza esitare un attimo mi è venuto in mente di rifare questa torta, anche perché la signora della pasticceria mi aveva dato un giornalino pieno zeppo di pubblicità di masi, malghe, agriturismo e miele, ma con un interessante inserto sulla cucina locale e c’era proprio la ricetta di questa torta. Avevo poi comperato presso la famiglia cooperativa un secchiello di composta di mirtilli neri che giaceva nel mio frigo……mentre in una delle mie recenti incursioni in Francia avevo preso della farina bio di grano saraceno con l’intento dichiarato di farne delle galettes…quindi con in casa tutti gli ingredienti, ieri mi sono messa all’opera con questa ricetta. Commenti? Buona, delicata, ottima alla fine di un pranzo ma ancora più buona a merenda accompagnata da una tazza di thé fumante…..



Ingredienti
200 gr di farina di grano saraceno
210 gr di burro
200 gr di zucchero
4 uova
200 gr di mandorle spellate
3 cucchiai di latte
2 cucchiai di farina bianca
Composta di mirtilli q.b. (considerate 150-200 gr)
Zucchero a velo q.b.
Un pizzico di sale

In un’insalatiera mettete il burro a temperatura ambiente tagliato a cubetti e lo zucchero: mescolate sino ad ottenere un composto spumoso. Unite i tuorli, la farina e le mandorle che avrete sminuzzato finemente.

Montate le chiare a neve con un pizzico di sale ed incorporatele delicatamente al composto con movimenti dal basso verso l’alto. Versate il composto in una tortiera e mettete in forno caldo a 180° per 50 minuti circa. Togliete dal forno e lasciate raffreddare. Dividete la torta in due e farcite con un abbondante strato di composta di mirtilli. Spolverare con zucchero a velo….se proprio volete farvi del male, o del bene –dipende solo dai punti di vista- allora mangiate la torta con della panna montata.


venerdì 7 ottobre 2011

Sedanini al pesto di zucchine


Vi siete chiesti come mai tutti i bambini indistintamente adorino il pesto? Io si e non riesco a darmi una risposta convincente! E’ vero che la pasta al pesto è buona, saporita e colorata però statisticamente dovrebbe esserci qualche frugoletto a cui non piaccia ed io non sono ancora riuscita a trovarne uno! …..ed anche all’asilo la pasta con il pesto è quella che va per la maggiore. Per cercare di variare un po’ questo pesto che oramai propongo alla Nanetta una volta alla settimana perché vado sul sicuro, ho pensato che forse potevo prepararle, con le ultime zucchine dell’orto, un pesto di zucchine.

Devo riconoscere che non le è dispiaciuto…. però non ha fatto il bis come fa solitamente quando le preparo il pesto tradizionale: provate anche voi con i vostri figli e poi fatemi sapere! A me questo pesto di zucchine è piaciuto molto invece, ma io sono di parte perché conoscete bene la mia passione per le verdure in questione!

Vi metto di seguito gli ingredienti e non sto ad indicarvi le quantità esatte anche perché variano in funzione di quanto pesto volete preparare!

2 zucchine medie
1 scalogno
Olio evo q.b.
Latte q.b. (ovvero un goccio)
2 cucchiai abbondanti di parmigiano  
Una spolverata di noce moscata
Una decina di mandorle sgusciate
Basilico q.b. 

Lavate le zucchine e tagliatele a rondelle. In un tegame mettete l’olio, quando sarò caldo aggiungete lo scalogno e fatelo dorare. Unite le zucchine e fatele cuocere a fuoco svelto per 10-15 minuti, dovranno risultare un po’ croccanti. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare. Versate le zucchine nel contenitore del frullatore, aggiungete il parmigiano, un goccio di latte, la noce moscata e le mandorle. Frullate il tutto sino ad ottenere un composto cremoso, aggiustate di sale, pepe ed unite il basilico: frullate appena, giusto il tempo di amalgamare il tutto. Nel frattempo i sedanini saranno cotti, unite il composto ai sedanini appena scolati  e serviteli caldi! 

Buon weekend a tutti!

giovedì 6 ottobre 2011

Polpettine di nasello


Da quando la Nanetta ha iniziato lo svezzamento mi sono sempre chiesta come mai i bambini istintivamente amano molto di più la carne che il pesce….sarà forse perché gli omogeneizzati di pesce che propiniamo ai nostri figli sono talmente osceni che ‘sti poveri bambini restano traumatizzati sin da piccoli?....Io veramente alla Nanetta non ho mai dato un omoegeneizzato di pesce comperato :-))))
Ma allora dovrebbero avere la stessa reazione nei confronti del coniglio che, insieme all’agnello, è la prima carne che assaggiano in vita loro e per di più sotto forma di liofilizzato (a proposito vi ricordate la puzza che il liofilizzato sprigiona una volta che l’hai versato nella pappa?.....roba che io, da quando ho iniziato lo svezzamento praticamente sino a quando non siamo passati dai liofilizzati alla carne omogeneizzata, ho saltato tutti i pasti perché avevo lo stomaco sottosopra….)…insomma per farvela breve tutti i genitori hanno, dopo quello delle verdure, il problema di far mangiare il pesce ai loro pargoli. Personalmente con la Nanetta ho adottato una strategia subdola e lo riconosco, ma è a fin di bene ;-)))): visto che ogni volta che pronunciavo la parola pesce, faceva le smorfie ed invece si illuminava d’immenso alla parola “ciccio”, ho cominciato a chiamare il pesce facendolo precedere dalla particella ciccio…quindi il pesce spada non si chiama più così, ma a casa nostra viene chiamato “ciccio spada”, stessa cosa per il “ciccio sgombro” ed in questo modo almeno il problema dell’appellazione l’ho superato.......

Restava però un altro problema, quello di variare il tipo di pesce : non è che posso ogni settimana prepararle il ciccio spada! Allora confrontandomi con Melina (ndr la cuoca dell’asilo della Nanetta), mi ha suggerito una ricetta di polpettine di nasello deliziose per i grandi e a maggior ragione per i più piccoli……la Nanetta se le è divorate per due giorni di seguito! Urrà, urrà, urrà!


Ingredienti
400 gr di nasello
1 patata grande
1 carota grande
1 zucchina grande
2 uova
Pangrattato q.b.
Parmigiano grattato q.b.
Prezzemolo q.b.
Noce moscata appena appena
Olio evo
Sale e pepe q.b.
Sbucciate le patate e tagliatele a dadini, tagliate a cubetti le zucchine e le carote: mettete il tutto nella pentola a pressione insieme ai filetti di nasello. Aggiungete un pochino di acqua ed il sale. Da quando la pentola a pressione comincia a fischiare calcolate 12-13 minuti di cottura. Lasciate raffreddare un poco, scolate le verdure ed il pesce. A questo punto avete due alternative: o mettete il tutto in un’insalatiera e sminuzzate con le mani oppure mettete il tutto nel contenitore del frullatore e lo passate con il minipimer. Io ho optato per la seconda soluzione perché in questo modo non avevo pezzi grandi. Ho preso il composto frullato, l’ho messo nell’insalatiera ed ho cominciato ad aggiungere gli altri ingredienti: dapprima le uova, poi il parmigiano (due cucchiai abbondanti), poi un po’ di prezzemolo, una spolverata di noce moscata, un cucchiaio di olio, sale, pepe e pangrattato q.b. Il pangrattato è l’ultimo ingrediente che aggiungerete perché la sua quantità dipenderà dalla compattezza o meno del composto. Fate delle palline non grandissime, potete anche passarle nel pangrattato. Io non l’ho fatto: più semplicemente ho allineato le polpettine sul foglio di carta forno e l’ho passate in forno per 15-20 minuti circa a 180°.

Servitele calde!

Ah, dimenticavo: queste polpette di nasello potete anche prepararle in abbondanza, cucinare quelle che vi servono al momento e poi congelare le altre. Quando ne avrete bisogno, non vi resterà che scongelarle, passarle nel forno e voilà garantita la razione settimanale di pesce da dare al pargolo!

mercoledì 5 ottobre 2011

La “Fattoria nel Castello”



Oggi vi segnalo un’iniziativa interessante per il prossimo weekend: si tratta della “Fattoria nel Castello”, una manifestazione organizzata da Donne Impresa e da  Confagricoltura Donna Lombardia che si terrà il prossimo 8 e 9 ottobre 2011 in Piazza del Cannone, nel parco del Castello Sforzesco di Milano. 70 aziende “rosa” metteranno a disposizione dei consumatori la loro esperienza  e il meglio della produzione regionale per scoprire la tradizione gastronomica lombarda, fra prodotti tipici, degustazioni e “merende” guidate, laboratori e giochi per i bambini.
Mentre gli adulti potranno partecipare alle degustazioni guidate, i più piccoli, attraverso un percorso di assaggio al tempo stesso istruttivo e ludico, apprenderanno a conoscere i sapori e a preferire il cibo sano. Sempre ai più piccoli è dedicata un’apposita area dove verranno organizzati giochi e laboratori creativi, in collaborazione con le Fattorie Didattiche lombarde. Si potrà anche ammirare la mostra fotografica “Il Pane e le Rose”, realizzata da Action Aid, e rivolta alle donne dell’agricoltura nel mondo e “Vita in fattoria” dedicata alle fattorie didattiche.

La Fattoria nel Castello è un’iniziativa volta a far capire come la presenza delle donne nel mondo agricolo sia di vitale importanza per migliaia di aziende in cui la capacità delle donne, la loro sensibilità e la loro attenzione ai dettagli diventano il miglior motore di sviluppo e crescita dell’agroalimentare italiano.

Se volete saperne di più andate all’indirizzo www.lafattorianelcastello.it.

martedì 4 ottobre 2011

Il Vivaio Riva ed il cake salato alle zucchine e capra



La Nanetta all'attacco del cake.....
Lo confesso, Milano riserva spesso piacevoli sorprese. Questa città austera, snobbata dal turismo di massa e dagli stessi Italiani, bistrattata dai suoi abitanti che contribuiscono non poco al suo inquinamento, racchiude al suo interno degli angoli insoliti, degli scorci di paradiso…..Mi è accaduto già diverse volte di trovarmi di fronte a dei luoghi che mai mi sarei aspettata di scovare a Milano: è successo quando ho scoperto la Fonderia Napoleonica ed è successo ancora la settimana scorsa con il vivaio Riva, un luogo magico, incantato a pochi metri dalle colonne di San Lorenzo. Sono stata invitata con la Nanetta ad un evento della Intima Roberts che presentava un nuovo prodotto per l’igiene personale testato dai pediatri ed adatto anche alle bambine (insomma nulla a che vedere con il mondo del food, però l’iniziativa mi è sembrata molto simpatica perché coinvolgeva appunto per una volta anche i bambini ed ho portato volentieri mia figlia).
Le Sorelle in pentola al lavoro

E proprio aggirandomi nei vialetti verdi, ombreggiati e profumati del vivaio Riva mi sono imbattuta in Chiara ed Angela Maci, si proprio loro le famose Sorelle in Pentola! Avevo già incrociato Chiara all’ultima edizione di Identità Golose ma l’incontro della settimana scorsa non aveva nulla a che vedere con la stretta di mano frettolosa di Identità Golose. Chiara ed Angela erano alle prese con la decorazioni di cupcake che poi venivano distribuiti ai presenti…..c’era l’atmosfera giusta per scambiare con calma e in maniera rilassata quattro chiacchiere mentre la Nanetta attingeva a piene mani ai fiori di zucchero utilizzati per la decorazioni dei cupcake e provava a disegnare sulla pasta di zucchero con gli appositi pennarelli. Insomma un pomeriggio perfetto, in una Milano silenziosa, con due ragazze carinissime, appassionate da quello che fanno, con la Nanetta che correva a destra e a sinistra, in un posto magico…….e quindi la ricetta di oggi è un po’ sulla scia del ricordo di quel pomeriggio, una ricetta sfiziosa da mangiucchiare magari come merenda salata nel pomeriggio, leggendo un libro di favole ai vostri figli……

Chiara e la Nanetta in un goloso tete à tete.....


Ingredienti
3 uova
150 gr di farina
1 bustina di lievito per salati
2 cucchiai olio evo
5 cl di latte
180 gr di formaggio di capra
50 gr di groviera
30 gr di parmigiano
400 gr di zucchine
Sale e pepe q.b.
Pulite le zucchine e fatele a rondelle: in una padella riscaldate un po’ di olio e poi unite le zucchine che farete cuocere per 15 minuti almeno, salate appena. Se durante la cottura le zucchine hanno rilasciato un po’ di acqua, scolatele leggermente. In una capiente insalatiera mescolate bene le uova, la farina, il lievito, il sale ed il pepe. Con la forchetta sminuzzate il formaggio di capra. Grattate il parmigiano e la groviera. Incorporate l’olio ed il latte che avrete precedentemente intiepidito. Aggiungete il parmigiano e la groviera grattugiati, mescolate, poi unite le zucchine, il formaggio di capra: mescolate bene. Mettete il composto in uno stampo per plumcake e fate cuocere nel forno caldo a 180° per 45-50 minuti. Servite tiepido.